Tu sei qui

MotoGP, TecnoDovi: Dovizioso spiega i segreti delle sospensioni della Ducati GP

VIDEO - Andrea Dovizioso ed il suo capotecnico Alberto Giribuola spiegano il metodo di lavoro nel box Ducati per trovare l'assetto perfetto delle sospensioni della Desmosedici

Iscriviti al nostro canale YouTube

Share


Le sospensioni sono uno dei componenti più delicati da mettere a punto in MotoGP come in qualsiasi altra categoria del motociclismo in pista e fuori. Questo perché un assetto corretto riesce a regalare al pilota quella sicurezza che cerca per poter spingere quel tanto in più da poter fare la differenza, mentre al contrario l'assetto sbagliato può diventare un autentico incubo. 

Andrea Dovizioso ed Alberto Giribuola hanno spiegato in questo video quale sistema di lavoro applicano nei box Ducati mentre cercano la strada per definire l'assetto perfetto per la Ducati GP20. E' molto interessante confrontare il punto di vista del pilota con quello del tecnico, con i due che attraverso gli anni hanno costruito una intesa perfetta del lavoro di definizione dell'assetto della moto. 

Ogni pista ha le sue caratteristiche

Alberto Giribuola ha spiegato nel dettaglio quanto possa essere diverso l'assetto delle sospensioni sulle diverse piste, in virtù delle necessità specifiche di ogni tracciato.

“Ogni pista ha le sue caratteristiche - ha spiegato il capotecnico del Dovi -  se prendiamo Motegi, lì si frena fortissimo e quindi sarà necessario avere grande supporto dalla forcella per evitare di arrivare con la moto troppo schiacciata in avanti in staccata. Dopo però nel calendario c’è Phillip Island, che è in pratica l’opposto. Utilizzare le stesse molle toglierebbe tantissima confidenza facendola stare troppo alta, creando problemi in ingresso curva ed in staccata. Le modifiche alla forcella sono abbastanza veloci. Spesso cambiamo le molle in pochi minuti sull’anteriore, mentre per il mono la faccenda cambia. Per questo abbiamo sempre un mono smontato ai box, sui quali magari facciamo degli esperimenti così da cambiare velocemente tutto il mono quando serve”

Dovizioso ha spiegato ancora meglio il concetto, introducendo nel discorso la necessità di essere veloci a compredere le condizioni

“Ci sono piste su cui già al primo turno puoi andare molto forte - ha sottolineato Andrea - girando vicino al record. Mentre ce ne sono altre su cui non è possibile fare così e questo cambia molto anche l’approccio che abbiamo nel definire l’assetto delle sospensioni. Questo dipende molto dal grip che si trova in pista ed ovviamente noi dobbiamo adattare la moto alle diverse condizioni. Devi essere anche veloce ad adeguarti alle condizioni che trovi”.

Comprendere le condizioni della pista velocemente è davvero essenziale per Dovizioso.

“Cerco di capire tutto al primo turno, ma non accade sempre. Ogni pilota secondo me è più o meno sensibile su certi aspetti. Io ad esempio sono molto sensibile sull’anteriore della moto - ha rivelato Andrea -  sulle modifiche che si fanno. Invece al posteriore sento meno le modifiche. E’ sempre stato così per me ed i miei tecnici lo sanno e questo li aiuta ad intuire le modifiche in base ai miei commenti. La cosa veramente importante è uscire in pista e capire se la modifica fatta funziona davvero, perché a volte non riesci ad essere veloce ma non dipende da quella modifica. Ci sono anche piloti che se non girano forte, non percepiscono la bontà di una modifica. Dare il feedback davvero perfetto ai tecnici è la cosa più difficile. Quando sei indeciso, è meglio andarci piano e capire con i tecnici le modifiche da fare”.

La cosa davvero importante sono le sensazioni del pilota

Il capotecnico di Giribuola è consapevole che per quanto possa essere importante saper leggere bene i dati, sono solo le sensazioni del pilota ad essere realmente decisive. 

“La cosa più importante sono le sensazioni del pilota. Dopo averle ascoltate, io poi vado a cercare nei dati la conferma delle buone sensazioni. Andrea non mi chiede una determinata modifica tecnica, mi chiede piuttosto di raggiungere un grado di confidenza su un aspetto della moto. Se guardando i dati capisco che una modifica alle sospensioni può aiutare per raggiungere un grado di confidenza, allora ho varie possibilità che vanno dal montare molle più dure o morbide, al modificare i valori di precarico”.

La modifica decisiva del'ultimo secondo? No, grazie

Tra Giribuola e Dovizioso c'è tantissima confidenza, al punto che difficilmente si fa il classico tentativo d'azzardo dell'ultimo secondo nel box prima della gara. Ma il tecnico ricorda bene un episodio in particolare che riguarda il Mugello nel 2017, la gara che Dovi riuscì a dominare. 

”Mi ricordo bene un momento in particolare - ha spiegato Giribuola -  eravamo al Mugello nel 2017 per la gara. Andrea in quel periodo aveva fatica ad entrare nel Correntaio, l‘ultima curva del tracciato. Abbiamo diminuito la molla per migliorare la confidenza in percorrenza e fu una modifica molto indovinata che funzionò subito. E poi vinse!”.

Dovizioso non ricorda una singola modifica in particolare, ma conferma di affidarsi totalmente alle scelte del tecnico anche senza poter provare una determinata modifica prima della gara. 

“Una modifica decisiva nel warmup è difficile da fare, anche perché in realtà non hai una controprova. Però è successo spesso di fare magari delle rifiniture importanti, fatte anche perché avevamo la situazione sotto controllo. Io spesso mi fido di Giribuola e qualche volta gli dico anche ‘decidi tu, mi fido!' anche perché non metto mai becco sulla tecnica. Non mi interessa qual è la modifica, mi basta sapere di avere la confidenza con la moto che cerco”.

__

Articoli che potrebbero interessarti