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SBK, Box ai tempi del Covid: mascherine e microfoni ai test di Barcellona

Ducati, Yamaha e Kawasaki hanno tre metodi diversi per le comunicazioni tra meccanici e piloti per rispettare le norme anti contagio

SBK: Box ai tempi del Covid: mascherine e microfoni ai test di Barcellona

La due giorni di test di Barcellona è un po' la prova generale del mondiale SBK che andrà in scena a partire dal 31 luglio con il round di ripresa, post Covid19, a Jerez. Al Catalunya, quindi, tutti i team si sono organizzati al meglio per provare, oltre che le moto, anche i protocolli di prevenzione del contagio e le norme di distanziamento sociale, complicate da attuare in un box del mondiale. 

Ogni casa, infatti, ha scelto un proprio metodo per tentare di rispettare le indicazioni di Dorna e delle autorità dei vari Paesi ospitanti, a partire da Yamaha che ha messo in atto un piano già pensato da Ducati in MotoGP. Davide Tardozzi, nelle scorse settimane che aveva annunciato che Dovizioso e Petrucci sarebbero stati microfonati durante i weekend di gara. Yamaha ha seguito questa strada e, come potete vedere dalla foto qui sotto, ha dotato Toprak Razgatlioglu di un microfono per comunicare con i meccanici, anch'essi dotati di cuffie e microfono. 

Soluzione diversa per il team Aruba Ducati che non ha seguito l'esempio tracciato dalla MotoGP ma che ha preferito lasciare "aria" ai suoi piloti almeno nei primi secondi dopo il rientro ai box. Scott Redding, infatti, non indossa nessuna mascherina nei momenti immediatamente successivi al suo rientro, per avere una corretta respirazione dopo lo sforzo in moto. Attorno a lui, però, la sua schiera di meccanici ed ingegneri indossa mascherine e face shild e tutti mantengono le distanze dal pilota britannico. Una volta ripreso fiato e indossata la mascherina i meccanici si avvicinano a Redding per comunicare al meglio. 

Oltre ai metodi citati, che sono i più originali anche tutti gli altri team stanno prendendo con molta serietà le normative anti contagio. Kawasaki non utilizza microfoni o face shield ma tutti i componenti del team sono dotati di mascherine e i meccanici anche di occhiali protettivi. Anche nel caso di Jonathan Rea viene lasciato al pilota qualche momento senza mascherina per riprendere correttamente aria dopo il turno in pista. In quei secondi tutti i componenti del box indossano la protezione individuale e si allontanano a circa un metro e mezzo dal pilota.

Tutti nel paddock indossano la mascherina, ci sono igenizzanti all'ingresso di ogni box e come potete vedere da questa foto addetti del circuito igenizzano di continuo le aree comuni con del disinfettante. Da questo punto di vista possiamo dire che la SBK sta seguendo una linea di assoluto rigore. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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