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MotoGP, Lorenzo: "Yamaha è la priorità, ma in Aprilia chiuderei un cerchio"

"Potrei fare da coach a Iannone e magari qualche wild card. I test di Portimao? Dopo 8 mesi senza guidare una MotoGP serve tempo, che ti chiami Lorenzo, Rossi o Marquez"

MotoGP: Lorenzo:

Yamaha o Aprilia? Il futuro di Jorge Lorenzo, come collaudatore, passa da queste due opzioni. Da una parte continuare con la Casa con cui ha vinto i suoi 3 Mondiali in MotoGP, dall’altra imbarcarsi in un nuovo progetto, giovane e affascinante.

Il maiorchino, intervista da AS, ha confermato la possibilità di passare alla Casa di Noale: “è la mia altra opzione”.

Cosa preferirebbe fare però Jorge?

In ogni caso, la squadra attuale ha sempre la priorità - ha spiegato - Conosco tutte le persone, Yamaha è stato l’unico costruttore con cui sono stato campione del mondo e la M1 è sempre stata una moto naturale per me. Ho parlato con Lin Jarvis e mi ha detto che presto avrà notizie dal Giappone”.

Anche Aprilia, però, interessa Lorenzo. Il suo grande amico Max Biaggi è ambasciatore dell’azienda, inoltre lo spagnolo debutto in 125 con la Derbi (che faceva parte del gruppo) e in 250 vinse due campionati sulla moto italiana.

“Sarebbe bello chiudere il cerchio con loro - ha commentato ricordando il suo passato - Sarebbe più difficile, perché la M1 è una moto più naturale per me, però se riuscissi a farla migliorare sarebbe un merito più grande per me, come nel caso di Pedrosa con KTM. Inoltre penso che potrei aiutare Iannone se gli permetteranno di correre l’anno prossimo. Viviamo entrambi a Lugano, potrei fargli da coach”.

Inoltre, Aprilia, beneficiando delle concessioni, avrebbe a disposizione 6 wild card nel corso della stagione.

Mi piacerebbe lasciare una porta aperta - ha confermato Lorenzo - Se fossi competitivo e ne avessi voglia, sarebbe bello avere questa possibilità. Che poi si realizzi o meno, è un’altra questione”.

Lorenzo ha anche spiegato i motivi delle sue scarse prestazioni nei test di Portimao.

Senza il Covid sarebbe stato un anno molto proficuo, ma con quello che è successo non hanno potuto utilizzarmi - le parole di Jorge - È come se una squadra di calcio avesse Messi o Ronaldo e non li sfruttasse al massimo. Ho fatto solo due giorni di test a Sepang e perché ho insistito, non era previsto. A giugno dalla Yamaha mi avevano detto che non ci sarebbero più stati test quest’anno, ho abbassato il ritmo degli allenamenti e all’improvviso Meregallki mi ha detto che ci sarebbero stato le prove a Portimao. Ho iniziato ad allenarmi come meglio potevo, ma non c’era molto tempo. Soprattutto non guidavo una MotoGP da otto mesi, perdi il rtimo, i riflessi, i tempi di reazione diventano più lenti, ti serve qualche giorno per abituarti, che tu ti chiami Lorenzo, Rossi o Marquez. Se a questo si aggiunge il fatto che di andare su un circuito difficile e strano come quello di Portimao, con una squadra che messa insieme all'ultimo minuto, più una vecchia moto, allora è difficile essere minimamente competitivi”.

Il pensiero di Lorenzo, è che, se Yamaha non rinnovasse con lui, sarebbe lei a perderci.

Credo sinceramente che sarà impossibile per loro trovare un pilota che si adatti in modo così naturale a quello che richiede la Yamaha e abbia la stessa sensibilità per trovare la giusta direzione nell’evoluzione di ogni parte” ha concluso.

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