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MotoGP, Mir: "Quartararo non ha letto il warning? Strano, a me non è mai successo"

"Puoi non leggere un avviso dalla Race Direction in un settore, ma al settore successivo devi leggerlo per forza. La mia Suzuki è la moto più bilanciata. Penso al titolo, ma non troppo"

MotoGP: Mir:

Joan Mir è il pilota del momento in MotoGP, pur non avendo ancora vinto il suo primo Gran Premio. Il secondo posto conquistato oggi l'ha proiettato nelle zone nobili di una classifica iridata che in verità non ha ancora la forma di una montagna da scalare. Dopo sette gare è infatti solo a quota 84 punti la leadership di questa classifica, detenuta in questo momento da Andrea Dovizioso. 

Lo spagnolo della Suzuki ha messo assieme ben 69 punti nelle ultime quattro gare ed attualmente è ad appena 4 lunghezze da Dovizioso in classifica. Una situazione che in pochi immaginavano possibile nel 2019 e che invece si sta concretizzando, rendendo di fatto Mir uno dei piloti più pericolosi nella caccia al titolo, secondo il parere condiviso da molti rivali in pista. Il sorpasso di forza ai danni di Quartararo è stato magnifico, la classica zampata arrivata nel momento giusto e del tutto simile a quella mossa ai danni di Rossi solo sette giorni fa per arpionare il terzo gradino del podio.

Mir nei vari incontri con i media dopo la gara è raggiante, ma non risparmia una frecciatina per Fabio Quartararo, che di colpo è diventato uno dei suoi avversari nella lotta per il titolo iridato.

"Fabio non ha visto il warning sulla strumentazione? Mi è capitato di non vedere la strumentazione in Austria alla prima bandiera rossa in gara 1 - ha raccontato Mir -  ma solo per un settore, perché al successivo l'ho visto. Poi lì si trattava della bandiera rossa, quindi non ho visto il messaggio sulla moto, ma ho solo visto le bandiere. Solo lì mi è capitato qualcosa di simile. Magari puoi non vedere il messaggio nel primo settore, ma dopo lo dovresti vedere. Di solito guardi sulla strumentazione, è strano non vedere un messaggio del genere. A me non è capitato mai". 

Oggi è arrivato un altro podio in rimonta, ormai una tua specialità. 

"Sono davvero felice, ho dato il mio 100% in ogni singola giro, ho messo tutto sul tavolo e non è stato facile partendo dall’undicesima posizione in griglia. Molti piloti davanti a me sembravano voler vincere la gara nei primi giri, è stato rischioso. Quando ho visto che Pecco, Maverick, Pol e Fabio stavano andando via, ho cercato di concertarmi al massimo per recuperare. Ho iniziato a sentirmi bene sulla moto verso metà gara e sono stato in grado di recuperare distanza da loro giro dopo giro. Negli ultimi giri è stato davvero divertente lottare con questi ragazzi, sono felice per la seconda posizione. Non vedo l’ora di vincere una gara, ovviamente, ma è importate continuare a fare tanti punti e restare in questo stato di forma". 

Nel 2019 pensavi di poter trovarti dove sei ora nel 2020?

"Non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione nel 2020. Dopo l’Austria, quando ho fatto il mio primo podio e mi sono ritrovato ad essere davvero veloce, ho avuto una iniezione di fiducia, perché quando sali sul podio la prima volta, pensi che puoi rifarlo. E’ davvero difficile mantenere questa costanza, ma è il nostro primo obiettivo per tutte le gare. Siamo molto costanti e la mia idea è che la Suzuki sia la moto molto bilanciata che funziona su tutte le piste. Nelle ultime tre piste mi sono sentito bene, ho fatto un click nella mia testa dopo il primo podio e questo mi ha permesso di iniziare a lottare per il podio ovunque. Nelle ultime gare sono salito tre volte sul podio, ma in due piste diverse. Vediamo come vanno le cose a Barcellona, magari potrei salire sul podio o anche puntare alla vittoria lì". 

Quanto ti manca non aver ancora vinto una gara?

"Non ho ancora vittorie e questo è il mio obiettivo a breve termine. Ma nel frattempo è importante fare tanti punti. In Austria potevo vincere, anche qui magari avrei potuto farlo con una buona qualifica. Quindi penso che quando migliorerò in qualifica, lotterò per la vittoria. Magari già a Barcellona. La cosa importante è salire sul podio quando puoi farlo, come anche salire sul podio quando è alla tua portata. Qui secondo me la vittoria non era alla mia portata. 

Ti senti un vero contendente per il titolo?

"Penso di essere in lotta per il campionato, anche se non ci penso troppo. Restano troppi punti ancora da assegnare, ma è vero che se a metà del mondiale sono vicino, magari posso anche pensare che la stagione inizi qui. In quattro abbiamo quasi gli stessi punti, vediamo se riusciamo a mantenere questa costanza fino all’ultima gara". 

Sei stato diversi giri dietro alla Yamaha di Quartararo ed alla KTM di Espargarò. Hai capito quali sono i punti forti e quelli deboli di queste due moto?

"Quando ero ale spalle di Fabio, ho visto che la Yamaha si comporta in modo abbastanza simile alla Suzuki, in staccata e in percorrenza soprattutto. Con la KTM è difficile fare questo confronto, perché in quel momento Pol era in difficoltà, la sua gomma posteriore era molto consumata sul lato sinistro, quindi vedevo distintamente che guidava con uno stile stop & go per tenerci dietro"

Magari non sei l'uomo del sabato, ma sei di certo l'uomo della domenica. ​​​​​​

"Si, forse la domenica mi sento più forte di tutti in questo momento, ma non per l'intero weekend. Fabio e Maverick sono migliori in qualifica"

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