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Moto2, Corsi: "Un figlio rallenta? A me ha reso mezzo secondo più veloce"

"Nel 2019 volevo ritirarmi, ho continuato grazie a MV Agusta e Forward. Sono alla mia 19ª stagine nel Mondiale, ma mi sento come avessi vent'anni"

Moto2: Corsi: "Un figlio rallenta? A me ha reso mezzo secondo più veloce"

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Da papà si fa un buon allenamento, provo una gioia immensa. Penso che aspetterò però a fare il secondo, perché già il primo figlio dà tanto da  fare” ride Simoni Corsi, alla prese con pannolini e biberon da quando è nato Michael. Sembra cavarsela bene, almeno quanto in moto e ora lo aspetta la sua 19ª stagione nel motomondiale. Il debutto del veterano romano risale al 2002, in 125, solo una wild card, ma dall'anno successivo  è in pianta stabile nella vecchia ottavo di litro, mentre dal 2010 corre in Moto2. Quest’anno vestirà nuovamente i colori del team Forward sulla MV Agusta.

Quindi non è vero che un figlio fa perdere un secondo al giro?
"Al contrario, lo scorso anno andavo piano poi da quando è nato sono andato meglio, ho abbassato i miei tempi di un mezzo secondo. Forse devo farne un altro. Devi dare più gas perché i costi a casa aumentano! (ride) Scherzi a parte, è una gioia avere una bella famiglia”.

Sei al secondo anno con la MV Agusta, cosa non ha funzionato nella scorsa stagione?
Abbiamo faticato parecchio nella prima parte, poi siamo andati migliorando. Non abbiamo fatto grandi risultati, sono stati molto sotto alle nostre aspettative di inizio stagione, soprattutto vedendo quel 4° posto di Stefano nell’ultima gara del 2019. Eravamo partite da aspettative alte, che sono svanite subito dopo i primi test.

Si poteva fare di più?
Il team ha lavorato molto e a Valencia il sabato eravamo veloci, Manzi aveva fatto la pole position io in qualifica ero 10° ma a 2 decimi da lui. Domenica, però, erano cambiate le temperature e non eravamo riusciti a essere veloci come il giorno prima, purtroppo bastava un minimo cambiamento delle condizioni perché non fossimo costanti. È il punto su cui dobbiamo lavorare di più.

Qual è il tuo obiettivo quest’anno?
Avrò un compagno di squadra che reputo molto forte, negli ultimi anni ha vinto tante gare, quindi potrò condividere i dati con lui e sarà importante anche per me. Stare nei primi 10 sarebbe un buon risultato per me, nei 5 ancora meglio. L’obiettivo di tutto il team è portare questa moto sul podio e non è impossibile, perché l’anno scorso, in qualche gara, siamo stati vicini ai primi. Visto quanto stanno lavorando, penso che non sia irraggiungibile”.

Come ti senti dopo tutti questi anni di motomondiale? Nel 2019 sembrava tu volessi ritirarti.
In quell’anno era partito bene, avevo rischiato di vincere la gara di Le Mans e mi sentivo abbastanza forte. Poi, purtroppo, sono successe del cose che non voglio rivangare, dico solo che alcuni team non fanno le corse come andrebbero fatte. Ero rimasto a casa, avevo perso la voglia perché dopo tanti anni e tanti sacrifici vedevo che certa gente invece che a fare le gare pensava ad altro. Dico la verità, avevo perso la voglia, avevo già detto in famiglia che avrei smesso”.

Invece?
Mi proposero di fare due wild card con NTS e appena sono rientrato in pista mi è tornata la voglia. Poi a Misano, ad agosto, mi telefonò Giovanni (Cuzari ndr) per chiedermi se volessi provare la MV a Misano. Gli dissi di sì, ma senza prendermi impegni e quel giorno andai forte, c’era anche Alex Marquez, che avrebbe vinto il Mondiale, e girai a 2 decimi da lui. Mi dissi: allora il gas lo dò ancora (ride)”.

Non era il momento di ritirarsi.
La voglia era tornata, e poi avevo la possibilità di lavorare di nuovo con Mauro Noccioli, quindi dissi a Giovanni che, se ci fosse stata possibilità, io ce l’avrei messa tutta. Questo il mio 19° anno”.

Bisogna arrivare a 20…
Pensiamo a questo, prima. Ho pensato di ritirarmi perché negli ultimi anni è sempre più difficile correre,  perché arrivano piloti giovani che vanno fortissimo. Però io ho sempre la stessa voglia, nell’inverno mi sono allenato tantissimo e mi sento più in forma di quando avevo 20 anni. Quindi, perché no? Valentino ne ha 42, ma non penso di raggiungerlo (ride) Però le sensazioni che mi dà una moto di corsa, non me le dà nessun altra. Avere Lorenzo nel box, un compagno forte, mi piace e mi stimola. Sono pronto a iniziare”.

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