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MotoGP, Bagnaia: "Sulla Ducati i problemi spariscono quando spingi al 100%"

"Si tratta di guidare sempre al massimo: sono i piloti a dover fare la differenza. A Valencia spero di ritrovare le sensazioni di Misano, è una pista simile. Dall'Igna lavora sul telaio 2021 e troverà una soluzione per il mio problema nel riscaldare le gomme"

MotoGP: Bagnaia:

Pecco Bagnaia ha tanta voglia di tornare a Valencia sui livelli di competitività mostrati a Misano e Barcellona. La doppia trasferta di Aragon è stata semplicemente disastrosa per il futuro pilota ufficiale Ducati e tornare a competere per il podio in questa parte finale della stagione rappresenta una sorta di obbligo morale in vista del grande cambiamento che si prepara per Pecco in vista del 2021. 

Bagnaia è determinato a cambiare l'inerzia di questa fase della stagione volgendo la situazione a proprio favore, avendo ormai inquadrato perfettamente quale sia il problema. Il suo particolare stile di guida da un lato consente infatti di preservare la tenuta delle Michelin in gara, ma dall'altro rappresenta un problema viste le caratteristiche delle gomme francesi di questa stagione. Una soluzione però c'è.

"Alla fine la questione è semplice - ha dichiarato Bagnaia - sulla Ducati i problemi spariscono solo quando spingi al 100%. Con queste gomme è fondamentale entrare in pista ed andare subito al massimo, una cosa che riesce bene a Miller e che io devo ancora imparare a fare. Qui penso che potremo fare un bel weekend, anche se a Valencia non ho mai raccolto moltissimo. Mi sembra di aver fatto un quarto posto nel 2017, ma sono convinto di poter fare una buona gara perché questa pista somiglia un po’ a Misano e Jerez, quindi questo mi da fiducia e penso di poter tornare a quei livello qui". 

Stai già lavorando con Dall'Igna anche in vista del 2021?

"Ho parlato con Dall’Igna, lavoriamo sempre tutti assieme per trovare soluzioni. Il problema è che è ancora difficile capire tutto alla perfezione, perché in questa stagione ci sono delle piste dove siamo andati fortissimo pur avendo sofferto nel 2019 e viceversa, tracciati dove eravamo veloci e quest’anno ci siamo ritrovati lenti. Una soluzione al momento non c’è, facciamo le ultime tre gare e poi tireremo tutti assieme una linea per capire come è andata la stagione". 

C'è stato già qualche briefing in cui vi siete confrontati sul piano di sviluppo per il futuro?

"I tecnici Ducati prendono appunti ad ogni singola uscita in pista di ogni pilota. La preparazione del materiale per il 2021 non si fa in una sola seduta, in una riunione. Loro sanno cosa fare, io non saprei cosa si deve fare sulla moto per svilupparla, anzi. A Jerez e Misano la mia moto andava veramente bene, curvava bene e non aveva problemi, mentre ad Aragon ho faticato molto. Difficile dire qualcosa in quei momenti, sicuramente si dovrebbe trovare il modo di scaldare prima le gomme, questo sarebbe un qualcosa che ci potrebbe aiutare molto". 

Brivio ha detto scherzando che avere solo due piloti aiuta Suzuki perché non ci sono troppe informazioni. Ducati ne ha molti di più, pensi che questo possa essere stato un problema?

"Secondo me Suzuki non riesce a trovare un team dove mettere altre due moto, ma vorrebbe avere altre due moto in pista, sta cercando di farlo da tanto tempo. Le informazioni in più possono solo aiutare. Anche loro hanno detto più volte che vorrebbero un team satellite per portare avanti lo sviluppo". 

Per te la Michelin 2020 è da promuovere o vorresti tornare alle vecchie gomme?

"Io mi trovo bene con la gomma 2020, mi trovo bene e non ho mai avuto problemi. Quando ho potuto spingere mi sono trovato meglio rispetto a quelle dell’anno scorso. Le temperature incidono tanto sul riscaldamento delle gomme ed io in generale soffro quando fa più freddo, devo imparare ad essere più aggressivo. Miller è un maestro in questo, mentre io riesco ad essere veloce quando le cose sono perfette. Jack sfrutta tutto il potenziale della gomma e della moto sempre". 

Pensi che Ducati possa darvi qualcosa in più per essere più competitivi, ti aspettavi qualche novità più concreta?

"La Ducati ci da sempre tutto per essere veloci. Secondo me sono i piloti a dover fare la differenza, l’abbiamo visto a Misano, a Jerez. A Brno Johann Zarco è andato fortissimo. Quest’anno sono tutti molto veloci, basta poco per stare dietro. Ad Aragon ho migliorato il mio miglior tempo di un secondo e quest’anno sono comunque partito più indietro, il livello è incredibile. Un decimo fa una differenza enorme e credo che sia solo il pilota a poter essere così determinante". 

Resterai a Valencia per questa doppia gara?

"Come da direttive Dorna resteremo qui. Non ci obbligano a fare niente, ma ci hanno chiesto il favore di restare qui e visto che io non voglio rischiare di rimanere a casa, starò qui. Saranno giornate lunghe, sarà difficile, ma ci si può sacrificare e riuscirci. Mir ha detto di avere paura, ed anche io ne ho molta. Quando finirà il mondiale starò chiuso in casa per un po’, anche perché temo che in Italia tra poco chiuderanno tutto un’altra volta. Io ho il terrore di restare dieci giorni bloccato in un albergo in giro per il mondo. Viaggiare su un aereo di linea in questo periodo mi fa paura, non sai mai cosa può succedere". 

Hai sentito Valentino, sai come sta?

"Non ho notizie diverse dalle vostre sulle condizioni di Valentino. So che sta aspettando esito del tampone. Stare per tante gare a casa è durissima per lui, credo che l’unica volta sia stato nel 2010 e poi nel 2017 mi sembra. E’ strano non averlo qui e spero che torni presto". 

 


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