Aragon assomiglia sempre più a una Caporetto per Ducati. Sulla carta la pista spagnola doveva favorire la Desmosedici, nella realtà le cose sono andate ben diversamente e l’unica Desmosedici che è riuscita a entrare in Q2 è stata quella di Johann Zarco. Il francese non si è limitato a questo, l’ha portata fino alla seconda fila, alla 5ª casella da cui partirà domani.
“Per me è stata una sorpresa fare il tempo di 1’47”3 in Q1 e poi ripeterlo in Q2, è stato un enorme miglioramento - ha ammesso - È bello partire dal basso e arrivare in cima. Al mattino per noi è complicato, non fa troppo freddo ma quelle condizioni sono un limite per noi, è facile cadere. Nel pomeriggio, invece, ho migliori sensazioni”.
Questo da solo, però non spiega la differenza fra le sue prestazioni e quelle degli altri piloti in rosso. Anche Johann fatica a trovare una risposta.
“Non so il perché di tutta questa differenza - ha spiegato - La scorsa settimana era stato Miller a essere veloce in qualifica e oggi io. Però anche i piloti dietro di me in Q2 hanno girato con tempi simili ai miei, la differenza è molto piccola, basta un niente per scomparire o essere in vetta e questo rende tutto più complicato”.
Aragon ha comunque la sua influenza.
“Ducati su questa pista sta avendo più problemi di quanti potessimo aspettarci - ha continuato - Io sono in una posizione per cui non ho nulla da perdere e tutto da imparare, quindi posso provare delle cose che a volte funzionano e a volte no”.
Oggi hanno funzionato. E domani?
“Partire dalla seconda fila è un’opportunità da sfruttare - ha detto Zarco - Dovrò cercare di stare nel gruppo dei migliori, perché in questo settimana siamo tutti più vicini. Credo che, se non avrò problemi a inizio gara, poi potrò divertirmi”.