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Il simulatore rivoluzionario in grado di replicare anche la forza centrifuga

La simulazione di guida, negli ultimi anni, si è evoluta notevolmente passando da scopo ludico a didattico, fino a diventare un concreto ausilio all’allenamento per i piloti e alla progettazione per i centri ricerca e sviluppo delle aziende. Nell’articolo troverete i dettagli del brevetto, presentato dall’azienda tedesca VI-grade, del realistico simulatore in grado di applicare anche la forza centrifuga.  

Moto - News: Il simulatore rivoluzionario in grado di replicare anche la forza centrifuga

Per chi ha la passione delle due ruote, da bambino chiede ai genitori un ‘giro’ sulla giostra a forma di motocicletta, poi, per i non più giovanissimi, si è passati nella fase adolescenziale in cui i gettoni venivano spesi ai video games in sala giochi ed infine negli ultimi anni a giocare comodamente seduti sul divano di casa con il controller in mano. Molti motociclisti virtuali lo sono spesso anche nella realtà e sicuramente sanno che le sensazioni in grado di fornire un, reale, giro in pista non sono paragonabili a quelle video ludiche, ma i recenti simulatori, prodotti da aziende specializzate, stanno percorrendo dei notevoli passi in avanti tecnologici andando costantemente a ridurre il distacco tra reale e virtuale.

Il progresso ha quindi permesso di replicare in maniera sempre più accurata i movimenti e le reazioni che si hanno in sella, ed è per questo che il simulatore è diventato un vero strumento di lavoro, sfruttato dalle aziende, per ridurre i costi di progettazione o semplicemente per snellire alcune procedure nella fase embrionale del lavoro. Ovviamente, il simulatore non è ancora in grado di sostituire le prove dinamiche, ma rappresenta, e nel futuro ancor di più, un valido aiuto per nell’esecuzione dei vari test. I simulatori spesso sono in grado di replicare i movimenti della moto grazie a degli attuatori lineari piuttosto che azionamenti idraulici. Dove peccano è nella mancanza di replicare le forze subite dal pilote durante la guida.

L’azienda tedesca Vi-Grade, specializzata nella simulazione e fondata nel 2005, ha brevettato un simulatore molto sofisticato in grado di applicare le forze fittizie che si sviluppano in percorrenza di curva oppure nelle fasi accelerazione (positiva o negativa che sia). La difficoltà nel replicare tali forze sta proprio nella loro natura fisica, che essendo apparenti, non vengono applicate da un corpo esterno ma sussistono perché il sistema non è in uno stato di quiete. Tralasciando la differenza tra sistema di riferimento inerziale e non inerziale, nell’esperienza comune è facile riscontrare che quando si percorre una curva siamo sottoposti ad una forza centrifuga, che sparirà quando siamo fermi. Portando come esempio la motocicletta, affrontando una curva ad una determinata velocità e con un determinato angolo di piega, il pilota sarà sottoposto ad una forza che svanirà se si replica la medesima inclinazione staticamente su un simulatore. Il progetto di V-grade ha proprio come obiettivo quello di replicare tale forza apparente tramite l’utilizzo di un telaio solidale alla schiena del pilota ed ancorato alla struttura esterna da otto corde, che guidate elettronicamente dal computer, sono in grado di 'tirare' lungo i tre assi e quindi produrre uno spostamento longitudinale (avanti-indietro), trasversale (destra-sinistra) e verticale (su-giù). La motocicletta è invece collegata alla base della struttura, tramite sei stantuffi idraulici, per simulare le reazioni a seguito delle istruzioni ricevute dal software. Il tutto è corredato da uno schermo, con ampio angolo di visione frontale (fino a 180°), per rendere l’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente. Con queste premesse il simulatore si offre anche come un utilissimo alleato per gli allenamenti dei piloti sia dal punto di vista fisico, replicando i movimenti che farebbe in sella, sia propedeutico per imparare le traiettorie di un nuovo circuito.

Nel 2016 anche la McLaren Applied Technologies – distaccamento della omonima azienda britannica di auto – con sede a Woking, ha presentato il suo simulatore con un funzionamento diverso incentrato sull’utilizzo di 12 attuatori lineari collegati al corpo del pilota. Entrambe le soluzioni, in grado di applicare le forze direttamente lungo il corpo del pilota, sono rivolte alle aziende e non al consumatore finale, ma attualmente esistono comunque delle ottime alternative realmente utilizzabili. 

Un esempio è Moto Trainer, che ha anche siglato da poco un accordo con MotoGp, e che permette già un ottimo e realistico livello di simulazione. Abbiamo avuto la possibilità di provarlo (qui il video) ed è risultato davvero divertente. E’ possibile utilizzarlo, oltre che come allenamento, come suggerisce il nome, anche a scopo ludico essendo compatibile con la console XBOX e PC. Tra i loro utilizzatori e ambasciatori c’è il due volte campione del modo Manuel Poggiali, che sfrutta il sistema per impartire, nei vari corsi organizzati in giro per l’Europa, delle vere lezioni teoriche e pratiche come accadrebbe in un ‘normale’ corso di guida in pista.

Fonti: bennetts.co.uk; motogp.com; mototrainer.it


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