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SBK, Ducati: c’è un Piano B per salvare il soldato Davies

Chaz è stato scaricato dalla Ducati dopo sette anni senza aver mai vinto un Mondiale, ma la sua avventura potrebbe non essere finita qua

SBK: Ducati: c’è un Piano B per salvare il soldato Davies

Quello dell’Estoril è stato il weekend conclusivo del Mondiale Superbike e la gara d’addio di Chaz Davies alla Ducati. Il pilota gallese ha voluto chiudere in bellezza con una vittoria al termine di un fine settimana dove i sorrisi si sono mischiati alle lacrime.

D’altronde lo si può ben capire. Sette anni in Rosso non si possono cancellare in un colpo solo, anche perché Ducati ha rappresentato una sorta di seconda casa per il pilota gallese e di conseguenza l’affetto mostrato dalla sua “seconda famiglia” è stato grande. C’è chi si è commosso in griglia prima del via di Gara 2, chi invece lo ha abbracciato una volta rientrato al parco chiuso e chi lo accolto con un semplice sorriso, dicendogli “Grazie Chaz”. Giusto così, tutto ampiamente meritato degno del miglior finale.

L’appuntamento dell’Estoril è stata quindi l’ultima immagine di Davies nel team Aruba, dal momento che Ducati ha deciso di puntare su Rinaldi per il 2021. A tal proposito non vogliamo certo perdere tempo a discutere la scelta di Gigi Dall’Igna, anche perché il nostro compito è quello di fare informazione e compiti del genere spettano sicuramente a persone molto più preparate e competenti e Gigi ne ha tutte le carte in regola.

Se da una parte c’è il rammarico perché l’avventura di Davies si è conclusa proprio sul più bello, dall’altra è innegabile che in sette anni in Ducati, Chaz non abbia mai centrato il suo obiettivo, ovvero vincere il Mondiale. Come se non bastasse, nelle ultime due stagioni, è sempre stato messo all’angolo dall’ultimo arrivato: prima da Alvaro Bautista, in seguito da Scott Redding, che lo hanno preceduto a fine stagione nella classifica iridata al loro primo anno in Superbike.

Il passato preferiamo però lasciarlo alle spalle, perché ora conta solo il presente. Di conseguenza nasce spontanea la domanda: cosa farà Davies nel 2021? Al momento il pilota ha zero alternative, inoltre lui è stato molto chiaro e sincero: “In mano non ho nulla di concreto, ci sono solo voci”.

La verità è che in Aruba stanno lavorando per trovare una sistemazione a Chaz in ottica 2021, perché vorrebbero tenerlo nell’orbita Ducati. Proprio per questo motivo si valuta la possibilità di posizionare Davies in un team satellite con un trattamento al pari della squadra ufficiale. Tra i principali indiziati c’è Go Eleven, che proprio ieri ha vinto il titolo indipendenti, stringendo da inizio anno un rapporto diretto con Aruba, tanto da passare a sospensioni Ohilins a inizio anno e avere nel team ingegneri di Borgo Panigale. Al momento la squadra piemontese sembra quindi rappresentare una delle priorità per cercare di incastrare i tasselli a favore di Chaz.

 Sia ben chiaro però: non è un affare così semplice e scontato come può sembrare, dal momento che Davies pare poco propenso ad accettare un team satellite dopo sette anni da ufficiale. D’altronde, dopo aver vinto a Barcellona, lui è stato chiaro nel momento in cui gli hanno chiesto se fosse stato disponibile ad accettare nell’eventualità  una moto privata per il 2021, dicendo: “Voglio la moto migliore, la squadra migliore, il materiale migliore e le persone migliori per correre in Superbike”. Difficile trovare di più dopo Aruba.

Il fatto è che ora Davies non ha alternative, a meno che non decida di lanciarsi in una nuova sfida, dovendo però accettare come unica via quella rappresentata da una squadra satellite. Di sicuro, un pilota come lui, nonostante qualche volta ci abbia puntato il dito contro, merita ampiamente di rimanere in questo paddock.    

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