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MotoGP, Dall'Igna: "Sapevamo già a metà 2019 che sarebbe finita con Dovizioso"

PRIMA PARTE: "In una riunione mi è apparso chiaro che non avremmo continuato assieme. Marquez in Ducati? Impossibile competere con l'ingaggio Honda"

MotoGP: Dall'Igna:

Gigi Dall'Igna è stato ospite di una bella diretta trasmessa in streaming sui nostri consueti canali, in compagnia dei nostri Paolo Scalera e Matteo Agio. E' stato possibile parlare del 2020 che ha ragalato il titolo Costruttori alla Ducati in MotoGP, ma che ha anche visto la fine del lunghissimo rapporto con Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. In Ducati non hanno ovviamente smesso di lavorare in vista del futuro ed anche la scelta dei piloti sembra tesa a garantire un futuro caratterizzato dalla linea verde, con ben tre rookie pronti a debuttare in MotoGP proprio in sella alla Desmodecidi nel 2021. Questa è la prima parte dell'intervista con Dall'Igna.

Per prima cosa, complimenti per il titolo Costruttori.

"Grazie, è stata una bella soddisfazione. Si tratta del mio primo mondiale vinto in Ducati e mi ha dato una soddisfazione particolare"

Peccato non aver vinto anche quello piloti. Quanto pensi che abbia influito la nuova Michelin sulle vostre prestazioni?

"La nuova Michelin è stata un cambiamento importante e il fatto di non averla testata a sufficienza e trovare il giusto setup ha poi influito nel come si  svolto il campionato".

Dall'Igna: "Ducati non ha chiesto niente a Michelin, dobbiamo solo lavorare bene"

Ma è vero che state premendo per avere una gomma anteriore nuova quanto prima da Michelin?

"Non è vero, non abbiamo chiesto niente a Michelin. La gomma posteriore in questo stagione ha portato più grip al posteriore, che di per se è un vantaggio. Ma ci sono moto che ne possono trarre già vantaggio rispetto ad altre. In certe situazioni, non siamo più riusciti a sfruttare il vantaggio che avevamo prima portando in derapata il posteriore in staccata. Altre moto che tendevano a frenare più da dritte hanno avuto un miglioramento già importante. Dal punto di vista dell’uscita di curva, il vantaggio è stato simile per tutti. Noi abbiamo perso il vantaggio in staccata che aveva prima a moto piegata. Devo dire che in realtà Ducati non ha avuto tanti alti e bassi. Siamo andati bene ovunque, tranne ad Aragon e Valencia 1, dove abbiamo trovato condizioni particolari. Il freddo ci ha penalizzato parecchio in queste piste. Per il 2021 dobbiamo intervenire per consentire ai piloti di trovare fiducia quando fa freddo e c’è poco grip".

Adesso cambierà tutto nei box, con due piloti giovani. Sei contento delle decisioni prese con l'ingaggio di Miller e Bagnaia?

"Sinceramente sono contento dei due piloti che abbiamo scelto per il 2021. Jack ha fatto un finale impressionante, due gare incredibili. A Valencia avrebbe potuto vincere, a Portiamo è stato giusto il 2° posto conquistato alle spalle di Oliveira. Jack quest'anno ha fatto due zeri non per colpa sua ma per colpa di Ducati. Una volta ha rotto un motore, un’altra volta ha aspirato un tear off dall’airbox. A Le Mans poteva vincere o arrivare secondo, a Misano non so dove poteva arrivare, però di certo i due zeri non sono stati colpa sua. Pecco ha fatto una parte iniziale e centrale della stagione meravigliosa. Stupenda Misano 1 e Misano 2 quando era in testa, aveva fatto la differenza. La scivolata lì...diciamo che è stato un errore. Credo che assieme a loro due possiamo toglierci delle belle soddisfazioni nel 2021". 

Dall'Igna: "Puntiamo sui giovani, abbiamo monopolizzato una generazione di talenti"

Farete anche debuttare tre rookie. Vada come vada, sarà un vostro pilota a vincere il titolo di rookie of the year. 

"Io credo che fossimo arrivati alla fine di un ciclo e bisognava ripartire con qualcosa di più fresco. Abbiamo monopolizzato una generazione di talenti. E’ così, abbiamo voluto investire molto sui giovani, siamo anche stati aiutati dai team satellite che in questi anni hanno contribuito a far crescere e sviluppare i talenti di piloti che poi sono diventati piloti ufficiali ducati. É stato possibile portarli nel team ufficiale, ed ora spero di togliermi soddisfazioni con loro". 

Ma tu da ingegnere cerchi qualcosa nei dati, nella telemetria per individuare un talento?

"Questo era più facile quando mi occupavo di 125 e 250 in Aprilia, perché avevo sottomano la telemetria e vivevo i piloti in prima persona nei box. Ora è più complicato, non ho la telemetria degli altri ovviamente. D’altro canto riesco a farmi aiutare molto da altre persone che hanno un talento a scoprire le promesse, hanno talento nell'individuare i talenti, che è un gioco di parole. Mi riferisco a Tardozzi e Ciabatti, che hanno un ruolo importante nella definizione delle squadre che andiamo a formare. Scegliere un pilota è la fase più complicata nella gestione di un team. Non sei mai sicuro di quello che scegli fino a che non lo porti a casa, è una delle operazioni più complicate e difficili da fare". 

Dall'Igna: "A metà 2019 ho capito che le strade tra Dovizioso e Ducati si sarebbero separate"

Ma adesso puoi dirci come è andata davvero con Dovizioso, cosa è successo?

"Non c’è nulla di secretato. Durante una stagione importante per noi e per Andrea era ragionevole non trovare il modo di fare polemiche tra di noi, già la situazione era complicata senza altri guai. Intanto bisogna dire che io non credo di aver mai avuto una storia lunga con un pilota come con Andrea. Si può dire tutto, ma siamo stati assieme per tanto tempo ed abbiamo fatto tutti assieme delle bellissime cose. Poi come sempre è difficile riuscire a continuare una storia che non ha portato a raggiungere l’obiettivo che tutti noi come ducatisti volevamo, che era vincere il mondiale piloti".

Le cose sono peggiorate gradualmente?

"Via via i rapporti si sono deteriorati, io credo che la decisione reale sia stata presa a metà del 2019 in una riunione fatta qui nel mio ufficio ed alla fine io ero convinto che nessuno dei due avrebbe voluto continuare il contratto. Tutto può cambiare, però da quella riunione era chiaro che difficilmente avremmo potuto trovare il modo di continuare il binomio Dovizioso Ducati. Sono successe tantissime cose e ci siamo ritrovati ad avere una squadra diversa per il futuro". 

Tu hai lavorato con tanti piloti e campioni, anche complicati. Come è andata con Max Biaggi? E' vero che una volta ha capito al volo che avevi spostato di pochi mm il motore nell'Aprilia RSV4?

"Max è uno tra i piloti più sensibili con cui abbia mai lavorato. Potrebbe anche essere vera questa cosa del motore, ma non me lo ricordo ora. E’ sicuramente uno dei talenti più importanti di questo sport. Pur avendo vinto tanto, sono convinto che abbia vinto poco rispetto a quello che era il suo talento. Diciamo che aver lavorato con Max è stata sicuramente una bella scuola".

Tornando a parlare di futuro, ma stai preparando qualche bomba tecnologica per i test di Sepang? Ci hai abituati bene ormai. 

Per Sepang abbiamo idee meno folkloristiche…chiamiamole così! Sono cose su cui stiamo ragionando già da un po’ e l’obiettivo è limitare i problemi nelle condizioni tipo quelle di Aragon dove abbiamo sofferto troppo, l’idea è di trovare una cura per quelle situazioni e fare in modo che anche quando fa freddo il pilota riesca a trovare confidenza per poter far entrare le gomme in temperatura e poter spingere". 

Dall'Igna: "La semplicità Suzuki ha pagato, ma ogni tanto le complicazioni servono"

Dovizioso in questa stagione ha elogiato la semplicità della Suzuki. Tu cosa ne pensi?

"La semplicità è un valore aggiunto perché permette di fare meno errori, permette di trovare prima il miglior compromesso possibile. Per contro ci sono cose che non si possono fare con semplicità. Bisogna lavorare il più possibile per rendere le cose semplici, ma quando serve il guizzo ci vuole quel qualcosa di diverso che complica in qualche modo le cose". 

Tu che strada consiglieresti di intraprendere a qualche ingegnere con la voglia di entrare in Ducati?

"Entrare in Ducati è facile e difficile al contempo. Bisogna avere una storia importante dal punto di vista dei risultati accademici, parlo come ingegnere. Ci vuole anche l’occasione giusta per riuscire a far arrivare il proprio curriculum nel momento e nel posto giusto e poi in questo anche un po’ di fortuna aiuta. Ci sono tante persone che mi presentano il curriculum anche durante le gare, fuori dal box o cose così".

Ma tu oltre a progettare le MotoGP e le SBK, hai una moto nel box? Quale è la tua Ducati preferita?

"Io in realtà credo che deluderò parecchi, ma in moto sono un turista. Mi piace fare tanti chilometri, sono un tipo tranquillo in moto. Sono caduto una volta sola e di strada ne ho fatta tanta. La Multistrada è quella che mi piace di più. Si avvicina di più a quello che mi piace fare in moto. Mi è sempre piaciuto viaggiare con mia moglie e difficilmente la potrei far salire su una Panigale V4!".

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