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MotoGP, Uccio: "nel 2021 Rossi avrà gli aggiornamenti da Yamaha con 3 GP di ritardo"

"Cosa cambierà? Gli amici saranno avversari, ma Vale anche se da fuori non si è percepito, è andato forte anche quest'anno. La M1 è diventata una moto difficile. Lo stop del team in Moto3? I ragazzi sono cresciuti in fretta"

MotoGP: Uccio:

Magari non sembra, ma Alessio Salucci è un sentimentale. Uno che quando parla dei ragazzi dell’Academy, del ranch, della VR, di Tavullia, del mondo che corre veloce e di tutte quelle cose lì, riesce sempre a tirare fuori una sfumatura.

"Stamattina ho fatto un meeting con Manzi, lo guardavo, pensavo che le prime volte che parlavamo era un bambino. I ragazzi crescono in maniera veloce, dai quattordici ai venti la crescita è esponenziale. E quando fai questo sport, quando stai in questo mondo, devi crescere in fretta".

E’ cresciuto anche Uccio, 41 anni, una vita da mediano vicino a Valentino Rossi, l’amico di sempre. Ma anche una vita a far quadrare le cose nel team insieme ad Albi e Carlo.

"La vita sportiva quando non funziona ti toglie qualcosa pure in quella di tutti i giorni, diventa tutto più pesante. Il mio cervello è occupato nella mia passione, dall’Academy al team, e se le se cose non vengono bene sono più nervoso, è tutto più difficile. Con l’esperienza cerco di scindere i due piani. Però mia moglie Pamela quando Vale va piano o quando si stende è preoccupata (e ride ndr), d’altra parte avevo diciassette anni quando abbiamo cominciato, metà della vita l’ho passata nel paddock. Non vai avanti se non hai passione".

A parte i due in Ducati, quindici anni con la Yamaha factory. L’anno prossimo un team satellite, Petronas. Cosa vi portate via?

"Un sacco di ricordi. Brutti, belli. E poi rapporti umani, tanti. Mi porto via che sono arrivato che ero un ragazzino e me ne vado che sono un uomo. Mi porto via l’immagine di me nell’angolino del box, io lo chiamo il mio ufficio, quello vero. L’anno prossimo sarà diverso".

E come sarà?

"Tutti quelli con cui abbiamo condiviso un lavoro insieme, con cui siamo diventati amici, l’anno prossimo saranno avversari. Non facciamo tanta strada, sarà la porta accanto. Però mi fa strano. Ma lo sport è quello".

Uccio Salucci: "Dopo i podi c'è l'usanza del bicchierino di 'Anima Nera' con i giapponesi"

C’è un’immagine che ti porti via?

"Le esultanze dopo le gare. Quando Vale fa i podi facciamo un meeting tecnico e dopo c’è l’usanza che tutti ci beviamo un bicchiere di Anima Nera, che è un liquore. I giapponesi quando bevono un bicchierino, bastano due dita, diventano tutti rossi, non parlano più. Fa ridere, ci siamo divertiti tante volte. Anche questa cosa mi mancherà".

Scusa, perché l’Anima Nera?

"Quando iniziammo, eravamo in un posto fuori Europa, dovevamo festeggiare e nel locale avevano solo quello. E’ diventata una tradizione. C’è il gestore della bottiglia, che è il coordinatore del team, che la porta sempre dietro, ne tiene alcune in frigorifero".

Quest’anno pochi brindisi…

"E’ vero. Ma aspettiamo il prossimo".

Uccio Salucci: "Quest'anno, da casa non è sembrato, ma ho visto un Vale in forma"

Che stagione sarà?

"Non vedo l’ora, e anche Vale. A dire il vero anche quest’anno ha cose molto positive, a un certo punto siamo andati forte, veloci. Magari da casa non sembra, ma ho visto un Vale in forma. E per il 2021 lo vedo meglio, super motivato, carico, voglioso. Già in questi giorni vuole cominciare a lavorare, è super sul pezzo".

Uccio Salucci: "Cosa cambierà nel 2021? Avremo le novità di Yamaha tre gare dopo Vinales e Quartararo"

Tecnicamente cosa cambierà?  

"Che tre gare dopo Vinales e Quartararo avremo le soluzioni che la Yamaha ci porterà. Poco e niente, a meno che il prossimo anno non ci siano stravolgimenti. Ma in MotoGP non è così. E poi la Yamaha ci ha dato una moto factory, vediamo di fare del nostro meglio. La nostra ambizione è divertici, giocarci il podio, stare davanti, stare nei tre, nei cinque, e quindi provare a vincere qualche gara. Al titolo non ci pensiamo, ma dobbiamo tornare protagonisti. Vale è tanto che non sta davanti, deve ritrovare un po’ di feeling.  Per poi, da lì, giocarci dei podi".

Ma la Yamaha, quest’anno, andava forte o no?

"E’ una moto molto difficile, ostica. Tante cose complicate, l’usura delle gomme eccetera. Però Morbidelli ha vinto delle gare, Quartararo anche. E’ stata una moto protagonista. E penso anche la nostra, eravamo lì, cominciavamo a capire la retta via, se la trovi poi è un attimo".

Già, attimi. Una volta che ti sei incazzato con Vale c’è?

"L’ultima volta in Malesia, cos’era, il 2018? Mancavano due giri, c’era Marquez che spingeva ma doveva prenderci e ci doveva passare. Non è detto ci sarebbe riuscito. Però Vale non è così, non è uno che si arrabbia. Siamo cresciuti insieme, al di là della vita sportiva siamo sempre stati insieme. In fondo ci basta uno sguardo per capirci".

Uccio Salucci: "Rossi durante il Covid era un leone in gabbia. Vedere le gare da casa è stato orrendo"

Avete condiviso anche il Covid.

"Per me è stata una cosa più che altro noiosa, sono stato male due giorni, un po’ di febbre, un po’ di tosse. I primo tampone negativo, era un martedì. Ne abbiamo fatto un altro: positivo, isolamento. Ma sono stato fortunato, per certa gente è stato un trauma. Mi ritengo un ragazzo fortunato. Il virus l’abbiamo preso io e mia figlia Vittoria, lei ha otto anni. Mia moglie no. Non è stato facile, la cosa è durata ventotto giorni, siamo stati io e Vittoria da soli, passavo dalle tabelline ai lavori di casa. Non potevo andare alle gare e quindi l’ho vissuto anche un po’ incazzato".

E per Vale?

"L’ha vissuto un po’ come me, è stato quasi asintomatico, poca febbre. Era un po’ leone in gabbia. Per me vedere le gare da casa è orrendo, pensa per lui. Si è sempre allenato, ha la palestra a casa, e quando siamo tornati a Valencia fisicamente era in forma. Diciamo che quella del covid è stata la ciliegina di anno complicato".

Il covid che cosa ha cambiato nel mondo delle moto?

"Tante cose, il modo di lavorare, di pensare. Come in tutti gli sport, penso. Secondo me ha anche cambiato anche le sorti dei campionati".

Uccio Salucci: "Il Covid è stato pesante, abbiamo tagliato stipendi, anche nel 2021 non sarà facile"

E nell’economia? Voi avete un’azienda.

"Come team abbiamo sofferto tanto, tagliare gli stipendi, ai piloti, ai meccanici. I partner ci hanno tolto i soldi, anche loro erano in difficoltà. Il resto è stata una conseguenza. Ma questa cosa è stata pesante, ci ha dato abbastanza fastidio. Poi siamo riusciti a sistemare la situazione, ma nel 2021 non sarà facile".

Uccio Salucci: "nel 2021 non ci sarà la VR46 in Moto3,ma solo perché  i ragazzi sono cresciuti in fretta"

Niente team di Moto3.

"No, ma non perché abbiamo perso o altro, ma perché c’è stata una evoluzione del progetto. I ragazzi sono cresciuti in fretta, come Academy abbiamo voluto fermarci un momento per valorizzare il gruppo che abbiamo, un gruppo importante che ha bisogno di sostegno. Sono venuti a venuti a mancare i giovani della Moto3, e quindi abbiamo deciso così. Ma è solo un arrivederci".

Cosa avete in mente?

"L’anno prossimo faremo un team nel Civ Moto3 come VR. Ricominceremo a lavorare dal basso con due ragazzini giovani, ancora non posso dire i nomi ma ci crediamo tanto. E poi dal Civ, fra due anni, nel 2023, dovranno fare il mondiale e quindi non è detto che non si decida di rimettere su il team. Io l’avrei fatto se Vietti non fosse cresciuto così tanto in Moto3, ma dopo il suo exploit sembrava una cosa forzata. Non abbiamo fallito, questo deve essere chiaro".

Uccio Salucci: "I ragazzi nell'Academy si fanno il culo. non è facile avere a che fare con me"

Vi stupisce vedere i vostri ragazzi colonizzare il mondiale in tutte le catgorie?

"Sono, siamo molto contenti. La stagione dell’Acadamy è stata pazzesca. Anche se alla fine non abbiamo portato a casa niente di concreto. Però bisogna andare a vedere le cose come sono andate: a due gare dalla fine erano in tre a giocarsi il mondiale nelle tre categorie. Vietti, Morbidelli, Marini:  sono orgoglioso di loro, di tutti. Perché io lo so cosa fanno, c’è un lavoro giornaliero clamoroso, tutti i giorni si fanno un culo. E poi non è facile avere a che fare con me, con tutti gli altri. Loro si sono dati a noi, ci credono, credono in noi, e lo stanno dimostrando. Forse questa crescita me l’aspettavo, ma non così veloce".

Per loro come sarà il 2021?

"Sarà duro ma bellissimo. Luca Marini farà la MotoGP con Ducati, un contratto importante per lui, e penso possa avere un futuro importante. Avremo Vietti dalla Moto3 alla Moto2, Bezzecchi candidato al titolo della Moto2, anche lui ha avuto una crescita imbarazzante. E poi Manzi, lui sarà super protagonista alla Pons, con una Kalex. Migno con una Honda dovrà dimostrare il suo valore, Antonelli uguale. Ci sono tante situazioni importanti".

Uccio Salucci: "In Morbidelli nessuno credeva, non mi cagava nessuno quando lo proponevo ai team"

Morbidelli?

"Ah, Franco. Fantastico. Dovrà consacrarsi tra i grandi. Sarà una stagione piena di emozioni. Quella di Franco, poi, è una storia pazzesca. In Morbidelli nessuno ci credeva, devo dire grazie a Gresini e ’taltrans. Non mi cagava nessuno, sembravo un pazzo in giro per il paddock a chiedere di farlo correre. Poi Fausto gli ha fatto fare i test, Italtrans lo ha visto e lì è iniziata la sua carriera. Franco è venuto dal niente. Quello che si sta conquistando vale doppio. Quindi sarà un 2021 bello, importante, ma fa anche un po’ paura. Io sono sempre molto teso, non devi mai sederti sugli allori".

Uccio Salucci: "Il motociclismo è cambiato, da sport per matti è diventato da atleti veri"

Che generazione è questa?

"E’ il motociclismo che è diverso da prima. Adesso è tutto estremizzato, una volta era uno sport considerato per dei matti. Adesso è per degli atleti. Intelligenti, attenti, precisi. E’ cambiato tanto. I pilotini sono atleti professionisti, stanno attenti al cibo, a tutto. L’evoluzione è questa, e penso in tutti gli sport. Per dire: un Valentino da giovane è diverso da un Vietti di adesso. Però alla fine è anche uguale, perché la passione è la stessa".

Dopo Valentino cosa c’è?

"Quando non sarà più in pista lui, l’esempio sarà un altro, Morbidelli. O Pecco. I giovani che arriveranno fra qualche anno all’Academy prenderanno spunto da loro. Per ora Vale lo guardano, assimilano, imparano cose. Anche dopo il suo ritiro, tra qualche anno, vorrei continuare a fare quello che abbiamo creato, l’Academy, il team. Di lavoro ce n’è tanto. E spero di fare delle gare in macchina con lui, supportarlo e seguirlo. E magari essere il pilota".

 

 

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