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MotoGP, Meda: “Ho urlato più per le vittorie di Dovizioso che per Rossi”

“Senza pubblico in circuito dovremo essere noi la tribuna, racconteremo le gare della MotoGP in modo diverso, con i vostri occhi"

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La sua voce ci accompagna da ben 20 anni. Ci ha emozionato raccontandoci di staccate al limite, sorpassi, controsorpassi, vittorie, gioie, trionfi e delusioni. Di chi stiamo parlando? Semplice, di Guido Meda. È stato lui il protagonista della live chat del venerdì sui canali social di GPOne.

Con la voce del Motomondiale abbiamo parlato di diversi temi come il mercato piloti, la stagione ci aspetta, ma soprattutto l’impegno di Sky in pista a partire dal 19 luglio, ovvero dalla tappa di Jerez.  

Una prima novità di questa estate è rappresentata dal CIV ha esordito Guido – trasmetteremo infatti la prima gara del Campionato italiano, in programma il prossimo weekend sulla pista del Mugello. L’appuntamento sarà concomitante con la gara di Formula 1 in Austria, ma quello è un aspetto marginale”.

Poi il 19 luglio appuntamento con la MotoGP.

“Esatto. Purtroppo quest’anno difficilmente vedremo la gente in circuito e di conseguenza dovremo noi essere la tribuna. Abbiamo quindi pensato a un qualcosa di diverso, ovvero raccontare la gara con diversi punti di vista della narrazione. Avremo la Virtual Pit Lane e la Racing Room, ovvero una sorta di stanza aperta dove gli addetti ai lavori hanno la possibilità di intervenire esprimendo il proprio punto di vista”.

Guido, quali saranno le gare trasmesse in chiaro?

“Al momento, non sapendo quanto il calendario verrà esteso dopo l’estate, posso solo dire che minimo quattro appuntamenti saranno in chiaro. Di questi, due, saranno quelli di Misano a settembre. La Superbike verrà invece trasmessa tutta in chiaro su TV8 dalla prima all’ultima gara con il commento di Vercellesi e Temporali. A tal proposito ci tengo a dire che abbiamo varato una rubrica, “Wheels”, ovvero una trasmissione con lo scopo di provare moto e auto da pista, ma che durante la stagione diventerà un programma aperto anche alle moto da corsa. Ci piacerebbe infatti salire in sella alla MV Agusta di Agostini oppure la Suzuki di Schwantz”.

Rimanendo in tema Superbike. Ci sarà un approfondimento dedicato alle derivate?

“Della Superbike ne parleremo il lunedì a “Reparto Corse”, su Sky Sport 24 e Sky Sport 208, e anche in Race Anatomy la domenica sera in occasione di eventuali round concomitanti con la MotoGP”.

Sarà una ripartenza strana per le corse e in un paddock del tutto inedito.

“La vita del paddock di prima è poco pensabile, ma io vorrei comunque raccontare quelle che saranno le dinamiche in un contesto diverso rispetto a quello che eravamo abituati prima”.

Parliamo ora di piloti. Domanda secca: cosa farà Rossi nel 2021?

“È uno dei temi che abbiamo affrontato in questi mesi, parlandone anche con Uccio. La sensazione è quella di un Valentino intenzionato a fare bene quest’anno per poi salire in sella alla Yamaha Petronas nel 2021. Io credo che Rossi abbia tanta voglia di correre dopo un 2019 complicato. Personalmente sono contento che Vale corra e poi sul discorso del ritiro toccherà a lui decidere”.

In termini di informazione quanto pensi possa incidere l’eventuale ritiro di Rossi?

“Io credo che la sua presenza, insieme a quella di tanti altri protagonisti, abbia avvicinato la gente al Motomondiale. Lui è tanti anni che non vince più il titolo, ma a parte questo gli appassionati sono ancora davanti alla tv a seguire lui così come tutti gli altri piloti”.

Si parla del ritiro di Rossi, mentre qualcuno accenna al ritorno di Biaggi.

“Ho parlato con Max, il quale mi ha rivelato che essere veloce in moto è la cosa che gli dà più soddisfazione, ma allo stesso tempo vuole semplicemente divertirsi. Quando ad esempio si ritrova in pista con dei piloti della MotoGP, lui si fa da parte, perché per lui è un gioco, mentre per loro un lavoro”.

E di Lorenzo, cosa ci dici?

“Lo scorso anno Jorge ha smesso per esasperazione, dopo aver chiuso nel momento sbagliato con la Ducati. La sua è stata una decisione dignitosa nel salutare la Honda, dedicandosi al relax. Poi però si vede che ha capito di aver ancora tanto da dare, magari dopo aver guidato la Yamaha nei test, e gli si è riaccesa la scintilla. La sensazione mia è che Jorge si sia proposto alla Ducati nel caso in cui Dovi non dovesse rinnovare”.

Arrivati a questo punto, cosa farà invece Dovizioso?

“Io ho sempre pensato che Dovi sia uno di quei piloti che possa ritirarsi a breve. Qualora Andrea dovesse lasciare a fine 2020 non la giudico una scelta clamorosa. Io sono però dell’idea che lui abbia ancora qualcosa da dire e credo che continui con Ducati”.

Guido, hai commentato tanti eventi. Ad oggi quali ti rimangono particolarmente impressi.

“Barcellona 2009 è un GP che apprezzai particolarmente, soprattutto per gli ultimi due giri, molto più rispetto a Welkom 2004, che giudico per certi versi troppo solenne. Poi c’è anche la Malesia con la tragica scomparsa del nostro SIC”.

Cosa rispondi a coloro che ti criticano e ti considerano schierato?

“Mi rendo conto che non si possa piacere a tutti i telespettatori, nonostante il massimo dello sforzo per riportare le notizie e trasmettere la passione. È ovvio che non sia possibile toccare la corde armoniche di chiunque. So infatti di essermi beccato il “bollino blu” di quando urlavo per le vittorie di Rossi, ma se la gente va oltre il luogo comune di Valentino, si accorge che in questi ultimi anni ho urlato molto di più per i successi di Dovizioso. Non nego di essere fazioso per i piloti italiani, è una debolezza che ho, anche perché è più facile essere in rapporto con loro, dato che ho anche il compito di coinvolgerli”.

Parliamo infine anche di mercato con il colpo Petrucci in KTM.

“È stato un mercato particolare, dove tutte le Case hanno voluto blindare il prima possibile i propri piloti. Sono contento che la KTM abbia creduto in Danilo per il prossimo anno”.

Guido, chi è il pilota per cui ti saresti aspettato una carriera migliore?

“Uno è Quartararo, pensavo andasse più forte da subito, ma poi alla fine ha mostrato di essere forte. L’altro invece è Biaggi, dato che un titolo in MotoGP avrebbe potuto vincerlo”.   

   

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