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Prova VIDEO Dacia Sandero Streetway e Stepway 2021: Borghese con le… ruote per terra

I prezzi più competitivi della categoria sono uno degli assi nella manica della Sandero, sia nella versione Streetway che Stepway, autentico cavallo di battaglia del marchio che dal 2004 ha venduto 2,1 milioni di unità, il 32% della marca, e dal 2017 è l’auto più venduta in Europa ai clienti privati

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Di Eugenio Mosca

Mai come in questo caso vale il detto innovazione nella tradizione. La nuova generazione di Sandero, infatti, propone vetture con un look più moderno e accattivante, dotazioni ed equipaggiamenti in linea con le attuali tendenze. Insomma tutto ciò che può volere attualmente un automobilista ma senza eccessi, così da mantenere uno dei punti di forza del marchio: i prezzi più competitivi della categoria.

Lo slogan lanciato dal marketing Dacia, “dalla funzione all’emozione”,  incarna alla perfezione la filosofia con la quale è nata la nuova generazione della Sandero, sia nella versione Streetway che Stepway, autentico cavallo di battaglia del marchio che dal 2004 ha venduto 2,1 milioni di unità, il 32% della marca, e dal 2017 è l’auto più venduta in Europa ai clienti privati.

Perchè, parliamoci chiaro, probabilmente la maggior parte di questa clientela era stata attratta principalmente dal prezzo economico di queste vetture. Certamente la meccanica, del Gruppo Renault, era collaudata e affidabile e c’era l’indispensabile per mettersi in viaggio, ma altrettanto certamente l’estetica non era propriamente da colpo di fulmine, così come gli interni si potevano definire... minimalisti. Insomma, possiamo dire che nella scelta il portafoglio aveva il sopravvento sul cuore.

Scelta di testa

Con la nuova generazione di Sandero, Dacia non rinnega il proprio DNA di “auto essenziali al giusto prezzo”, per dirla come il direttore Marketing della Casa Mihai Bordeanu, ma si concede qualche vezzo più in linea con le mode attuali puntando a fare un salto in avanti verso una sorta di “borghesia” automobilistica del segmento B. Insomma, c’è tutto quello necessario al giorno d’oggi ma senza fronzoli, che qualcuno (ovviamente il cliente) deve pagare.

Il rinnovamento è completo, a cominciare dalla piattaforma (CMF), pur mantenendo le stesse dimensioni esterne, proseguendo con un design più curato e moderno, da “brava ragazza” la citycar Streetway più da “bad boy” muscoloso il crossover Stepway (che vanta la maggiore preferenza con il 65% degli esemplari venduti della gamma), interni rinnovati e personalizzati secondo le due caratteristiche, un maggiore livello di equipaggiamenti e dotazioni di sicurezza attiva e passiva.

Nuove anche le motorizzazioni, tutte tre cilindri: 1.0 aspirato da 65 cv quello di accesso, il più brillante 1.0 turbo da 90 CV, anche con cambio automatico CVT, e il bifuel 1.0 turbo benzina-GPL da 100 CV, brillante, economico ed ecologico, che potremmo definire anche il più completo. Ed anche nella scelta motoristica, di puntare ad un ottimo compromesso come il bifuel invece che puntare sugli ormai onnipresenti ibridi, mild o plug-in ma sempre più complessi e costosi, si riflette la filosofia Dacia, che infatti tiene a sottolineare che mantiene il livello più economico della categoria. Come dire che magari lo slogan eccede un po’ a livello di emozione, nonostante il design accattivante e la brillantezza dei motori, ma certamente si potrebbe definire una scelta se non completamente di cuore almeno di testa. Per la cronaca, infatti, i prezzi partono da 8.950 euro della versione Streetway 65 fino ai 14.950 euro della Stepway 90 CVT.

Maggiore comfort ed equipaggiamenti  

La maggior parte delle dotazioni sono comuni ad entrambi i modelli. Per garantire un maggiore comfort di bordo, oltre ai rivestimenti rinnovati, sono stati ottimizzati gli spazi interni, con un guadagno di 42 mm al posteriore, maggiore capacità dei vani portaoggetti, per un totale di 21 litri, e del bagagliaio, di 410 litri con pianale modulare a doppio livello. La forma dei nuovi sedili anteriori, oltre che un miglioramento visivo offre maggiore comfort e contenimento, così come la regolazione del volante, in altezza e profondità, e del sedile, anche se la regolazione a rotella invece degli scatti sarebbe stata ottimale, consente di ottenere la posizione preferita di guida con una buona ergonomicità, completata dalla posizione della leva del cambio e dei vari comandi. La servoasssistenza variabile al 100% diminuisce anche la fatica nella manovre. Per quanto riguarda le dotazioni di bordo, Dacia Sandero e Stepway si evolvono per soddisfare le attuali aspettative degli automobilisti, ma senza eccessi che andrebbero a gravare sui prezzi. Indipendentemente dal livello di allestimento, l’equipaggiamento di serie comprende il display del computer di bordo, in posizione alta quindi ottimale per la vista senza distogliere lo sguardo dalla strada, il supporto smartphone (rimovibile a seconda delle versioni, il limitatore di velocità e accensione automatica dei fari. Poi, a seconda dei mercati sono disponibili di serie o in opzione, il nuovo climatizzatore automatico con display digitale, chiave Keyless Entry, sedili anteriori riscaldabili (da aprile 2021), freno di stazionamento elettrico, accensione automatica dei tergicristallo, parking camera, sensori di parcheggio anteriori e posteriori. A questi, nel corso del 2021 si aggiungerà il tetto panoramico apribile elettricamente.

Più connessa   

Una delle voci alla quale l’automobilista dei giorni nostri non pùò, o non vuole, più rinunciare è connessione. Tre i sistemi multimediali disponibili. Con Media Control, lo smartphone, posizionato davanti al conducente tramite un apposito suporto, diventa un sistema multimediale mediante la App gratuita Dacia Media Control  e una connessione bluetooth o USB, che consente di accedere a radio, musica, chiamate e applicazioni GPS. Per contribuire alla sicurezza, i comandi radio sono accessibili dal volante oppure dai pulsanti appena dietro. Media Display, integrato nel grande display touchescreen da 8” posizionato nella parte alta della concolle, è compatibile con i sistemi Android Auto e Apple CarPlay e consente di accede ai settaggi di alcuni dispositivi di assistenza alla guida (ADAS). Con Media Nav il sistema è completato dalla navigazione di bordo.

 

Sicurezza su tutti i fronti

L’evoluzione di un automobile non può definirsi tale se non viene posta la massima cura per la sicurezza, passiva e attiva. La nuova piattaforma CMF, rinforzata in corrispondenza del vano motore e abitacolo con l’adozione di nuovi longheroni nella parte bassa, offre una migliore protezione in caso d’urto grazie ad una maggiore resistenza e rigidità. Inoltre, nuovi sensori di pressione porte e un accelerometro consentono di velocizzare l’apertura degli airbag a tendina e laterali a protezione di addome, torace e testa. Sempre in tema di sicurezza va considerato il miglioramento dinamico della vettura, ottenuto grazie all’aumento del passo e ad un nuovo avantreno, che unitamente alla differente taratura di ammortizzatori e barre antirollio assicura maggiore capacità di filtraggio e stabilità in curva. Sono sei in totale gli airbag, oltre a cinture con funzione di limitazione del carico sul torace e alla struttura dei sedili anteriori migliorata. Infine, sulla plafoniera è situato il pulsante SOS per la chiamata d’emergenza.

Sul fronte della sicurezza attiva, oltre alla già segnalata posizione alta del display centrale che limita le possibili distrazioni, da segnalare l’accensione automatica dei fari, con tecnologia LED che migliorano la luminosità, e dei tergicristalli. Oltre al Cruise Control e all’ESP, le nuove Dacia Sandero dispongono di utilissimi dispositivi di assistenza alla guida: “frenata automatica d’emergenza”, che (da 7 a 170 km/h) interviene nel caso rilevi il rischio di potenziale collisione prima avvisando acusticamente il conducente e, nel caso questo non intervenga o lo faccia in modo inadeguato, aumentando la forza frenante; “sensore angolo morto”, che durante il cambio corsia segnala tramite una spia LED, sul retrovisore esterno destro, il pericolo di potenziale collisione con un altro veicolo presente nell’angolo cieco; “assistenza al parcheggio”, che grazie a una videocamera con linee dinamiche e 4 sensori sia all’anteriore che al posteriore, aiuta nelle manovre di parcheggio; “assistenza alla partenza in salita”, che per due secondi impedisce alla vettura di indietreggiare nel momento in cui il conducente toglie il piede dal freno per passare all’acceleratore.

Motori per tutte le esigenze

Tre le motorizzazioni proposte, tutte in conformità alla normativa Euro 6D-Full che entrerà in vigore l’1 gennaio 2021, due benzina e una bifuel benzina-GPL. Si parte dalla quella di accesso SCe65, disponibile solo per la Streetway e abbinato al cambio manuale a 5 rapporti, tre cilindri 1.0 aspirato da 65 CV a 6.300 giri/min per un’accelerazione 0-100 in 16,7 secondi e una velocità massima di 158 km/h, mentre consumi ed emissioni di CO2 sono rispettivamente di 5,2 l/100 km e  117 g/km (WLTP). Quindi c’è la versione che potremmo definire intermedia, TCe 90, sempre tre cilindri 1.0 turbo da 90 CV a 5.000 giri/min, abbinata al cambio manuale a 6 rapporti, per una accelerazione 0-100 km/h in 11,7 secondi (12 sulla Stepway) e una velocità massima di 178 km/h, mentre consumi ed emissioni di CO2 sono rispettivamente di 5,1 l/100km (5,7 con cambio CVT)  116 g/km (126 sulla Stepway).

Questa unità può essere abbinata al cambio automatico CVT ( Continuously Variable Transmission), con un peggioramento sia in accelerazione che velocità, rispettivamente 13,4 secondi e 169 km/h (14,2 e 163 sulla Stepway), e anche per le emissioni, 128 g/km (139 slla Stepway). Infine arriviamo al nuovo tre cilindri ECO-G 100 benzina-GPL 1.0 turbo da 100 CV a 5.000 giri/min (90 CV a 3750 giri/min a benzina), più potente ed ecologico abbinato al cambio manuale a 6 rapporti, per un’accelerazione 0-100 km/h in 11,6 secondi (11,9 sulla Stepway) e una velocità massima di 183 km/h (179 a benzina), mentre consumi ed emissioni di CO2 sono rispettivamente di 6,9 l/110km (5,3 a benzina) e di 106 g/km (119 a benzina). L’integrazione tra i due sistemi vine effettuata direttamente in azienda, mantenendo quindi la stessa garanzia del modello a benzina ma aumentando l’autonomia a 1.300 km grazie ai due serbatoi rispettivamente da 50 litri, quello della benzina, e 40 litri per il GPL. Su tutti i motori è disponibile la funzione Stop&Start, che può essere disattivata manualmente tramite un pulsante al centro della plancia. 

Berlina fa rima con Streetway 

La citycar Dacia si presenta con linee più moderne e dinamiche, evidenziate dal nuovo frontale con gruppi ottici con luci a LED, dal parabrezza più inclinato e dal tetto più spiovente e abbassato di 10 mm, mentre l’altezza da terra rimane invariata a 133 mm. I fianchi sono ora più marcati (larghezza 2.007 mm, lunghezza 4.088 mm), sia per il disegno dei passaruota più pronunciati, per contenere le carreggiate più larghe (1.532 all’anteriore e 1.518 al posteriore), sia per i cerchi in lega da 15” e 16”, in opzione. La Streetway è proposta in tre livelli di allestimento: Access, Essential e Comfort, tutti di serie con gli equipaggiamenti di sicurezza e sistemi di assistenza ADAS, come ABS, AEBS, ESP, HSA, E-Call, 6 Airbag e Limitatore di velocità. L’entry level Acces, proposto a partire da 8.950 euro, dispone anche di fari anteriori e posteriori con nuova firma luminosa “Y-shape”, frenata di emergenza automatica (AEBS) e supporto Smartphone. L’allestimento Essential aggiunge Cruise Control, Media Control, sedili posteriori reclinabili (1/3 – 2/3), sedile conducente regolabile in altezza con bracciolo, mentre il top di gamma Comfort può contare anche su Media Display con touchscreen da 8’’, climatizzatore manuale, sensori di parcheggio posteriori e cerchi Flexwheel Sorane da 15”.

Crossover cittadino ma non solo 

Sandero Stepway non fa nulla per nascondere la propria grinta. Anzi. Basta il primo sguardo per capirlo, con il frontale d’impatto rimarcato dalle bombature sul cofano, dalle spalle muscolose (larghezza 2.007 mm, lunghezza 4.099 mm) sottolineate dai cerchi da 16”, fino alle barre modulari sul tetto, facilmente adattabili per vari tipi di trasporto. Così come gli ski di protezione color metallo fanno capire che non è solo un animale da città, ma ama anche l’avventura e grazie alla sua maggiore altezza da terra (174 mm) non si fa problemi ad affrontare anche percorsi più impegnativi. Una personalità ribadita anche negli interni, con disegno personalizzato dei sedili e modanature arancioni su pannelli e plancia a dare un ulteriore tocco di sportività. Due i livelli di allestimento proposti: Essential, con prezzi a partire da 12.600 euro, e Comfort. Entrambi dotati di serie di equipaggaiamenti di sicurezza e sistemi ADAS come. L’allestimento Essential dispone anche di fari anteriori e posteriori con nuova firma luminosa “Y-shape”, Media Control, cerchi Flexwheel Saria Dark da 16’’, climatizzatore manuale, sedile conducente regolabile in altezza con bracciolo, frenata di emergenza automatica (AEBS), mentre l’allestimento Comfort è arricchito da Media Display con touchscreen da 8’’. barre da tetto modulari, sensori di parcheggio posteriori, volante in TEP regolabile.

Agile e scattante 

Per la nostra prova su strada abbiamo scelto le motorizzazioni benzina da 90 CV per la Streetway e quella benzina-GPL per la Stepway. L’accesso all’abitacolo è agevole e lo spazio a bordo è più che buono, sia all’anteriore sia nella zona posteriore dove si sta comodi. L’abitacolo è luminoso e la visuale è ottima, anche in manovra. Grazie alla regolazione del volante, in altezza e profondità, e del sedile ci si può cucire addosso la posizione di guida ottimale, con il vantaggio di poter variare l’angolo di braccia e gambe sia in funzione delle proprie caratteristiche fisiche sia in base alle proprie preferenze. Nel nostro caso abbiamo ottenuto l’angolo ideale di 90° delle braccia senza ritrovarci con le gambe troppo piegate, così da diminuire l’affaticamento nella guida e, alla bisogna, e poter modulare correttamente lo sforzo. Unico neo, a voler essere pignoli, la regolazione dello schienale a scatti invece che tramite la rotella, che vanta una maggiore precisione. Comunque l’ergonomicità nella guida è garantita anche dalla disposizione di leva del cambio e vari comandi, oltre che dal buon contenimento dei sedili.

Partiamo con la Streetway, il cui motore fa capire fin da subito di avere un bel caratterino. Infatti basta stuzzicarlo un po’ con l’acceleratore per svegliare subito il turbo che dai 3.000 giri mostra uno scatto deciso, tale da richiedere una gestione dolce nel traffico, e un allungo costante. Il cambio è ben rapportato, dolce nell’azione ma soggetto a qualche “interferenza” nel movimento, soprattutto a basse velocità nel traffico. L’assetto è certamente votato al comfort, filtrando bene le asperità ma accusando un certo coricamento. In questo senso, mentre il classico pavè milanese è stato un severo banco di prova per l’assorbimento delle asperità, ci è mancato un minimo di percorso misto per poter valutare se la sensazione di coricamento fosse corretta, così come il feeling trasmesso dal volante, buono in città e tangenziale ma da verificare in condizioni di guida vera. Lo stesso vale per la fase di frenata. Decisamente azzeccato, a livello di visibilità ma soprattutto di sicurezza, il posizionamento del display centrale nella parte alta della plancia, così da garantire un’ottima visuale senza dover distogliere lo sguardo dalla strada. 

Voglia di evasione  

Passando alla Stepway seduti al posto guida si ha una sensazione ancora più dominante, data la maggiore altezza, così come lo stile più sportivo degli interni ci trasmette maggiore brio. Infatti, ancora più per la prova del crossover ci sarebbe piaciuto poter affrontare un bel percorso misto, magari con qualche divagazione su strade secondarie anche più tormentate. Invece ci siamo dovuti limitare al solito pavè, che ha confermato il buon filtraggio delle asperità ma anche trasmesso una sensazione di maggiore rigidità dell’assetto, che ci sarebbe piaciuto poter costatare su un tratto di strada idoneo. Nel traffico il motore alimentato a GPL si è dimostrato più fluido del fratello solo benzina, con una spinta sempre corposa, anche accelerando con marce alte a regimi intermedi, ma erogata in modo più dolce. Per quanto riguarda il cambio, lo stesso sei marce manuale, sterzo e freni, vale quanto già detto.   

 

 

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