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MotoGP, Guintoli: "Meglio i dischi freno in carbonio o in acciaio? Ve lo spiego"

VIDEO - Il francese ha esposto in uno dei suoi video le differenze tra i due materiali utilizzati in MotoGP e SBK, svelando in cosa il carbonio si rivela migliore dell'acciaio e viceversa

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Ormai il francese Sylvain Guintoli è perfettamente calato nel ruolo di youtuber specializzato e dobbiamo ammettere che tutte le sue pubblicazioni sono davvero divertenti, ben realizzate e piacevolissime da vedere. L'ultimo contenuto pubblicato dal tester della Suzuki in MotoGP riguarda le differenze tra i dischi freno in acciaio e quelli in carbonio.

Guintoli ha spiegato nel dettaglio gli aspetti che rendono le due soluzioni molto differenti, sottolineando anche quanto siano stati grandi i passi in avanti che hanno fatto i dischi in carbonio negli ultimi anni. 

"Oggi vi spiegherò le differenze che ci sono tra i dischi freno in carbonio che si usano in MotoGP e quelli in acciaio che si trovano sulle moto da SBK ed anche sulle moto di serie. Io ho guidato moto con entrambi i sistemi e l’ho fatto per molti anni, quindi conosco bene la differenza. 

Una cosa molto importante da sottolineare è che entrambe le tipologie di materiale riescono ad assicurare una grande potenza frenante. La potenza frenante complessiva non è limitata dal materiale che si utilizza sui dischi, ma da altri due fattori. Il primo dipende dal grip dell’anteriore e quindi anche dalle gomme che stai utilizzando. Il secondo è legato al fatto che con lo spostamento del peso in avanti in frenata, il posteriore tende a sollevarsi e sei costretto a diminuire la potenza sul freno per farlo tornare in contatto con l’asfalto". 

La sensazione

"I dischi in acciaio hanno un attacco molto più deciso. Di fatto sono costruiti per lavorare bene anche sulle moto di serie, a qualsiasi temperatura e magari anche con la pioggia. C’è però da dire che quando raggiungono temperature davvero molto elevate, oltre i 600 gradi, i dischi in acciaio perdono efficienza. Dipende dalle proprietà del materiale. 

I dischi in carbonio sono molto più morbidi nell’attacco ed in generale più è elevata la temperatura, migliore sarà la risposta della frenata. Il range di utilizzo perfetto per i dischi in carbonio è tra i 200 e gli 800 gradi. Anche le pinze freno sono disegnate per lavorare in modo diverso secondo i dischi utilizzati ed anche le regolazioni della leva del freno al manubrio spesso cambia molto tra i due tipi di dischi freno". 

Il peso

"Qui c’è un’enorme differenza tra i due tipi di dischi. Una coppia di dischi in carbonio pesa tra 1 e 1,2 kg, mentre quelli in acciaio sono attorno a 1,4 kg. Anche le pastiglie dei freni hanno un peso diverso. Quelle per i dischi in carbonio pesano circa 50 grammi, mentre per i dischi in acciaio arrivano a circa 125 grammi. 

Il peso risparmiato in questo punto è molto importante, sia perché è in basso sia perché parliamo di masse rotanti non sospese. La massa dei dischi, quando le ruote girano velocemente, creano una forza che porta verso l’esterno della curva. Questo è il motivo per cui è molto importante avere poco peso sui cerchi ed in questo il carbonio è imbattibile". 

Gli assetti

"La filosofia nella scelta dei componenti è simile tra i dischi di carbonio e acciaio. Puoi usare dei dischi più grandi, che magari ti offrono più potenza frenante ma ti penalizzano per il peso. Poi puoi anche prenderli più spessi, il che li rende più resistenti per l’aumento delle temperature. 

Per le pastiglie, dipende molto dalle preferenze del pilota perché ogni tipologia ha caratteristiche molto diverse. In MotoGP sono permessi dischi in carbonio da 320 o 340 mm". 

Il prezzo

"In MotoGP il prezzo è fissato ed è di 75.000 euro a pilota indipendentemente dal fornitore. Questo include tutto il necessario per la stagione, ma poi ci sono da considerare le cadute, i danni e le spese che ci sono sempre in più. I dischi in carbonio sono molto fragili e basta pochissimo per fare danni. 

Per avere un confronto, diciamo che l’impianto frenante completo per una SBK, con tutti componenti al top, costa attorno alle 6000 sterline. Il costo per l’intera stagione è molto più basso". 

Sfruttabilità e durata

"Il motivo per cui troviamo i dischi in acciaio sulle moto di serie è che sono molto versatili, facili da usare. Sono semplici. L’unica limitazione riguarda i problemi con l’eccessivo aumento della temperatura. I dischi in carbonio invece non lavorano proprio sotto i 200 gradi ed è questo il motivo per cui non li troveremo mai sulle moto di serie. 

Però negli ultimi due anni anche da questo punto di vista i dischi in carbonio hanno fatto dei passi in avanti enormi in MotoGP, perché adesso si possono utilizzare anche quando piove. Le protezioni che si mettono sui dischi, permettono di tenere molto elevata la temperatura anche quando piove o c’è molto freddo. 

I dischi in acciaio che si utilizzano in pista possono durare circa 1500 km, mentre le pastiglie circa 500. Con il carbonio invece i dischi durano circa 1000 km mentre le pastiglie anche 800. 

In definitiva, i dischi in carbonio sono molto meglio. Prima c’era il problema della pioggia e del freddo, ma adesso anche questi aspetti sono superati e si possono utilizzare sempre". 

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