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Moto2, Bastianini: "Ho studiato Marquez e capito il segreto per non cadere"

VIDEO - "Ho fatto molti salvataggi con il gomito, mi sono allenato per riuscirci. Sarà un'emozione essere in pista con Rossi. Mir ha vinto il titolo, ci posso riuscire anch'io"

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Enea Bastianini a Portimao si è laureato campione del mondo, dopo Morbidelli e Bagnaia è il terzo italiano a riuscirci in Moto2 e il prossimo anno raggiungerà i suoi predecessori in MotoGP. Questo per il riminese sarà un inverno di attesa, prima di salire sulla Ducati nei test di Sepang.

Abbiamo raggiunto Enea per una diretta (che potete vedere integramente qui sopra) in cui ha risposto a tante domande, nostre e dei lettori di GPOne.

Non si poteva partire se non dall’emozione di essere campione del mondo.

Non è male, è stato un rientro a casa incredibile (ride) Purtroppo non ho potuto festeggiare come avrei voluto, ma non mi posso lamentare. Da campione si sta da dio!”.

"Dai test invernali avevo capito di potere vincere il titolo, me lo sentivo"

Chi è stato il rivale più tosto?

L’avversario principale, guardando in generale, è stato Lowes perché nella parte finale del campionato era molto veloce. Fino ad Aragon ero preoccupato, invece a Valencia si sono rimescolate nuovamente le carte, non faceva la stessa differenza ma Sam è quello che mi ha dato più fastidio”.

Senza il suo infortunio sarebbe stato più difficile batterlo?

“Sicuramente Sam era molto veloce, ma io nelle ultime gare mi sono tenuto un margine da gestire. Sono stato abbastanza ragioniere nelle ultime 3 gare, se non mi fossi giocato il campionato avrei potuto ottenere altri risultati”.

Quando hai pensato che avresti potuto vincere il Mondiale?

L’ho capito subito, ai test, solitamente non brillo in inverno e invece ero stato veloce. Ho capito che il team aveva voglia di vincere ed ero motivato, me lo sentivo”.

Chi pensi che si giocherà il campionato il prossimo anno?

Dico Gardner, Bezzecchi, Bulega e Joe Roberts, uno di questi vincerà il Mondiale”.

Roberts erediterà la tua moto e anche il tuo capotecnico, Giovanni Sandi. Quanto è stato importante il suo apporto?

“Giovanni oltre a essere un grandissimo capotecnico è anche una grandissima persona, è difficile litigare e non andare d’accordo con lui. Sotto il lato tecnico è sempre stato fondamentale, quando c’era un problema lui te lo risolveva, bastava spiegargli i problemi e andare in pista”.

"Palestra e minimoto, così ho imparata da Marquez come non cadere"

Quest’anno spesso sei riuscito a salvare le cadute con il gomito, come fa Marquez. Come hai fatto?

Di questi salvataggi in tv se ne sono visti quattro, ma ce ne sono stati altri. Quello di Valencia è stato il più difficile, perché avevo la ruota posteriore sollevata, ero praticamente a terra. Però quella è una curva abbastanza lenta e sono riuscito a recuperare. Era successo anche nei test in Qatar e Jerez, poi nelle prove a Misano e Portimao, diverse volte. Ho studiato abbastanza Marquez in quel senso, poi ho iniziato a lavorarci con moto più piccole fino a riuscire a farlo con la Moto2”.

Quindi si può imparare a non cadere?

La base è stato provarci con le moto più piccole, mi sono allenato in palestra a fare un gesto specifico e poi ci sono tanti altri piccoli trucchetti. Per ora qualche volta ha funzionato e qualche altra è andata peggio (ride)”.

Adesso ti toccherà provarci con la MotoGP.

Penso che cambierà abbastanza rispetto alla Moto2, ci sarà tanta più elettronica, e all’inizio servirà molto imparare il lavoro all’interno del box e ascoltare il mio capotecnico, che ha molta esperienza. Sarà Alberto Giribuola, è abituato molto bene con Dovizioso e sarà una bella responsabilità per me. La Ducati è sempre stata un sogno, fin da bambino, e adesso si sta avverando. Spero che l’inverno passi in fretta”.

Hai già parlato con Dall’Igna?

Gigi mi sembra una persona molto tranquilla e con le idee chiare. Questo è stato il primo impatto, devo ancora conoscerlo, ma credo che potrò lavorare serenamente con lui”.

Ti è capitato di chiacchierare con Bagnaia della Ducati?

Ho parlato con Pecco per avere un quadro più chiaro della situazione. La cosa più difficile mi ha detto che sarà abituarsi ai freni e poi ha aggiunto che se riuscirò a fare 40 giri il primo giorno sarà tanto e la mattina dopo non riuscirò nemmeno ad alzarmi dal letto (ride). Dovrò prepararmi bene per i 6 giorni in Malesia”.

"Userò il numero 23, colpa di un messaggio mandato alla mia morosa" 

Il tuo compagno di squadra sarà Marini.

Sono contento perché sono curioso di studiarlo. Quest’anno Luca è stato molto costante e ha fatto una crescita incredibile. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, abbiamo iniziato insieme sulle minimoto, ma non siamo mai stati compagni di squadra”.

Non potrai usare il numero 33, con quale lo sostituirai?

“Sarà il 23, ha diverse storie dietro, fino a un paio di mesi fa non dovevo sceglierlo. Però prima di andare a letto mandavo sempre un messaggio di buonanotte alla mia morosa ed era sempre alle 23.33. Poi ho pensato che nel 2021 avrò 23 anni e inoltre può essere letto anche come 2 volte 3.

Come ti è sembrata questa stagione della MotoGP?

Sicuramente vedere Joan vincere un Mondiale in MotoGP mi ha fatto capire che posso farcela anch’io, l’avevo battuto nelle categorie minori, anche se lui aveva vinto il titolo in Moto3. Mi ha fatto piacere vedere dei debuttanti veloci come Binder e Alex Marquez, penso che anch’io se lavorerà bene a inizio campionato potrò puntare a fare dei bei risultati nel finale”.

"Marc Marquez non avrebbe avuto vita facile quest'anno"

Mancava Marquez, però.

Forse l’assenza di Marquez ha spronato gli altri piloti. Marc è Marc, quello che ha fatto lui negli ultimi anni non l’ha fatto nessuno, ma non bisogna nemmeno sminuire Mir perché ha vinto un campionato del mondo al suo secondo anno in MotoGP. Penso che Marquez non avrebbe avuto vita facile quest’anno”.

Peserà anche per lui uno stop così lungo?

Penso che adesso sicuramente Marc non sia mentalmente forte come un anno fa. Un anno di stop si fa sentire, come ha dimostrato Jorge Lorenzo, però non penso che a Marc servirà molto tempo per riprendere il ritmo, anche se con il livello che c’è adesso non sarà facile”.

Quale pilota pensi ti emozionerà di più vedere in pista in MotoGP

Valentino Rossi, perché sono cresciuto guardando lui, penso che mi farà effetto trovarlo in pista la prima volta”.

"In Moto3 non avevo la testa giusta per vincere il Mondiale, ora sì"

Perché in Moto3 non eri riuscito a vincere il titolo?

Non avevo la testa giusta per vincere un Mondiale. Tutte le volte in cui lottavo per stare davanti volevo vincere a tutti i costi, commettevo errori e poi andavo giù di morale. Adesso mi sento più determinato, costante e riesco a tenere tutto sotto controllo”.

Qual è un tuo pregio e quale un tuo difetto?

Penso di essere molto tranquillo ma allo stesso tempo ho grinta e in gara non mollo mai. Un difetto su cui sto lavorando è che a volte mi scaldo un po’ troppo e quando succede mi innervosisco e commetto degli errori”.

Qual è l’obiettivo per la prossima stagione?

Vincere una gara sarà difficile, ma proverò a fare un podio.

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