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MotoGP, Petrucci: "Siamo concordi: la Race Direction non fa un buon lavoro"

"I top rider vengono giudicati in un modo, quelli della Moto3 in un altro. Si guarda il mezzo centimetro sul verde e si tralascia altro. Stanco di parlare dei miei problemi. L'obiettivo resta vincere un altro GP con la Ducati"

MotoGP: Petrucci:

Danilo Petrucci non ha raccolto i risultati che voleva in questa fare iniziale della stagione 2020 ed il principale indiziato per questa situazione restano quelle gomme Michelin che di certo non piacciono al pilota. Troppo diverse dalle precedenti, le attuali soluzioni portate in pista dal gommista francese non premiano lo stile di guida di Petrucci che in questo momento appare senza dubbio il più in difficoltà tra i piloti Ducati che hanno a disposizione la GP20. 

Dovizioso e Miller sono saliti sul podio, Bagnaia ha mostrato di aver il potenziale per farlo. L'unico che ancora non sembra aver digerito il pacchetto formato dalla Ducati GP20 e dalle Michelin 2020 è dunque proprio Petrucci, che però nonostate sia ormai in odore di partenza verso KTM per il 2021 non ha la minima intenzione di mollare. 

"Sinceramente mi sono un po’ rotto le scatole di parlare dei miei problemi - ha commentato un seccato Petrucci - vorrei parlare più delle corse. Ma non critico nessuno eh, le faccio a me stesso perché sono annoiato di parlare dei miei problemi"

Come state lavorando sulla Ducati per risolvere questa situazione, che sembra colpirti in modo particolare?

"Abbiamo fatto tanta sperimentazione sulla distribuzione dei pesi per far funzionare la Michelin ed io in particolare adesso sono andato verso una strada simile a quella di altri piloti da questo punto di vista. Chiaro che le gomme cambiano, ma io in gara due al Red Bull Ring ho avuto un brutto problema di surriscaldamento alla gomma anteriore e non riuscivo a frenare. Di sicuro stiamo facendo di tutto per risolvere questi problemi, ed abbiamo anche visto che in gara il passo non era male. Ma devo partire più avanti e spero di riuscirci questa volta. Serve essere più veloce in generale per riuscirci".  

Come vivi questa situazione, quale è il tuo stato d'animo?

"Un po’ un mix di emozioni, ma sono molto motivato a tornare davanti. Sono anche un po’ deluso perché ce n’è sempre una che esce fuori. Però voglio provare a vincere di nuovo con la Ducati, è il mio obiettivo per questa stagione ed è normale che sia molto deluso per i miei risultati fino a questo momento. Ma sono anche molto concentrato per risolvere i problemi. Chiaro che mi dispiace molto non essere competitivo come gli altri che hanno la GP20. Mi è dispiaciuto molto soprattutto qui in Austria, perché sono finite sul podio due moto come la mia, quindi mi aspetto di lottare con loro. Quando non lo faccio sono deluso, ma voglio trovare il bandolo della matassa". 

Parlando di quanto accaduto qui domenica, sembra che ci sia un po' di tensione tra la Race Direction ed i piloti. Come vedi la situazione?

"Alla fine devo dire che la maggior parte dei piloti della MotoGP non è per niente contenta di quello che sta facendo la Race Direction, specialmente perché ci sono molti incidenti che accadono magari non tra i piloti davanti e che non vengono giudicati allo stesso modo. Ci sono incidenti uguali a quelli che avvengono in Moto3, ma che vengono giudicati diversamente. Il punto è proprio che vengono dati giudizi diversi su casistiche molto simili".

Percepite severità di giudizio diversa caso per caso?

"I top rider vengono giudicati in un modo, quelli della Moto3 in un altro e questo non è congruo. Viene posta attenzione sul fatto che un pilota ha la moto mezzo centimetro fuori dalla linea ed invece non si analizzano dei comportamenti molto più sbagliati. Domani ne parleremo in safety commission e di certo ci sono tante cosa da sistemare. Devo dire che non è facile prendere decisioni, perché tutti i piloti hanno punti di vista molto diversi e quando prendi una decisione magari non tutti sono felici. Ma al momento nessuno è felice della situazione attuale. Di fatto non possiamo fare niente, non credo che possiamo dire ‘non ci piacciono gli attuali commissari, cambiamoli’. Non funziona così. Parleremo tra noi e cercheremo in qualche modo di sistemare la situazione".

La curva 2 dello Spielberg resta il punto incriminato. Potrà servire cambiare la conformazione di quella zona?

"Secondo me cambiare la conformazione della curva 2 potrà aiutare un domani. Frenando a moto piegata non tutti frenano allo stesso modo e questo crea situazioni difficili. In ogni caso è una staccata e quindi è normale che un pilota ci provi, non puoi arginarlo. Se guardi i dati di tutti i piloti Ducati, in quel punto tutti hanno linee diverse. Spesso anche lo stesso pilota ha traiettorie diverse giro dopo giro".

Secondo te Zarco ha voluto passare Morbidelli e poi rallentarlo di proposito?

"Di certo Johann stava passando Franco e magari c’è stato un malinteso, perché Franco non si aspettava che Johann frenasse così forte in quel punto. Il fatto è che in quel punto l’unica categoria del motorsport che frena nel mezzo della curva siamo noi della MotoGP. Arriviamo velocissimi, più di qualsiasi altro veicolo. Dobbiamo frenare parecchio prima di altri. Per Franco di certo non è facile, ma non credo che Johann l’abbia fatto apposta. In quel punto si deve stare attenti, ma è difficile dire ad un pilota ‘devi essere meno aggressivo’. Soprattutto su una pista dove non hai molto spazio per passare. Noi siamo qui per correre, difficile dire ad un pilota che deve stare calmo". 

Anche tu hai avuto un piccolo problema in pista, ma meno pericoloso. Ti sei chiarito con Aleix Espargarò?

"Ne ho parlato con Aleix, ed abbiamo due opinioni diverse. La cosa più importante è che non ci siano stati incidenti. Lui si è lamentato molto della mia reazione, ma ogni reazione è dettata da un’azione. La cosa importante è che abbiamo parlato e ci siamo stretti la mano dopo la prima gara in Austria. Non credo che sia una buona idea continuare a parlare di un incidente che è stato chiarito". 


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