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Prova Subaru Levorg 2020: station wagon a modo suo

LA PROVA – Con l’aggiornamento dello scorso anno perde presa sul cofano e turbo, in favore del boxer aspirato da 2 litri. Affinate sospensioni e sterzo, cresce nelle tecnologia

Auto - Test: Prova Subaru Levorg 2020: station wagon a modo suo

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A distanza di quatto anni dal debutto la Levorg si aggiorna per la sua seconda generazione. Deve il suo nome dalle parole LEgacy, eVOlution e touRinG, un modo tutto nuovo di interpretare il concetto di station wagon. Esteticamente la novità più evidente è il cofano, che perde la presa d’aria. Il motore non ne ha più bisogno, niente turbo ed intercooler, ma sale in cilindrata, da 1.6 all’attuale 2 litri da 150 cavalli, un boxer aspirato che resta abbinato unicamente alla trasmissione CVT, che è al centro del modo di interpretare la guida di quest’auto. Tranquillità e piacere di guida, con la serenità regalata dell’immancabile trazione integrale di Casa Subaru.

Una delle migliorie più importanti riguarda poi le sospensioni, che da un lato hanno una taratura più confortevole, dall’altro riducono rollio e beccheggio, consentendo di affrontare le curve in modo dinamico senza timori. Affinato lo sterzo, confermato il pacchetto Eye Sight nella sua terza generazione, la nuova Levorg è a prova di carico da ferie, perché nel caso che la visibilità del lunotto sia resa difficile da oggetti ingombranti nel bagagliaio, la telecamera posteriore può proiettare l’immagine sullo specchietto retrovisore (Smart Rear View Mirror).

UN PIZZICO IN MENO DI PERSONLITÀ, ORA È PIÙ ELEGANTEMENTE EUROPEA

Sarebbe stato un restyling leggero, accompagnato da qualche aggiornamento tecnico e di motorizzazione. Proprio l’adozione di una nuova unità, non più sovralimentata e quindi meno assetata d’aria, ha portato però alla principale novità estetica, con il cofano che perde la presa d’aria centrale. Un segno distintivo in Casa Subaru, che ancora oggi tutti abbinano alle mitiche “555” che dal 1993 al 2008 hanno dominato nel mondo dei Rally, con 6 Mondiali (3 piloti e 3 costruttori), 47 vittorie e pagine importanti scritte con piloti come i tre iridati Colin McRae, Richard Burns e Petter Solberg, ma anche tanti altri (sono oltre venti ad aver disputato con una Impreza almeno una gara del Mondiale). La Levorg perde quindi un po’ del fascino del mondo delle competizioni, ma guadagna in termini di eleganza e, in questo senso, è più vicina ai canoni ed ai gusti di noi europei.

Non le manca un piglio sportivo, come sottolineano i cerchi da 18” a doppie razze, lo scarico sdoppiato oppure i parafanghi, che vedono quelli posteriori pronunciati nella loro bombatura. Il frontale è ora caratterizzato dalla calandra con cornice cromata e dai gruppi ottici con firma luminosa a “C”, a cui il cofano liscio leva meno le attenzioni. Invariate di fatto le dimensioni, con una lunghezza di 469 cm, per 178 di larghezza e 149 di altezza, mentre il passo è di 265 cm, il tutto per un peso in ordine di marcia di 1.545 kg. Dietro mancano le bocchette di areazione, ma troviamo 2 prese USB (in tutto sono addirittura sei, viste le due davanti al cambio ed altrettante nel bracciolo, a cui si sommano altre due 12 volt) e, soprattutto, l’abitabilità è ottima, con spazio abbondante per le gambe. Si possono poi sfruttare gli schienali che sono regolabili nella loro inclinazione, rubando poco spazio al bagagliaio. Quest’ultimo ha una capacità di 1.446 litri come dato massimo, a schienali abbattuti, mentre quella di base è di 522. Offre un piano di carico allineato alla soglia di accesso, con due pratici vani sotto al fondo. Altra comodità è rappresentata dai comandi per abbattere gli schienali, posti sui fianchi del bagagliaio.

IL BOXER PERDE IL TURBO, MA GUADAGNA IN CILINDRATA

La Levorg perde 20 cavalli, scendendo da 170 ai 150 di questa unità aspirata da 2 litri, che ritroviamo su altri modelli della Casa delle Pleiadi, come la Forester che abbiamo recentemente provato. In quel caso gode dell’aiuto della piattaforma Mild Hybrid, mentre la Levorg è ancora una tradizionale vettura a benzina. L’erogazione tutta diversa del nuovo propulsore è resa però corposa anche ai medi dalle soluzioni tecniche adottate, come ad esempio l’iniezione sequenziale multipoint. Completa l’opera l’abbinamento con la trasmissione Lineartronic, il CVT di casa Subaru, che oltre ad essere un variazione continua può simulare 7 rapporti, anche utilizzando i paddle al volante. La trasmissione rende il complesso con il motore più fluido e confortevole nella guida, ma offre anche una risposta immediata quando serve. Non occorre infatti scalare marcia, ma basta schiacciare il pedale dell’acceleratore e il regime sale istantaneamente, sfruttando al meglio i 150 CV a 6.200 giri ed i 198 Nm di coppia massima erogati a 4.200 giri. La Levorg privilegia una guida più turistica, ma le prestazioni sono comunque all’altezza, con il classico 0-100 km/h coperto in 11,7 secondi ed una velocità massima di 195 km/h.

AFFINATI SOSPENSIONI E STERZO, LA SICUREZZA SEMPRE PROTAGONISTA

L’approccio Subaru è noto ai suoi estimatori e la Levorg lo conferma. Non a caso sul mercato nordamericano negli ultimi anni la Casa delle Pleiadi aveva sottratto clienti a Volvo, altro marchio che ha fatto della sicurezza uno dei suoi valori più importanti. Le 5 stelle Euro NCAP sembrano quindi uno standard acquisito per i vari modelli della gamma Subaru, con la Levorg che non fa eccezione. Il concetto di All-Around Safety Subaru viene messo in pratica in tutte le direzioni, che partono dal Symmetrical All-Wheel Drive (il noto sistema di trazione integrale permanente) passando per la terza generazione del sistema EyeSight, che monitora con sensori e telecamere il contesto attorno all’auto, ma troviamo anche i fari adattivi, un ricco pacchetto ADAS (gli aiuti alla guida), che include frenata di emergenza automatica, cruise control adattivo e controllo attivo della corsia. L’insieme di sistemi di diverse tipologie consente di elevare il comfort a bordo, anche in termini di serenità e tranquillità per chi guida una vettura che trasmette sicurezza, in modo attivo e non solo perché sappiamo essere in grado di difenderci nel modo migliore in caso di incidenti.

Ne è un esempio concreto il sistema Active Torque Vectoring (Prevenzione dello slittamento laterale), che interviene indirizzando la potenza verso le singole ruote, in modo da mantenere sempre la traiettoria desiderata. Impossibile poi non tessere le lodi di un sistema che consente di avere una trazione ottimale in tutte le condizioni. Il Symmetrical AWD di Subaru è infatti stimato in tutto il mondo. La scelta di mantenere sempre attiva la trazione sulle quattro ruote (normalmente il 60% della trazione è inviato alle ruote anteriori e il 40% a quelle dietro, ma a seconda delle condizioni di guida l’elettronica può inviare fino al 100% su un solo asse) consente di non avere alcun ritardo ed incertezza, sia nella guida in condizioni al limite e lontano dall’asfalto, ma anche quando si alza l’andatura e si osa di più. In questo caso emerge evidente un controllo in curva superiore alle concorrenti, ma è la sensazione generale di sicurezza che rende l’esperienza di guida più sicura ed anche più divertente.

Le novità più importanti della Levorg riguardano poi il lavoro fatto su sospensioni (che confermano lo schema che prevede un MacPherson all’anteriore e un doppio braccio oscillante al posteriore) e sterzo. Ora si apprezza una maggior propensione a digerire le asperità, ma al contempo si è ottenuto un feeling di guida più elevato, sia per la miglior risposta a quanto il guidatore chiede con il volante, che per una riduzione del rollio e del beccheggio, legato ad una azione più progressiva delle sospensioni.

NASCE PER GODERSI IL SUO COMFORT, MA PUÒ STUPIRE

Seduti al volante l’atmosfera è quella di casa Subaru, la Levorg in questo si conferma, senza stravolgimenti. Il sistema di infotainment è il conosciuto StarLink, con navigatore integrato e compatibilità con Android Auto ed Apple CarPlay. La novità della versione “3.1” del sistema è proprio nella migliorata compatibilità con gli smartphone, oltre che in un’interfaccia aggiornata e resa più fluida nel funzionamento. Affinato anche il comando vocale, ma siamo ancora ben lontani da quelli della miglior concorrenza, che si stanno allineando ai sistemi evoluti che abbiamo a disposizione sui cellulari ed a casa (con i vari Siri, Alexa, Google Home etc). Altri interventi sono stati fatti nella direzione del comfort, con un isolamento acustico che garantisce una riduzione del rumore del 15%. Il tutto è frutto di un affinamento che ha interessato guarnizioni (a doppio labbro, ad esempio, sulle portiere anteriori) e molti altri dettagli. Peccato che il beneficio sia percepibile solo in parte, perché il nuovo motore gira più alto, come è normale per una unità aspirata, facendosi sentire in modo più consistente in abitacolo se lo si tiene allegro.

La scelta di passare dal vecchio 1.600 al nuovo 2 litri è di quelle che convincono da un lato, ma meno da altri. Si tratta di qualcosa che va nella direzione opposta a quella del downsizing tanto di moda nell’ultima decade. Che si fosse esagerato è abbastanza evidente, tant’è che negli ultimi anni si è iniziato a parlare di “rightsizing”, con un parziale ritorno a cubature maggiori ed, in alcuni casi, a motori con frazionamenti che sembravano essere sulla via dell’estinzione. Fin qui una cilindrata maggiori non sarebbe stata sgradita, anzi, ma è la rinuncia alla sovralimentazione a lasciare qualche dubbio. Non si tratta di una vettura sportiva, da tenere alta di giri godendosi l’erogazione di un atmosferico, e non c’è l’aiuto di una piattaforma ibrida (era stata ipotizzata una Levorg Mild Hybrid, ma probabilmente il Covid ha portato a rivedere i programmi) ad aiutare il boxer nella zona del contagiri in cui è un po’ pigro. Il confronto con il vecchio 1.600 è quasi impari a leggere i numeri, dato che si è passati da 250 Nm erogati a 1.800 giri, a 198 a 4.200. Alla guida in realtà non esce bocciato, affatto. Asseconda perfettamente lo stile dell’auto, con prestazioni adeguate e, all’occorrenza, offre una risposta anche brillante.

Dall’abbinata con il CVT ne esce una vettura molto confortevole, che gira bassa in autostrada, dove infatti i consumi sono più che discreti e che soffre solo una guida sportiva su una ripida strada di montagna. Sulle salite meglio godersi il viaggio con più tranquillità e sfruttare le doti della Levorg dove escono in modo più naturale e migliore. Tra le curve offre infatti la possibilità di tenere una velocità di percorrenza elevata, grazie anche al rinnovato assetto e sfruttando la trazione permanente. Si pennellano le traiettorie senza dare troppo fastidio ad eventuali passeggeri poco propensi alla guida sportiva, visto che il rollio è molto limitato e nulla può far pensare che l’andatura sportiva possa limitare la sicurezza. Tutto è sempre sotto controllo e le indecisioni con eventuali correzioni del guidatore o dell’elettronica qui non sono previste.

IL PREZZO ED I CONSUMI

Schiacciata da XV ed Outback, che hanno una schiera di fedeli estimatori anche in Italia, la Levorg è spesso sottovalutata dai clienti Subaru, che non l’hanno ancora apprezzata quanto lo hanno fatto in precedenza con la Legacy, di cui questo modello raccoglie l’eredità. A nostro avviso qualche attenzione in più la merita invece, dopo averla provata.

Quanto al consumo, abbiamo rilevato valori anche superiori a quelli dichiarati, con una media di 12 – 12,5 km/l a fine prova, contro un dato nel ciclo misto (standard WLTP) di 8,7 l/100 km (circa 11,5 km/l). Andando a cercare il confronto con la vecchia Levorg, era più parca se guardiamo il valore dichiarato, ma finiva per essere anche più assetata della nuova nella guida reale. Infine i prezzi, con due sole opzioni tra cui scegliere, vista l’unica disponibile per motore e trasmissione.

La scelta è limitata all’allestimento, partendo dai 33 mila euro della Style, per salire a 35.500 per la Premium. In entrambi i casi la dotazione è davvero molto ricca ed include perfino il tetto apribile, mentre si paga solo la vernice metallizzata (700 euro). La Premium aggiunge i sedili in pelle ed il navigatore.

PIACE - Trazione, assetto azzeccato, comfort, dotazione

NON PIACE - Limiti dell’abbinata motore - trasmissione

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