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SBK, Yamaha made in Usa: Beaubier tra i candidati per il dopo Van Der Mark

Cameron potrebbe raggiungere l'ex compagno Gerloff nel mondiale. Dalla sua ha la conoscenza della moto ed i titoli nel MotoAmerica, ma l'età può essere un problema

SBK: Yamaha made in Usa: Beaubier tra i candidati per il dopo Van Der Mark

Il mercato piloti della Superbike in ottica 2021 sembrava oramai del tutto chiaro, senza particolari scossoni in vista, ma proprio ieri la trama ha vissuto un importante cambiamento. Esatto perché la decisione (a sorpresa) di Michael Van Der Mark di non rinnovare il proprio contratto con Yamaha, probabilmente ammaliato dalle sirene tedesche di BMW, ha lasciato una libera una sella a dir poco interessante.

Il team ufficiale Yamaha infatti ha compiuto evidenti passi avanti nelle ultime stagioni, riducendo stagione dopo stagione il gap con Kawasaki e Ducati, sino ad arrivare (quest’anno) ad essere considerata una moto con cui si può davvero puntare al titolo. Questo anche grazie alla mossa di mercato più importante delle ultime stagioni, ossia l’acquisto dell’unico vero fenomeno giovane della Superbike attuale, ossia quel Toprak Razgatlioglu che il prossimo anno dovrà fare la conoscenza di un nuovo compagno di team.

Già da ieri le previsioni su chi potrà salire sulla seconda R1 sono ovviamente iniziate senza sosta, e tra nomi plausibili (Baz) ed altri leggermente più fantasiosi (Folger, Locatelli), c’è ne uno che almeno dal punto di vista logico potrebbe essere molto interessante. Parliamo di Cameron Beaubier, quattro volte campione nel MotoAmerica proprio in sella alla moto della casa di Iwata.

Perché sì - Palmares e conoscenza della moto

Se c’è un pilota che conosce la R1, quello è senza dubbio l’attuale campione in carica del campionato statunitense, che dal 2014 corre in classe Superbike raccogliendo vittorie e titoli. Anche per questo sembrava che il mondiale delle derivate di serie fosse nel suo destino già l’anno scorso, quando Yamaha ha guardato agli Stati Uniti per un nuovo acquisto, preferendogli però (per il team GRT) il più giovane Garrett Gerloff, che a cause del Covid non ha ancora potuto mostrare il suo valore.

Yamaha è uno dei pochi costruttori impegnato in forma ufficiale nel MotoAmerica, e dunque non può che esserci un interesse nel portare al mondiale i prodotti i tale sforzo, sia in termini tecnici che umani: questa potrebbe quindi essere la grande occasione per Beaubier per tornare sul palcoscenico mondiale, dopo l’esperienza poco fortunata in 125 e ed il cameo in Superbike del 2016, quando fu chiamato a sostituire l’infortunato Guintoli in Inghilterra.

Perché no - Il livello del MotoAmerica, l'età

Il palmares di Beaubier nel MotoAmerica parla chiaro, ma il livello del campionato non è esente da giudizi. Nelle ultime stagioni infatti è apparso evidente come solamente i primi 5-6 piloti della Superbike fossero veloci, con un livello medio certamente più basso rispetto (per fare un esempio) alla medesima categoria del CIV. L’esempio di ciò è dato (in parte) anche da Toni Elias, arrivato negli Usa sul finire di carriera e capace di vincere il titolo già alla seconda stagione.

Un altro punto a sfavore di Beaubier riguarda l’età. La filosofia di Yamaha degli ultimi anni infatti si è incentrata sulla linea verde, tant’è che in questa stagione il pilota più maturo dei cinque presenti in Superbike è il partente Van Der Mark con i suoi 28 anni. La stessa età tra l’altro di Beaubier, che dovrebbe però cominciare il suo cammino nel mondiale dal primo gradino, a differenza dell’olandese che già può vantare dei risultati e dell’esperienza. La scelta di Cameron dunque andrebbe contro la politica di Iwata delle ultime stagioni, che potrebbe comunque sceglierlo per indossare i panni della chioccia per l’astro nascente Razgatlioglu.

I temi dunque non mancano intorno al pilota che sta dominando il MotoAmerica, non resta che aspettare e capire le mosse di Yamaha, che potrebbe decidere di allargare la propria colonia Usa nel mondiale Superbike.


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