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GPOne allo Swank Rally di Sardegna con una Vent Baja RR 125...e l'abbiamo vinto!

La sfida di partecipare ad un rally con la piccola 125 4T made in Valsassina ha premiato il nostro tester Alberto De Bernardi con un’inaspettata vittoria assoluta allo Swank Rally di Sardegna!

Moto - Test: GPOne allo Swank Rally di Sardegna con una Vent Baja RR 125...e l'abbiamo vinto!

Di Alberto De Bernardi

Il Rally di Sardegna nasce a metà degli anni ‘80 sulle orme dei grandi rally africani, quando al rientro dalla sua prima Parigi-Dakar Renato Zocchi decide di replicare un’avventura simile in Italia. Cresciuto fino a diventare tappa fissa del Campionato del Mondo, il “Sardegna” rinasce lo scorso anno in chiave Swank sotto la guida organizzativa di Adventure Riding e lo stile di Deus Ex Machina, con una formula sperimentale in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana. Il regolamento infatti prevede tre possibilità: la categoria Experience, non cronometrata, con navigazione a scelta tra GPS e roadbook, per la quale sono necessarie la sola tessera FMI e il certificato medico sportivo non agonistico; le categorie Competitive R1 (moto fino al 1999) e R2 (moto moderne), navigazione solo con roadbook, prove speciali cronometrate per la classifica finale e necessità di licenza agonistica. Il Rally poteva quindi essere liberamente interpretato sia come un’avventura in fuoristrada, sia come una gara vera e propria.

ANDIAMO AL "SARDEGNA", MA CON CHE MOTO?

La scelta della nostra moto è stata alternativa, quasi provocatoria: potrà una piccola 125 4T affrontare le vere moto da rally, su un percorso di oltre 1000 km tra asfalto, terra, sassi, sabbia e fango? Il marchio Vent nasce nel 2017 in Valsassina, a Introbio, subentrando alla ultratrentennale esperienza di HM Moto e puntando sulla qualità di prodotti made in Italy per giovani motociclisti. La moto che ci è stata fornita è una Baja RR 125, ovvero la versione di punta con telaio in alluminio, sospensioni regolabili, dischi wave, avviamento elettrico, doppio scarico: tutto quello che si può volere a sedici anni per fare enduro nel weekend e andare a scuola in settimana! La potenza è naturalmente limitata ai 15 cv per legge, non certo emozionanti, ma scopriremo poi che in fuoristrada possono essere sufficienti per divertirsi come con le moto “grandi”.. o forse di più?

Tornando al Rally, tutto ha inizio di mercoledì con iscrizioni e verifiche tecniche al mitico Ciglione della Malpensa, pistone vecchio stile con salite e discese mozzafiato a due passi dall’aeroporto varesino. Il prologo ha proprio luogo sullo storico tracciato con l’aggiunta di un fettucciato nella parte alta  della pista, quindi senza navigazione ma solo.. tanto gas! La piccola Vent si è però difesa bene spuntando subito un ottimo ottavo posto assoluto, dietro alle moto specifiche da rally e motorally decisamente più prestazionali.

SI PARTE


Il mattino successivo parte la prima tappa Malpensa-Genova, 276 km fra le risaie del’Oltrepò Pavese e le Alpi liguri, con una prova speciale di 13km molto tecnica e sassosa che premia l’esperienza enduristica. Anche qui, la piccola Vent si è difesa alla grande grazie alla sua maneggevolezza segnando il sesto tempo di classe e ottavo assoluto. Arrivati a Genova, ci imbarchiamo con il fantastico colpo d’occhio di quasi cento moto nella stiva, pronti per la prima tappa in terra sarda! Sbarchiamo quindi a Porto Torres in una giornata ventosa ma soleggiata in cui affronteremo 294 km per arrivare alla nostra destinazione, Arborea.

IN TESTA DOPO LA SECONDA TAPPA!

La speciale di Foresta Burgos da subito ci viene descritta come estremamente impegnativa per la navigazione, con tratti fuori pista in cui è fondamentale la massima precisione ed attenzione alle note del roadbook: questa speciale sarà infatti decisiva per le sorti della classifica, quasi metà dei concorrenti sbaglia clamorosamente una nota finendo per tagliare parte del percorso e venendo poi penalizzata a fine giornata.

La mia navigazione invece è precisa, non commetto errori e sono consapevole di aver fatto un tempo discreto, ma è solo al sorriso dell’organizzatore Renato Zocchi che capisco che è successo qualcosa di imprevedibile: la mia piccola Vent ed io abbiamo fatto il miglior tempo di giornata e saltiamo in testa alla classifica! Primi di classe e primi assoluti! Incredibile.

Il terzo giorno ho quindi l’onore di partire per primo nella tappa ad anello Arborea-Arborea di 214 km, con una speciale di 12km molto veloce e spettacolare, sotto le pale eoliche del Monte Funesu. Non devo commettere errori, la speciale è breve e ho un po’ di margine sugli inseguitori.. fila tutto liscio ed alla sera sono rassicurato: sesto posto assoluto, quinto di classe e guadagno ancora qualcosa sui miei diretti avversari! Ripartiamo verso la meravigliosa zona delle miniere abbandonate di Buggerru e le dune di Piscinas dove una pioggia incessante ci accompagna per gli ultimi 80 km di giornata rendendo ancora più epico l’arrivo.

Siamo al quarto e ultimo giorno, 260 km ci separano dall’arrivo a Marina di Sorso e la speciale, anche se breve, sarà insidiosa: 7km di whoops di sabbia in un single track che può essere divertentissimo come un incubo se non si ha confidenza con questo tipo di fondo.. per fortuna la Baja RR è estremamente leggera rispetto alla maggior parte delle moto dei miei avversari, quindi la prova fila liscia e con un buon riscontro cronometrico: sesto tempo assoluto, devo solo arrivare alla fine! La tappa però è lunga, 260km che sembrano non finire mai nonostante la bellezza dei passaggi lungo la costa tra sabbia e asfalto. In una lunga discesa sassosa, resa viscida dalla pioggia del giorno precedente, cado per la prima volta e accartoccio completamente la leva del cambio, rendendola inutilizzabile! E adesso? Per fortuna, Vent mi aveva fornito una serie di leve di scorta, quindi in pochi minuti posso ripartire tirando un sospiro di sollievo.

VITTORIA!

Finalmente arriviamo al ristorante di Marina di Sorso e vengo accolto dallo staff con la più bella notizia che potessi ricevere: sono primo, la piccola Vent ed io abbiamo vinto lo Swank Rally di Sardegna 2020! È stata una grande soddisfazione portare al termine nel migliore dei modi questa sfida, affrontare un rally con una moto da 15 cavalli praticamente di serie, dotata solo di mousse e pneumatici specialistici. Come se non bastasse, era la mia prima volta con il roadbook: ha funzionato tutto perfettamente (nonostante sia stato montato la sera prima della partenza!) e soprattutto non ho commesso errori, cosa fondamentale alla luce della classifica finale.

UNA COMPAGNA PICCOLA, MA ECCEZIONALE

La piccola Baja RR si è dimostrata eccezionale: la potenza limitata del motore Minarelli 125 4T obbligava ad un utilizzo “full gas” sia in speciale che in trasferimento, ma nonostante questo non ha battuto ciglio trovandosi perfettamente a suo agio in pista di cross, nelle pietraie, sulla sabbia e in superstrada! Il consumo si è sempre aggirato intorno ai 25km/l, rendendo i rifornimenti una pura formalità, un treno di gomme è stato più che sufficiente e l’unica operazione di manutenzione è stata.. tirare la catena. Nessun inconveniente, nessuna incertezza all’avviamento, nessun difetto degno di nota: la qualità del prodotto è una graditissima sorpresa, considerando che non si tratta di una moto specialistica, ma di un’ottima dual utilizzabile anche tutti i giorni. Infatti, non contenti, una volta sbarcati a Genova siamo tornati a Varese in moto!

Cosa abbiamo imparato da questa avventura? Che per divertirsi in fuoristrada non servono necessariamente tutti i cavalli e gli oltre  10.000 € di una enduro dell’ultima generazione, che le moto made in Italy sono sempre sinonimo di qualità e che la Sardegna è sempre meravigliosa, ovunque si vada e in qualsiasi periodo dell’anno! 

Grazie Swank Rally di Sardegna, ci vediamo l’anno prossimo!

Foto di Fotografica Sestriere

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