Se ne è andato questa mattina, in punta di piedi, com’era il suo stile, Livio Stefanacci. Uno degli ultimi sponsor-mecenati che ricordiamo.
Lo abbiamo conosciuto alla fine degli anni ’70 al fianco di un ragazzo secco come un chiodo ma incredibilmente veloce: Franco Uncini.
Assieme al papà del recanatese - Ennio - Livio formava una coppia di uomini come non se ne fanno più: retti, amanti dello sport, capaci di vedere lontano.
Dopo aver aiutato Uncini a vincere la sua sfida Livio Stefanacci era rimasto nel mondo dello sport, aiutando giovani promettenti a farsi largo. Tennis, calcio, non aveva bisogno di tornaconto: amava lo sport visceralmente e quando vedeva qualche giovane sbagliare alcune scelte, nonostante i suoi consigli, soffriva come se a commettere l’errore fosse stato lui stesso.
Grande amico di Kenny Roberts, durante l’epopea dell’americano, era fantastico vederli intrattenersi assieme: Kenny gli parlava in americano, Livio rispondeva in toscano, ma si comprendevano benissimo.
Viveva a Borgo San Lorenzo e, naturalmente, per lui il Mugello era una seconda casa. Se lo è portato via una malattia alla quale non si è mai arreso, che ha combattuto e trattato con sufficienza, come solo i grandissimi sanno fare.
Di lui ricorderemo le interminabili telefonate dopo i Gran Premi durante le quali mostrava la sua capacità di registrare i particolari.
E naturalmente i momenti conviviali, particolarmente preziosi, perché con Livio era come stare in famiglia.
Per noi è stato un caro amico ed un mentore, come lo fu Gino Amisano. Uno di quelli da ascoltare, sempre. E per questo e per tante altre cose ci mancherà moltissimo. Lascia la moglie, Angela e i figli, Claudio e Paolo. Buon viaggio, Livio, amico mio.
Da domani alle 10 è alla cappella della Misericordia a Borgo, il funerale avrà luogo giovedì alle 10 in Pieve (si parte da 9,45 dalla Cappella della Misericordia).