Tu sei qui

MotoGP, Joan Mir: "Il sorpasso a Rossi? Gli avvversari non hanno nome"

"Alla fine tutto si riduce all'istinto. Se avessi pensato che stavo tendando di superare Valentino a Misano, avrei desistito"

MotoGP: Joan Mir:

Joan Mir domenica scorsa, a Misano, ha conquistato il suo secondo podio in MotoGP. Lo ha fatto superando nelle ultime curve Valentino Rossi per poi tentare di riacciuffare Bagnaia sul traguardo. Avere la meglio sul Dottore all’ultimo giro è un motivo di orgoglio per ogni pilota e lo spagnolo di Suzuki lo ha raccontato nel suo blog.

"Alla fine tutto si riduce all'istinto, il tuo istinto di pilota prende il sopravvento - scrive - Quando corro, i miei rivali è come fossero 'senza nome' e non è una mancanza di rispetto per loro, ma quando sono l’ vicino e concentrato sul momento, preferisco non avere i loro nomi in testa. Non penso ‘devo superare questa o quella persona", cerco solo di concentrarmi per raggiungere mio obiettivo e non su chi sia nono i miei avversari in pista, altrimenti, essendo a Misano, il pensiero sarebbe stato: ‘è meglio che stia calmo, perché se succede qualcosa a Valentino Rossi è una cosa importante', ma non ci si può permettere questo tipo di pensieri quando si è un pilota. Ho pensato semplicemente che sapevo di essere più veloce di lui nei primi due settori della pista, e questo è un vantaggio quando si tratta di combattere con uno come Rossi su una pista che lui conosce così bene”.

"Alla curva 10 sapevo che dovevo sfruttare il ritmo che avevo lì, così ho cercato di preparare un sorpasso, correndo tutti i rischi che avrebbe comportato,  e lo ha fatto - continua - Lui ha allargato la traiettoria solo un po', quanto bastava per farcela, così ho mollato un po' i freni e sono passato. Ma anche mentre lo facevo dicevo nella mia testa: ‘per favore, non chiudete la linea", perché saremmo potuti finire entrambi a terra!'. Poi ho capito che dovevo rialzare la moto velocemente e mantenerla stabile nell'ultimo settore, e i miei sforzi sono stati ripagati perché nel mio ultimo giro ho fatto il mio  miglior tempo nel quarto settore, ancora più veloce del giro di qualifica”.

"Quando sono arrivato a Bagnaia nelle ultime due curve mi sono reso conto che stava rallentando, ma era già troppo tardi per tentare qualcosa - conclude - Se l'avessi saputo, se me ne fossi accorto un po' prima, sicuramente avrei preparato un sorpasso, ma a quel punto era troppo rischioso. Quell'ultimo giro è stato emozionante! Da brividi!” .

Articoli che potrebbero interessarti