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MotoGP, Buona la prima,Kenny Roberts in Europa: il discorso del re

VIDEO Sbarcò nel Circus con due motor home, l'ex iridato Kel Carruthers ad assisterlo e pensò di conquistare tre campionati: 250, 500 e F.750. Ne vinse uno solo, nella mezzo litro, ma bastò per segnare l'inizio di una leggenda

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Quando Kenny Roberts sbarcò in Europa non era il primo americano: era stato preceduto da Pat Hennen che aveva vinto un Gran Premio già nel 1976, in Finlandia, ripetendosi poi l'anno seguente a Silverstone.

Kenny però utilizzò un approccio diverso: il suo fu uno sbarco. Si presentò con due enormi (per l'epoca) motor home: in uno vivevano l'ex iridato Kel Carruthers con la sua famiglia, nell'altro Roberts e la sua.

All'epoca il paddock era composto di tende, i più fortunati avevano una roulotte. Era ancora quello che veniva chiamato 'Continental Circus'. Una carovana itinerante di avventurieri della velocità. Una Dakar ante litteram. Poca tecnologia, tanti sacrifici. Ma qualcosa stava cambiando. Da qualche anno la Michelin aveva sostituito con le sue gomme radiali il dominio delle Dunlop 'Trigonic' dal profilo 'a pera' aprendo una nuova strada.

Il campione di Modesto, già re a casa sua nonostante la sconfitta patita nel 1974 ad opera di Giacomo Agostini nella 200 miglia di Daytona, portò con sé un furgoncino con pneumatici GoodYear ed un tecnico, Tim Miller, a consigliarlo.

Era il suo asso nella manica, ma senza esperienza, su piste completamente nuove per lui che le apprendeva correndo con la Yamaha 250 - due vittorie, sette podi, non andava certo piano, il titolo andò a Kork Ballington con la Kawasaki - non fu facile. Anche perché la seconda moto arrivò solo per Silverstone: la Yamaha spedì in fretta e furia quella del tester Ikujiro Takai.

Fu questo, probabilmente, a imprimere una svolta al campionato. Ma ovviamente ci sarebbe tanto in più da raccontare: Barry Sheene non era stato bene per un virus, ma si stava riprendendo. Io quell'anno mi spostavo da un circuito del mondiale all'altro con una Fiat 500 ed una tenda canadese.

Erano quelli gli anni in cui, tutti, eravamo molto poveri e molto felici.

Ah, non sono uno Youtuber, rendo più con una birra o un whiskyno in mano.

 

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