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MotoGP, Vinales: "L'errore di Yamaha è stato cambiare la M1 del 2016"

"È la miglior moto che abbia mai guidato, poi siamo andati in confusione. La M1 2019? Non è sufficiente per battere Marquez. Serve grip al posteriore non potenza"

MotoGP: Vinales:

Quando a Maverick Vinales viene chiesto che voto darebbe a questa stagione, lo spagnolo non si fa sconti e decreta un bocciatura su tutta la linea. “Potrei dare un 3 o un 4, è stata un disastro. Non saprei come altro definirla” il suo giudizio.

Che Yamaha debba lavorare è opinione comune di tutti i piloti e Vinales è d’accordo. Il prossimo anno dovrà essere quello della svolta.

Vorrei solamente che il 2021 sia un anno normale, in cui ottenere il massimo da me stesso - ha spiegato - Bisognerà essere intelligenti nel scegliere il nuovo materiale, perché di solito nei test di Speang c’è tanto grip e si può fare confusione. Inoltre sarà importante che il test team lavori per migliorare la moto. Non sarò più io a dovere provare le novità come quest’anno”.

Maverick ha le idee chiare su come dovrà essere la nuova M1.

Parlo con Sumi ogni giorno, forse gli chiedo anche troppe cose ma voglio sapere tutto su quello che stanno facendo - ha continuato - Così non si può andare avanti, bisogna concentrarsi sulle cose concrete. Quello che serve è maggiore grip al posteriore, perché quando non lo abbiamo la Yamaha perde il suo DNA. Secondo me è questa la priorità, ancora più della velocità massima. Io voglio vincere con questo progetto e non dobbiamo dimenticare che quando abbiamo grip siamo molto difficili da battere, l’anno scorso ci è riuscito solo Marquez”.

Questo non significa, però, che la moto del 2019, con cui Morbidelli ha vinto 3 gare quest’anno, sia migliore dell’attuale.

Per me quella moto non è sufficiente per battere Marquez - ha sottolineato - La M1 2020 è migliorata e si è visto quanto abbiamo avuto grip. Adesso, però, serve un passo in avanti deciso”.

Se bisogna guardare al passato, c’è però una M1 che è rimasta nel cuore di Vinales.

“Quella del 2016, è la migliore moto che abbia mai guidato - ha ricordato - Mi ricordo un test privato a Sepang, dopo il GP di Valencia, giravo costantemente sotto i 2 minuti e allora non era facile farlo, non c’era il nuovo asfalto. Abbiamo fatto un errore a cambiare quella moto. Da lì in poi siamo entrati in confusione, bisogna ritrovare stabilità, cosa che avevamo fatto lo scorso anno, ma poi abbiamo commesso degli errori”.

Quello che è fatto è fatto, ma prima di mettere in archivio questo 2020 manca ancora una gara e Maverick potrebbe ancora conquistare il 3° posto in campionato.

“Io penso solo alla gara, alla vittoria - ha sgombrato il campo - Portimao è una pista in cui divertirsi ed è quello che voglio fare. Dopo tante brutte gare è tempo di farne una perfetta, anche perché peggiorare è impossibile - ha sorriso - Penso che questo circuito sarà fantastico con una MotoGP, praticamente si è sempre su una ruota e ci sono delle curve, come l’ultima, in cui fare delle gran derapate. Credo che lavoreremo sul bilanciamento della moto, è il tracciato giusto per qualche esperimento. Per il resto vorrei solo avere delle belle sensazioni almeno nell’ultima gara dell’anno”.

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