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MotoGP, Pernat: "Il pilota più donnaiolo? E' stato sicuramente Max Biaggi"

VIDEO -"Max ci sapeva fare, ha avuto sempre belle donne al suo fianco. Iannone in Ducati? Con Campinoti di Pramac sono grandi amici, Andrea però è un uomo leale e Aprilia sta facendo tanto per lui. "

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Carlo Pernat è stato l’ospite della nostra diretta quotidiana e per oltre un’ora ha risposto alle tantissime domande degli appassionati, che hanno voluto coinvolgere il manager genovese in tanti argomenti diversi. Si è parlato con Pernat di tanti episodi legati alla sua lunghissima carriera di manager, ma anche del presente e del futuro della MotoGP.

Carlo ha anche parlato a fondo della situazione del vivaio di talenti italiani nelle classe minori, che secondo il manager starebbe vivendo un ottimo periodo nei confronti di una scuola spagnola che invece sembra leggermente indietro rispetto a qualche anno fa. Il primo argomento della discussione è stato però il possibile ritorno di Andrea Iannone in Ducati alla corte del Team Pramac.

“Non è un’eresia. Teoricamente è fattibile. Il contratto di Iannone scade a fine 2020, sempre considerando che si possa correre. E’ molto amico di Paolo Campinoti, il titolare della Pramac, con cui ha un rapporto di profonda stima reciproca. Se si levasse dalla testa di guadagnare troppo, dovrebbe accettare l’idea di andare in Pramac con una moto ufficiale tagliandosi di parecchio il proprio stipendio. Io parlo di una cifra attorno ai 500.000. Un contratto del genere, con magari un forte incentivo legato ai premi, sarebbe da accettare per Iannone, perché lui è nato per la Ducati, la guida come va guidata e l’ha dimostrato".

Pernat: "Il ritorno di Iannone in Ducati non sarebbe un'eresia, è nato per guidare quella moto"

Sei sempre convinto che andare via da Ducati sia stato un grande errore per Iannone?

"Ha sbagliato ad andare via quando la Ducati l’aveva scelto prima di Dovizioso e lo fece solo per questione di soldi. C’è un però da considerare. L’Aprilia si è comportata molto bene con Iannone durante questo momento difficile legato alla squalifica. L’ha fatto assistere da un avvocato con i fiocchi, che praticamente ha dimostrato la sua innocenza anche se l’hanno condannato. Ma sono certo che lo assolveranno dopo, quindi penso che Andrea abbia un debito di riconoscenza di cui è consapevole e lui è molto leale da questo punto di vista. Prevedo che rimanga in Aprilia, ne sono abbastanza convinto. Poi Aprilia ha presentato una moto che sembra andare molto bene quindi penso che sia facile che Iannone rimanga lì dove è adesso. Se la moto dovesse andare veramente forte, vorrebbe dire diventare l’alfiere di una Casa come Aprilia e non sarebbe affatto male”.

Ma perché è andato via dalla Suzuki proprio quando stava andando forte?

“Sai, aprire il libro del tutto non si può fare perché scontenti tutti. La verità è che è stato mandato via dalla Suzuki ed è strano che sia stato fatto quando aveva fatto un’ottima stagione con tanti podi. Chiaro che dal punto di vista tecnico è stata una scelta forte, perché non averlo in squadra con Rins secondo me è stato un errore. Però c’è il rovescio della medaglia. Iannone ha un carattere abbastanza forte e nei box si creavano fortissime tensioni, molto forti davvero. La Suzuki si è trovata ad un bivio, ovvero tenere questo tipo di tensione rischiando di destabilizzare tutto l’ambiente oppure decidere di mandarlo via. Evidentemente è successo questo, hanno temuto di perdere un equilibrio nella squadra creata da Davide Brivio. Secondo me è stata una decisione più che altro della Suzuki in Giappone”.

Parlando di un altro pilota italiano, cosa pensi del futuro di Valentino Rossi? Tu cosa gli consiglieresti di fare?

“Conoscendo Valentino, che è nato per le due ruote, il mio consiglio è di correre anche il prossimo anno, ma sono certo che lo farà. Mi giocherei tutto, per me Rossi nel 2021 sarà in pista. Poi il mio consiglio è di restare nell’ambiente anche dopo il ritiro, magari gestendo la sua squadra ma stando sempre sul campo. Magari potrebbe fare qualche garetta nei Rally o nell’Endurance, perché fermo non ci può stare. Non ha bisogno dei miei consigli e so che sarà in pista. E’ la forza del nostro sport a livello comunicativo. E’ il monumento delle due ruote, non ci sono altri piloti che hanno la stessa personalità”.

Pernat: "Rossi sarà in pista anche nel 2021, lui è un monumento di questo sport"

Una ipotesi SBK?

“No, non credo che a Valentino interessi realmente andare in SBK, penso che non si sia mai realmente interessato a questa ipotesi”. 

Marquez ha firmato un contratto di quattro anni, secondo te questo elimina qualsiasi possibilità di vederlo in Ducati in futuro?

“Difficile dirlo. Marc ha sempre guardato quello che faceva Valentino da giovane, ha sempre voluto batterlo e battere i suoi record. Per farlo gli servirà correre e vincere anche con un’altra moto, perché fino ad oggi in MotoGP ha vinto solo con Honda. Secondo me ad uno come lui non piace, penso che voglia fare anche questa sfida. Quattro anni sono tanti, possono succedere tante cose. Magari litiga con gli ingegneri, magari ha dei problemi fisici. Quattro anni di contratto non li avrei mai fatti”.

Sarà stato un accordo dorato per Marquez. Secondo te di quasi soldi si parla?

“Secondo me ha chiuso un contratto da 80 milioni di euro. Tutti come ingaggio di Honda e secondo me nel pacchetto ci ha messo anche il fratello. Altrimenti avrebbe chiesto forse anche di più. Per me è stato uno sbaglio il suo. Forse KTM con Red Bull avrebbe potuto offrirgli un accordo simile, mentre Ducati un tentativo l’ha fatto di sicuro. Quelle cifre però non credo che se le sarebbe potuto permettere senza l’intervento di Audi o Phillip Morris”.

Pernat: "Marquez ha un contratto da 80 milioni in 4 anni e forse solo KTM con Red Bull avrebbe potuto offrirgli tanto"

Rossi invece per quale motivo lasciò la Honda all'epoca in cui erano un binomio che dominava?

“In realtà fu quasi più la Honda a patire Valentino che non viceversa. In Honda la cosa importante era che vincesse la moto e non che vincesse Valentino, quindi fu di fatto mandato via, era il loro modo di ragionare. Poi Honda si è pentita moltissimo di questa cosa, perché poi tranne con Hayden non ha più vinto un mondiale fino a quando arrivò Stoner. Questi errori secondo me Honda li ha capitalizzati e penso che con Marquez sia andata oltre il proprio modo normale di ragionare. Si è inginocchiata a Marquez, e chiunque verrà al suo fianco in futuro sarà sempre e solo una seconda linea”. 

Oltre a parale del presente, con te piace anche parlare del passato. Dobbiamo scavare tra i ricordi e c'è chi vuole conoscere l’episodio più imbarazzante del periodo con Biaggi in Aprilia.

“Ricordo bene una cosa successa al Mugello, dove facevamo correre anche Marcellino Lucchi che era fortissimo lì. Ci avrà fatto 150.000 chilometri al Mugello, avrebbe potuto correrci anche bendato. Mi ricordo che un anno Biaggi vinse di pochissimo su Lucchi e vidi che era incazzato come una bestia nonostante la vittoria. Tornammo in albergo e mi ricordo che mi squillò il telefono ed era Max che mi disse ‘ Disgraziati tu e Jan Witteven. Avete dato il motore evoluzione a Lucchi? Ed io ho vinto lo stesso e vaffanculo’. Io rimasi senza parole, ma lo capivo. Lui era la star, ma tutti sapevano che Lucchi avevano il motore evoluzione e Max lo viveva come un affronto. 

Qualche altra chicca su Biaggi?

“Me ne fece anche un’altra, molto divertente. Eravamo a Sydney per delle prove, dovevamo girare ad Eastern Creek. Stavamo andando a prendere le auto all’aeroporto, ero con lui e con Lucchi che doveva fare dei collaudi. Arriviamo alle auto e lui mi getta le chiavi addosso ‘Io sta macchina non la voglio. E’ la stessa macchina di Lucchi, figurati se un campione del mondo può avere la stessa macchina di Lucchi’. Io onestamente persi la testa, lo misi contro un muro. Per qualche ora Max si calmò, era tranquillo perché aveva capito di aver esagerato. Poi il giorno dopo torno quello di sempre”. 

Pernat: "Biaggi? Una voltami fece veramente perdere la testa. Con le donne ci sapeva fare"

Quale è stato il pilota con cui hai lavorato che aveva il carattere peggiore?

“Uno spagnolo. Ho avuto in squadra Alberto Puig, che correva con un team privato in 250 e se non sbaglio fece pure un podio. Vi posso garantire che parlare con lui era impossibile. Era nervoso, anche un po’ cafone e maleducato, non ci sono mai andato d’accordo. Bravissimo ragazzo, però aveva questo carattere che non ti permetteva di starci vicino neanche cinque minuti. Non ci si riusciva neanche a parlare. Io parlavo con Bayle, che aveva un bel caratterino. Ma con Puig era impossibile”. 

Ma tra tutti i piloti che hai avuto, chi è stato il più donnaiolo?

“Io direi Max Biaggi. Max era un bel martellatore quando correva con Aprilia, è uscito con tantissime belle donne e non tutte conosciute al grande pubblico. Ci sapeva fare con le donne. Per me sta sul podio, magari sul podio ci sale anche Iannone. Ma secondo me Max aveva più classe, aveva una bella faccia tosta. Io ne ho conosciute tante tra le donne che ha avuto e posso garantire che tante erano proprio innamorate, oltre a subire il fascino del pilota”. 

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