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MotoGP, Mir: "La velocità serve nei duelli, con Suzuki rischio molto nei sorpassi"

"Ci manca velocità sul rettilineo ma se sarò tra i primi non sarà un problema. Nella seconda parte della stagione tutti saranno più calmi e capiranno per quali posti della classifica lottare"

MotoGP: Mir: "La velocità serve nei duelli, con Suzuki rischio molto nei sorpassi"

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Lo abbiamo detto al termine della doppietta di Misano, questo mondiale sembra non volerselo prendere nessuno. Dovizioso e Quartararo sembra stiano facendo a gara a chi prende meno punti con un Maverick Vinales che non è mai sembrato veramente in grado di vincere una gara in questa stagione e a Misano lo ha fatto solo grazie alla caduta di Bagnaia.

L’unico che nelle ultime corse è sembrato veramente in forma e deciso (anche per la qualità e la durezza dei sorpassi fatti) a prendere più punti possibile è stato Joan Mir, alfiere della Suzuki che è ora 4° nella classifica generale a -4 da Dovizioso, leader del campionato. A Joan, però, manca la vittoria visto che, nei suoi 3 podi in 4 gare non è mai salito sul gradino più alto. Barcellona potrebbe essere la pista giusta per portare finalmente a casa i 25 punti riportando un successo che in casa Suzuki manca dal GP di Silverstone dello scorso anno. 

“Il fatto che in molti mi diano come favorito mi rende molto felice – ha detto Joan - Sulla carta questo potrebbe sembrare un tracciato buono per la Suzuki ma è anche vero che quest’anno non si sa mai con le nuove gomme. Io credo di poter essere competitivo, la velocità di punta non è il nostro punto forte, ma in questa pista non è così importante se si è nel gruppo di testa. Se partiremo davanti sarà cruciale avere un gran passo e lottare con i migliori. Di certo la velocità massima serve molto nei duelli, al momento con la Suzuki devo rischiare molto per superare. Comunque, se sarò davanti la velocità non si rivelerà un problema”. 

Sessantanove punti nelle ultime 4 gare, un filotto di risultati positivi che arrivano dopo soli 11 punti nelle prime 3 corse. C’è soddisfazione per questa prima metà di stagione?

“Sono molto contento perché stiamo facendo tutto quello che avevamo pianificato. Lo scorso anno era il mio debutto e il lavoro è stato quello di prendere confidenza con la moto ed imparare il più possibile. Quest’anno sto ancora imparando ma ad un livello diverso. Mi sarebbe piaciuto essere in queste posizioni un po’ prima ma non è stato possibile ma ad ogni modo ho raggiunto il livello che speravo. Ci sono ancora molte gare davanti a noi ed io voglio continuare la mia progressione”. 

Ora ci sono altre 7 gare, cosa ti aspetti?

“Spero che la seconda parte della stagione sarà più rilassata ma non so davvero cosa aspettarmi. Tutti saranno più calmi e capiranno per quali posti della classifica lottare ed è per questo che tutti saranno rilassati tranne i migliori 4 o chiunque si giocherà il campionato”. 

Dopo che la scorsa settimana Quartararo aveva definito la Suzuki la “moto perfetta nel complesso”, anche Dovizioso si è espresso in favore della moto del team di Hamamatsu  assegnandole la palma di MotoGP più bilanciata del lotto. Sei d’accordo con lui?

“Dovizioso ha l’esperienza per poter dare la sua opinione. Io sono d’accordo con lui: la Suzuki è una moto bilanciata, non è la migliore in una singola area, ma fa bene in tutte. È una moto prevedibile, in tutti i tracciati”. 

A proposito di tracciati qui a Barcellona troverete un livello di aderenza diametralmente diverso rispetto a quello che avete avuto nelle ultime due settimane a Misano, questo cambierà qualcosa?

“Si, il grip sarà diverso dalle ultime due settimane e in questa pista si scivola molto. Queste differenze e queste condizioni ci renderanno ancora più attenti alla scelta delle gomme e sarà importante gestire l’apertura del gas e provare a capire lo pneumatico posteriore per arrivare al meglio alla fine della gara. Queste saranno le chiavi di questo fine settimana, più che a Misano dove abbiamo avuto una grande aderenza”. 

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