Tu sei qui

MotoGP, Andrea Iannone a Milano: la verità del pilota Aprilia sul 'caso doping'

Il pilota di vasto ha convocato un incontro con la stampa alla quale parteciperà anche l'AD di Aprilia Massimo Rivola. In assenza di una sentenza definitiva, attesa comunque a giorni, si aggiungerà un altro capitolo ad una brutta storia

MotoGP: Andrea Iannone a Milano: la verità del pilota Aprilia sul 'caso doping'

Domani, a Milano, presso la sede di LaPresse alle ore 12.30 Andrea Iannone ha invitato un selezionato numero di rappresentanti della stampa, per via delle rigide norme anti-Covid-19.

Insieme ad Andrea, saranno presenti l'avvocato De Rensis, il professor Salomone e Massimo Rivola, AD di Aprilia Racing.

Non sappiamo cosa 'The Maniac' possa dirci, visto che sembra escluso possa rivelarci l'esito sul caso doping che si trascina dalla fine dell'anno scorso, ma è indubbio che ascoltare il pilota di Vasto sarà interessante. Andrea ha fatto una fugace apparizione in pista a Misano, ma non guida dall'anno passato.

Al pilota dell'Aprilia, che era stato trovato postivo al doping il 3 novembre scorso, è stata riconosciuta una assunzione accidentale, colposa e non dolosa, di drostanolone (vittima di contaminazione alimentare). La squalifica era stata comminata dal 17 dicembre 2019 al 16 giugno 2021, ma Iannone ha fatto ricorso al TAS e la pronuncia è attesa a giorni.

"Questo periodo è stato il più difficile della mia vita. Ho pensato davvero di tutto - disse Iannone dopo la prima sentenza - Vedere riconosciuta la mia innocenza è una vittoria. Poteva andare molto peggio. Anche se abbiamo perso lo stesso, visto la condanna di 18 mesi. Sono stato il primo caso di sospensione per contaminazione alimentare. Nessuno di noi ovviamente sa con certezza cosa mangia. C’è incongruenza fra il regolamento e la vita reale. L’obiettivo ora è tornare in moto il più velocemente possibile".

Da allora Andrea non ha più parlato. L'Aprilia nell'occasione emise questo comunicato stampa:

"Aprila Racing prende atto del provvedimento FIM che infligge diciotto mesi di squalifica al pilota Andrea Iannone. Da una prima analisi della sentenza si rileva con soddisfazione come sia stata riconosciuta la totale assenza di dolo e la accidentalità della assunzione di steroidi ammettendo, di fatto, la tesi della contaminazione alimentare, fatto mai accaduto prima. Questo scenario apre nuove possibilità di appello per Andrea Iannone ma rimane lo sconcerto per una pena del tutto incoerente con la ricostruzione contenuta nella sentenza stessa che riconosce nei fatti, pur non assolvendolo, l’innocenza di Andrea Iannone. Nel rispetto dei valori sportivi che da sempre ispirano la sua attività e che non prevedono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti, Aprilia Racing ha sempre ribadito la piena fiducia nel suo pilota, lo fa con nuova forza dopo questa sentenza e lo sosterrà nel suo ricorso al TAS".

Poi per voce di Massimo Rivola aggiunse: "La sentenza ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea, ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede di Andrea e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare".

Questi sono i fatti, per i quali Aprilia Racing è stata costretta quest'anno a far correre al posto di Iannone il collaudatore Bradley Smith. Un danno ingente, anche dal punto di vista dello sviluppo della RS-GP affidata solamente nelle mani di Aleix Espargaro.

Vedremo domani quale capitolo si aggiungerà a questa brutta storia, gestita veramente molto male anche dalla Federazione Internazionale che non è riuscita ad imporre l'assurdità di una prima sentenza che ammette l'accidentalità dell'assunzione, ma accetta una condanna.

 

Articoli che potrebbero interessarti