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MotoGP, Dovizioso: “Sono arrabbiato. Petrucci non è stato intelligente”

“Strategia? Non penso che Ducati dovesse approntare una strategia. E il punto non è rimanere incazzati con una persona. Il punto è che domani parto tredicesimo. Porca puttana”.

MotoGP: Dovizioso: “Sono arrabbiato. Petrucci non è stato intelligente”

“Il punto non è rimanere incazzati con una persona. Il punto è che domani parto tredicesimo. Porca puttana”.

Andrea Dovizioso non si tiene niente, ma vede la nebbia sul suo GP di Aragon. E, chissà, magari anche su questo mondiale così scombinato. Non si tiene nulla, e come potrebbe? In ballo c’è il mondiale. Per colpa di chi? Danilo Petrucci?

“Sì, sono arrabbiato perché è stato un weekend molto difficile per le condizioni che abbiamo trovato qui, era molto freddo, le gomme bla bla bla. Ma siamo stati calmi anche dopo l’incidente di questa mattina, abbiamo lavorato penso molto bene nel pomeriggio”.

Poi qualcosa è andato storto, si è trovato davanti Petrucci e non si è qualificato in Q1. E’ tornato nel box, ha lanciato un guanto, imprecazioni, dolore.

Dovizioso: "Oggi la Ducati non ha colpe. Danilo è intelligente non c'era bisogno di parlargli"

Sono arrabbiato perché non penso Danilo abbia fatto la cosa giusta ma - Dovizioso parla di delusione “umana mica sportiva” - perché ha pensato a portare a casa il massimo”. 

E’ un dramma, quello di Dovizioso, che si consuma a tutta velocità. C’è qualcosa di tragico in questa vicenda, una sorta di pugnalata che Dovizioso non si aspettava da Petrucci.

Dovizioso: "Se pensi solo a fare il massimo fai quello che ha fatto Petrucci"

“Quando arrivi a un certo punto è giusto fare certi ragionamenti e impostarsi in un certo modo. Con una persona intelligente come Danilo non c’era bisogno che la Ducati dicesse qualcosa. Difficilmente giustifico la Ducati sulle strategie, c’è un passato. Quello che è successo oggi non è stato un limite da parte di Ducati. Lui non mi ha ostacolato quindi ho avuto la possibilità di fare i miei giri, l’ha fatto in modo corretto. Però se usi la testa in quei momenti lì puoi fare un certo ragionamento. Facile. Se pensi a guidare fai quello che ha fatto. Da lui mi aspettavo una cosa diversa”.

Una cosa diversa ma, dice Dovizioso, “non vuol dire farmi arrivare davanti, non l’ho mai chiesto”.

Una cosa diversa che lo avrebbe almeno proiettato verso una gara meno spinosa, più dolce anche se complicatissima.

Dovizioso: "I comportamenti si valutano in base a ciò che succede, non mi è piaciuto"

“Sono uno tranquillo, non ho rancore, non punto il dito o faccio una ics, non è questo il punto. Non voglio dare troppa importanza a questa cosa, ma quando ti comporti bene in generale e volontariamente fai del bene perché ci tieni, dopo ci vuole una certa intelligenza nel comportarsi - e ancora - I comportamenti si valutano in base a quello che succede, non mi è piaciuto, e non è la prima volta”

Più lieve è il giudizio sul team.

Dovizioso: "Non ho mai preteso niente, neanche con il corridore Ducati che tutti conoscono"

“Non posso dire che la Ducati non stia facendo il massimo che è giusto fare. La situazione di quest’anno non è diversa dagli altri anni. Non penso che Ducati dovesse approntare una strategia, ci sono molte gare e i piloti devono correre nel modo in cui credono. Non ho mai preteso niente, neanche quando avrei potuto farlo, in passato, con il corridore Ducati che tutti conoscono, lo spagnolo, e quindi non parlo di strategie. Dico che nella situazione di oggi sarebbe stato intelligente fare in un altro modo”.

Non è un fatto di strategia, dunque. Non è una mossa sulla scacchiera, né l’attesa di una indicazione da parte del team come si fa in Formula 1.

“Secondo me queste situazioni sono sempre complicate e dipende dal proprio punto di vista.  Quello che si vede in F1 a me non mi piace, avere tutti questi ordini e correre in quel modo lì non fa parte delle moto, e questo è un lato positivo”.

C’è un domani, che più lontano della gara di Aragon: è l’Aprilia. Rivola ha mandato un altro messaggio al Dovi, c’è da capire se il pilota di Forlì avrà voglia di attendere la sentenza di Iannone a novembre. Troppo tardi, l’attesa è troppo lunga per Dovi?

“Sulla situazione Aprilia non rispondo, non voglio mettere in una brutta situazione le persone che ci stanno lavorando. La realtà non è quella”.

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