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Prova Honda Forza 750: lo scooter che lancia la sfida allo Yamaha T-Max

VIDEO - Erede di un progetto nato quasi 10 anni fa con la piattaforma NC ed il primo Integra, prosegue l'evoluzione dell'X-ADV e lancia la sfida al T-Max.  Costa 11.590 € fino al 15 dicembre (con due tagliandi omaggio)

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Sono un motociclista, sono sempre stato un motociclista. Quando ebbi il permesso di spostarmi su due ruote scelsi il Morini Corsarino ZZ 50. C’era la Vespa e la Lambretta, e poi la roba tipo il Ciao ed i tuboni e, ovviamente i 50 da fuoristrada ma io mi sentivo stradista e motociclista.

Pur tuttavia non ho mai avuto spocchia nei confronti di chi aveva fatto altre scelte, così andavo a saltare a Monte Antenne con il Corsarino, anche se non era adeguato e ho avuto ovviamente una Vespa (elaborata).

Questo per dire che non ho preclusioni di sorta: per gli spostamenti, entro un certo raggio, per me le due ruote sono la migliore soluzione e anche le eventuali ‘fracicate’ per piogge improvvise sono preferibili alle code ed alla scarsità di parcheggi.

Il trascorrere del tempo, peraltro, ha migliorato di gran lunga le cose per noi amanti delle due ruote. Il cambio della Vespa era roba da iniziati e il vestiario spesso completato da un foglio di giornale sotto al giubbetto. Questo non significa che io non sia, con il tempo, diventato esigente. Lo sono, ma con la consapevolezza che a volte ‘meno è meglio’, se ciò che è offerto è studiato con cura.

Moto o scooter? E' la prima domanda che ci si pone una volta seduti

Partirò dunque dalla prova pratica del nuovo Honda Forza 750, perché le caratteristiche tecniche sono secondarie alle impressioni, siano esse di guida od estetiche.

Quindi quando mi siedo su un mezzo a due ruote apprezzo subito l’ergonomia della posizione in sella. Tralascio volontariamente la maggior parte dei comandi perché so che la prima presa di contatto non potrebbe farmeli giudicare correttamente.

Faccio eccezione, in questi ultimi tempi, per lo switch dei vari riding mode, ormai onnipresenti, perché fanno parte integrante della guida.

Nel caso del Forza 750 - 235 Kg dichiarati col pieno di carburante - riesco a toccare con entrambi i piedi agevolmente, un successo per il mio metro e settanta. La pedana è abbastanza rastremata, ma non c’è grande spazio per gli spostamenti, così o si guida con le gambe in avanti (=ottimo supporto in caso di frenata), oppure se si è alla ricerca di un maggior controllo ci si ritrova troppo rannicchiati spostando i piedi indietro.

Guida allungata o 'ranicchiata': solo in certi casi si desidera più peso avanti

Perché lo si fa? Semplice, perché con le gambe protese in avanti la maggior parte del peso è sulla schiena ed il sedere, e poi perché sia ha l’impressione, senza avere un serbatoio fra le gambe, di avere comunque un controllo migliore del mezzo.

Pronti via, ci muoviamo! Il percorso prevede un pezzo di Raccordo Anulare, e poi varie strade provinciali direzione lago di Bracciano. Significa vari livelli di velocità, di fondo stradale e di larghezza delle strade.

Stacco di frizione deciso ma non brusco: un passo avanti rispetto all'X-ADV

Lo stacco all’acceleratore è deciso, ma non brusco quanto sui primi Integra prima e sull'X-ADV in tempi più recenti, cosa che rendeva le ripartenze in città un po’ difficoltose.
Il Forza 750, una volta in movimento, mostra invece una agilità insospettata, consentendo l’usuale zig-zag nel traffico.

Con la strada libera davanti il bicilindrico corsa lunga accelera grazie al cambio DCT con vigore e progressione con qualunque mappa inserita. L'ultima evoluzione del corsa lunga è omolagata Euro 5, ma vede anche salire la sua potenza massima ora di 58,6 cv (erano 55) - ma cambia anche il modo in cui è erogata. La curva di coppia, già ottima per il tipo di motore, è ulteriormente appiattita in ‘rain’ e ‘standard’, mentre in ‘sport’ la risposta al comando del gas, finalmente ride-by dire, è decisamente più pronta. E’ diversa, ovviamente, grazie al ride by wire, anche la risposta di altri parametri, come il freno motore e la mappatura del cambio.

La guida è decisa dai 'riding mode', da rilassata ad aggressiva con un tocco

Ciò significa una guida più rilassata e distesa che diventa più briosa e viva con la mappa sport.

Per intenderci: c’è la possibilità di scalare e mettere marce in manuale, utilizzando le due levette sulla sinistra del manubrio, ma è molto più pratico lasciar fare alle mappe. Con la consapevolezza, dopo un primo periodo d’uso, di poter crearne una personalizzata in cui miscelare i vari parametri di guida.

Tiene le traiettorie ma occhio all'ingresso curva, un colpo di freno posteriore aiuta

Ci troviamo in sella ad un mezzo lungo e con baricentro basso e questo influenza naturalmente la guida. Ad andatura turistica non ci si si fa nemmeno caso, ma se si vuole ‘spingere’ un po’ bisogna assuefarsi al fatto che caricare l’avantreno è difficile, per via della posizione di guida arretrata, così occhio alle traiettorie che rischiano di allargarsi anche se i freni, quasi da sportiva, ci hanno impressionato.

Ottimi freni, potenti e modulabili: sembra una moto!

Sono potenti, modulabili e aiutano non poco nel controllo del mezzo. Ma stiamo parlando di un utilizzo decisamente sportivo, comunque possibile se…si ha fretta. Secondo me non c’è assolutamente la necessità di scalare manualmente per trasferire più peso sull’anteriore, più immediato l’utilizzo del freno posteriore. Ma qui il discorso si fa motociclistico, ed il fatto che siamo qui a parlarne parla a favore di una ciclistica sincera. Ottimo lavoro, Honda.

Non ho parlato della protezione aerodinamica: il parabrezza non è regolabile, ma con la mia altezza non se ne sente il bisogno. Lo scudo protegge bene e dovrebbe deviare anche l’acqua in caso di pioggia. La sella è comoda, senza essere morbida, mentre della posizione dei piedi abbiamo già parlato. Si guida, in ogni caso, con il busto eretto, nella quasi totale assenza di vibrazioni.

Buona la protezione ed ottime le sospensioni, ferme ma non rigide

Per me le sospensioni sono perfette: il Forza 750 non saltella nelle sconnessioni per le quali le strade romane sono famose nel mondo ed è possibile avvertire il contatto con suolo di entrambe le ruote, il che infonde un bel po’ di sicurezza.

L’ultima considerazione è sul raggio di sterzo: si riesce a fare le conversioni anche senza appoggiare i piedi in terra. Il cavalletto laterale è facilmente raggiungibile con il piede sinistro e, in caso di parcheggio in salita, la levetta del freno di stazionamento sul manubrio di destra è semplice da operare e per come è fatta, difficilmente ce la si dimenticherà inserita.

Insomma, se si usa abitualmente un piccolo scooter in città non ci si troverà a disagio passando alla Honda Forza 750. Non sarà insomma come lasciare una Smart per una serie 7: si avrà, al contrario un commuter ’Sport-GT’, come lo definisce la Casa.


HONDA FORZA 750: LA TECNICA

Cattivo con eleganza, un ‘GT’

Se siete arrivati fin qui significa che la Honda Forza 750 vi ha intrigato. Moto o scooter? Un po’ di entrambi i mondi. Cominciamo dall’estetica.

La linea è quella di uno scooter sportivo, quindi frontale motociclistico. L’aspetto fuoristradistico dellìX-ADV è dimenticato per una impronta maggiormente stradale. Anche la parte superiore del manubrio è completamente carenata ed il risultato è di maggiore eleganza. Insomma se non da giacca e cravatta, poco ci manca. Il colore che ci piace di più è un bel rosso metallizzato, ma sono disponibili anche nero, grigio e azzurro.

Motore e telaio

Il Foza 750 ha un propulsore bicilindrico parallelo, 8 valvole, raffreddato a liquido con corsa lunga. Un layout che privilegia la coppia rispetto ai giri. Eroga 58,6 cv a 6.750 giri con un consumo dichiarato di 27,8 Km/litro nel ciclo medio ed una autonomia di circa 370 Km.

Il cambio è un ‘Dual Clutch Transmission’, alias DCT, con quattro mappature: Rain, Standard e Rain predefinite ed una, User, personalizzabile. Rispetto a scooter meno recenti il comando del gas è Ride by wire con controllo di trazione a tre livelli.

Il telaio è tubolare in acciaio servito da una forcella a steli rovesciati Showa Big Piston ed un mono regolabile nel precarico, con beveraggio Pro-in. Le pinze dei freno sono ad attacco radiale. I cerchi in lega, da 17” l’anteriore e da 15” il posteriore. Il Peso è di 235 Kg in ordine di marcia con il pieno.

Il cockpit è molto bello e contiene un display TFT da 5 pollici che interagisce con lo smartphone grazie ad una applicazione: ‘Honda Smartphone Voice Control System’ che consentirà di effettuare chiamate, inviare messaggi, ascoltare musica e visualizzare la navigazione sul display.

Luci a Led e chiave del tipo smart key.

Il prezzo è di 11.590 €, se acquistato in pre-ordine entro il 15 dicembre, comprensivo di due tagliandi in omaggio. Disponibile anche la versione da 35kW per la guida con patente A2.

Per la realizzazione di questo test, Paolo Scalera ha indossato il Dainese Smart Jacket, disponibile sullo shop Dainese online QUI. Di questo prodotto davvero innovativo, abbiamo realizzato un video unboxing in cui spieghiamo tutte le sue caratteristiche e potete vederlo QUI

Montaggio video: Andrea Scalera

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