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MotoGP, Caso Marquez: Costa si era messo a disposizione: non è stato interpellato!

LE SPIEGAZIONI DEL DOTTORCOSTA UN MESE FA - Il contatto avvenuto tramite il team LCR-Honda. "Se dovesse fare un altro intervento ora a malapena sarebbe pronto per i test del prossimo anno. Se le viti che tenevano la placca non sono rotte, si può inserire un perno. Ipotesi suggerita subito"    

MotoGP: Caso Marquez: Costa si era messo a disposizione: non è stato interpellato!

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Il terzo intervento per Marc Marquez è divenuto, purtroppo, realtà. Una operazione durata ben 8 ore. Il recupero sembrerebbe essere lungo, ma 'Magic' è forte ed ha un carattere incredibile. Siamo fra coloro i quali pensano che possa riprendersi totalmente e, visto come è andato il mondiale MotoGé quest'anno, anche saltare test e magari, la prima gara in Qatar potrebbe non essere un problema. Anche perché non pensiamo si possa correre all'inizio della stagione in America ed Argentina. Comunque sia, queste erano state le parole del grande dottor Costa nell'eventualità di una terza operazione che, oggi, suonano profetiche ed estremamente veritiere. Le riproponiamo.

p.s.

 

Si torna a parlare di una terza operazione di Marc Marquez, dopo che la prima notizia pubblicata in Spagna e smentita dalla Honda, ha continuato a circolare arricchendosi di particolari. Particolari che hanno ricevuto una conferma indiretta dall’ultimo comunicato della Honda: quello nel quale si ufficializzava che ‘Magic’ non avrebbe preso parte al trittico Valencia-Portimao che concluderà la stagione.

Perché tanta prudenza? L’unica risposta possibile è che dopo il lungo calvario (leggete QUI) la frattura dell’omero destro di Marc abbia sviluppato quella che viene chiamata una pseudoartrosi. Si definisce pseudoartrosi la mancata consolidazione di una frattura a distanza di circa 6 mesi dall’evento traumatico. È una complicazione tardiva determinata dall’interruzione dei normali processi di guarigione della frattura

Però noi abbiamo visto, e ha lui stesso pubblicato le immagini sui social, Marquez allenarsi, anche con dei pesi. Come può essere possibile?

In realtà, si legge sui testi medici quale può essere l'attuale problema di Marquez: “pazienti affetti da pseudoartrosi lamentano persistenza del dolore dopo lungo tempo dall’evento truaumatico. Questo dolore può essere costante, o può essere avvertito solo con il carico o il movimento. Di solito le radiografie nelle opportune proiezioni sono sufficienti per fare la diagnosi di pseudoartrosi. In alcuni casi possono essere eseguite la tomografia computerizzata e risonanza magnetica, anche per pianificare interventi particolarmente complessi”.

Potrebbe, dunque, essere questo il caso di Marc Marquez, che a questo punto potrebbe/dovrebbe essere risolto con un terzo intervento. Ma come può tutto ciò essere accaduto?

Ce lo spiega il dottor Costa, che ha curato centinaia di piloti infortunati. Ed è incredibile che la Honda non gli abbia chiesto una consulenza, visto che lui subito aveva esposto i suoi dubbi, anche perché sappiamo che tramite la intermediazione di Lucio Cecchinello, il famoso traumatologo, si era messo a disposizione.

“Marc ha una frattura di omero in una zona superiore al nervo, e quindi da questo punto di vista non ci dovrebbero essere problemi - ha spiegato il DottorCosta - Un omero operato con viti e placca ci mette tre mesi a guarire, ma qualche volta ritarda a consolidare e nel malaugurato caso può fare pseudoartrosi. Se è un solo ritardo si aspetta anche oltre i tre mesi…ma qui parliamo di un pilota che dovrebbe essere in pista già a fine febbraio. Se dovesse fare un altro intervento ora a malapena sarebbe pronto per i test del prossimo anno. E’ necessario stare molto attenti ai tempi di recupero”.

In cosa consiste l’intervento risolutivo della pseudoartosi?

“Si prendono due stecche di osso, normalmente dall’ala iliaca del bacino e si fa un ‘panino’. L’omero viene ‘impacchettato’ da due stecche di osso contrapposte e nell’area della frattura si mettono dei ‘frustali’, cioè osso grattugiato”.

E’ l’unico intervento possibile?

“No, si può ricorrere anche a fissatori esterni, come quello che fu applicato alla gamba di Doohan ma…”.

Quale è il dubbio?

“Abbiamo visto che Marquez si allenava con i pesi. Si può fare, se la placca e le viti tengono. Ma se tutte le viti che hanno messo sono sane, cioè nessuna si è rotta insieme alla placca dopo l’incidente con la finestra, si può levare tutto ed il canale è libero e si può inserire un chiodo che rimane sempre la soluzione migliore. Ed io l’avevo ipotizzata dall’inizio”.

Che esperienze hai di fratture simili?

“E’ rarissima, una frattura simile la ha subita nel 1998 Noboru Ueda e ci ha messo tre mesi per guarire. E’ un osso antipatico. Io avrei inserito un perno endomidollare fin dall’inizio e non ci sarebbero stati problemi. Avrebbe forse avuto dolore alla spalla e c’era ovviamente il rischio di arrecare danno alla spalla già ferita. Non voglio sembrare il primo della classe: avrebbe scelto Marc, ma se mi avesse detto dopo l’incidente che voleva correre avrei messo un chiodo”.

Cosa può accadere, invece, se una delle viti si è rotta? Si possono togliere?

“Non non si possono levare, in quel modo si demolisce l’omero. Se adesso ha una pseudoartrosi le cose sono lunghe, dunque io lo opererei…ieri”.

 

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