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MotoGP, Zarco: "Sostituire Dovizioso sarebbe un sogno, dovrò meritarlo"

"In Ducati sono felici del lavoro che sto facendo ed anche se non ho ancora un contratto firmato, mi fido di loro. Anche in Pramac avrei materiale ufficiale ed obiettivi identitici"

MotoGP: Zarco: "Sostituire Dovizioso sarebbe un sogno, dovrò meritarlo"

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Johann Zarco nel 2019 aveva vissuto a Misano la sua ultima gara da pilota KTM. Dopo aver annunciato la separazione dal costruttore austriaco a fine stagione, lo strike ai danni di Miguel Oliveira aveva convinto i vertici di KTM di appiedare il francese prima del termine della stagione. Sembrava l'inizio della fine per la carriera del francese in MotoGP, che invece ha trovato la forza per rialzarsi e farlo in modo spettacolare. 

Una storia che da un certo punto di vista ricorda la favola di Pierre Gasly, prima retrocesso alla Toro Rosso nel 2019 ed apparentemente destinato all'oblio. Poi in grado di sfoggiare tutto il proprio talento al punto di vincere a Monza. Zarco non ha ancora raccolto il suo trionfo, ma le premesse ci sono e la fiducia che sta incassando dai vertici di Ducati gli sta dando la carica necessaria per dare sempre il massimo, sicuro di avere un futuro garantito in rosso. Le destinazioni pluasibili sono la squadra ufficiale oppure una moto ufficiale nel team Pramac. Ma qualsiasi sia la destinazione, appare chiaro che Zarco la propria battaglia l'abbia già vinta a modo suo. 

In Ducati si parla benissimo di te. Paolo Ciabatti ha detto chiaramente che la moto ufficiale orfana di Dovizioso sarà tua o di Bagnaia. COme vivi questa situazione?

"Ho fatto un buon lavoro ed avrò una moto ufficiale. In Ducati sono contenti anche per le informazioni che gli sto fornendo, abbiamo un’ottima relazione da tutti i punti di vista. Penso sia una situazione ottima per me e per loro. Non sento pressione, so che starò con loro e questo mi basta. Dopo l’ultimo GP del 2019 non sapevo dove sarei andato e la situazione era molto diversa. Adesso sono tranquillo, è logico che vogliano aspettare. Le due scelte siamo io e Pecco, vediamo cosa accadrà". 

Questa situazione cambia in qualche modo il tuo rapporto con Bagnaia? Lo vedi come il tuo principale avversario in pista?

"La migliore mentalità è non cercare di battere un solo pilota, ma tutti. Se Pecco prova dolore e finisce 15° ma io gli finisco 14° davanti nessuno dei due è pronto per andare in una squadra factory e questo renderebbe le cose complicate per Ducati. Spero che Ducati possa scegliere mentre entrambi stiamo lottando per il podio, preferirei che fosse questa la situazione". 

Hai già firmato un contratto?

"Non ho ancora niente di firmato ma chiaramente, per come è iniziato il mio rapporto con la Ducati, mi posso fidare di loro e sperare di restare con loro nel 2021. So che hanno bisogno di tempo per stabilire dove sarò, ma è normale. Pecco si è infortunato, vediamo cosa succederà in queste due gare". 

Approdando in un'altra squadra, potrai portare con te la 'tua' attuale squadra o dovrai ripartire da zero?

"Mi sento molto bene con Marco Rigamonti, quindi sarà con me anche nella prossima stagione, come altri due tecnici Ducati che attualmente lavorano in Avintia nella mia squadra. Quando ho detto ‘salire’ in Pramac o nel team Factory, ho utilizzato quel termine perché passerò in ogni caso da una moto dell’anno precedente ad una ufficiale al 100%. In ogni caso, qualsiasi delle due squadre scelga Ducati, per me sarà una grande opportunità. I ragazzi della mia squadra mi seguiranno, sia che vada in Pramac sia che vada nel team ufficiale, quindi non ripartirò da zero e non dovrò ricreare quell’armonia che adesso c’è tra di noi. Il lavoro fatto in questa stagione sarà importantissimo anche nel 2021".

Approdare al Team ufficiale significa sostituire Dovizioso, l'unico che ha tenuto testa a Marquez nelle ultime stagioni. 

"Ambire al posto nel team ufficiale, significa ambire a sostituire un pilota come Dovizioso, che è in lotta per il podio in ogni fine settimana ed è in lotta per il titolo iridato da anni. Stanno perdendo questo pilota così importante ed hanno bisogno di un pilota altrettanto forte. Mi piacerebbe essere allo stesso livello, o più vicino possibile. Mi piacerebbe lottare per il titolo, le buone sensazioni stanno arrivando quindi la vedo possibile come cosa. Non sono stati gli uomini di Ducati a dirmi che per andare nel team ufficiale devo conquistare altri podi, ma è un mio punto di vista. Io credo che sia che approdi in Pramac, sia che approdi nel team ufficiale, i miei obiettivi non cambieranno. Essere in quello ufficiale sarebbe molto prestigioso, tutto sarebbe un più ed è inutile dire il contrario". 

Attualmente i contratti dei piloti Ducati sono sempre per una stagione. Tu preferiresti un biennale oppure secondo te cambia poco?

"Dal punto di vista economico è sempre meglio avere un contratto di due anni, ma io al momento non ho nessun contratto. Quindi andrebbe bene anche per un anno. Per quello che so io, ho ancora qualche possibilità di avere un contratto di due anni con Ducati, ma non so come sono le cose adesso, vedremo". 

La KTM è cresciuta in modo impressionante. Per te è uno stimolo in più?

"KTM ha cambiato tanto cose in inverno e sembra che sia andato davvero tutto bene. Pol spinge sempre fortissimo, ma penso che anche il contributo di Binder sia davvero interessante. Sono stati impressionanti secondo me, anche con Oliveira. Nessuno si sarebbe aspettato vedere vincere una KTM del team Tech3. Non ce l’hanno fatta con la Yamaha M1, ma ci sono riusciti con la KTM. Da un certo punto di vista le loro vittorie mi hanno anche dato la motivazione per pensare ‘tocca a me adesso!’. I loro risultati aiutano a spingerti oltre. Quando Marques è in pista, se arrivi secondo si parla del vincitore alle spalle di Marc. Ma adesso lui non c’è, lo sappiamo tutti e dobbiamo dare il massimo". 
 

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