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SBK, COVID, tamponi e spostamenti: l’altra faccia dei test di Jerez

In questi giorni le squadre stanno pianificando la trasferta in Spagna, ma con le misure restrittive in vigore esserci diventa una vera impresa

SBK: COVID, tamponi e spostamenti: l’altra faccia dei test di Jerez

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La Superbike tornerà in pista tra circa dieci giorni, ovvero il 20-21 gennaio per i test di Jerez. L’appuntamento spagnolo sarà la prima occasione per rivedere squadre e piloti nuovamente in pista durante il lungo inverno.

Quest’anno, rispetto agli scorsi, il digiuno per gli appassionati durerà più a lungo, dal momento che il Mondiale inizierà soltanto il 25 aprile, ovvero due mesi più tardi se consideriamo la classica inaugurale di Phillip Island a febbraio.

Sta di fatto che i team non rimangono certo a guardare. Proprio per questo motivo, la Kawasaki ha prenotato la pista di Jerez per il prossimo 20-21 gennaio, estendendo ovviamente l’invito anche alle altre squadre della classe regina. All’appello hanno risposto presente tutti i team Ducati ad eccezione di Motocorsa, senza scordarsi di Honda, Orelac e Pedercini.

Se per le squadre con base in Spagna raggiungere l’Andalusia rappresenta una semplice formalità, discorso completamente opposto per i team italiani. Già, perché innanzitutto c’è da trovare il volo, cosa non proprio semplice, vista la drastica riduzione rispetto al periodo Pre-COVID. Poi c’è il discorso tampone.

Come previsto dalla norme in vigore, per entrare in Spagna bisogna infatti presentare un tampone molecolare con validità di 72 ore dalla data di partenza. Con il weekend di mezzo, diventa quindi non proprio semplice riuscire a incastrare i tasselli. Proprio per questo motivo, le squadre sono in questi giorni a caccia dei centri che possano svolgere il PCR Test con procedura d'urgenza e  conseguente esito non più in là delle 48 ore.

Parlando con alcuni addetti ai lavori in questi giorni, la questione non è proprio semplice, anche perché ci sono meccanici e ingegneri provenienti dal Regno Unito che devono raggiungere la Spagna: “Noi in squadra abbiamo un capotecnico inglese – ci dice un manager – sono giorni che stiamo cercando di capire come consentire il suo arrivo dal Regno Unito in Spagna. Purtroppo, i voli dall’Inghilterra sono ridotti al minimo, inoltre c’è il blocco dei cittadini britannici, a meno che non siano residenti in Spagna. Ci stiamo appunto confrontando con le varie autorità, affinché la questione possa risolversi nel breve tempo”.

Come diciamo da tempo, il Covid continua a comandare il gioco e anche con il nuovo anno non sembra volere mollare la presa.

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