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MotoGP, La ripartenza senza Moto2 e Moto3: Viegas dice no, ma il rischio c'è

Il Presidente FIM ottimista, ma intanto le squadre MotoGP si accordano per far viaggiare solo 40 uomini per team ufficiali e 25 per i satellite. Ezpeleta: "Ordinati 10.000 test per controlli giornalieri"

MotoGP: La ripartenza senza Moto2 e Moto3: Viegas dice no, ma il rischio c'è

Siamo quasi al ‘si salvi chi può’, ed era prevedibile vista la situazione generata dal Covid-19 e la complessità del nostro sport se rapportata, per esempio, ai campionati di calcio.

La MotoGP, infatti, coinvolge persone di almeno 15 nazionalità, proveniente da paesi diversi, circa 3.000 individui chiamati a spostarsi in massa da una nazione all’altra. Una cosa impensabile e di enorme complessità se paragonato, per esempio, al calcio che sta pensando di far ripartire il campionato a fine maggio, ovviamente a porte chiuse e spostando le partite al sud, dove ci sono stati meno contagi.

In questa settimana Carmelo Ezpeleta per la Dorna, il suo braccio armato, l’IRTA, la MSMA ed i vari team si sono parlati spesso in videoconferenza per gettare le basi di un accordo comune.

Le anticipazioni: porte chiuse, meno addetti, niente hospitality, esclusione dei media

Vi abbiamo anticipato i Gran Premi a porte chiuse (prevedibile), la riduzione del numero di addetti (altrettanto prevedibile), l’esclusione delle Hospitality e dunque di quello che il paddock è attualmente (molti team non sono d’accordo), così come l’esclusione in massa di PR e giornalisti (decisamente imprevista) perché “non necessari”.

L’imperativo categorico è far ripartire il campionato con la sola TV, per non perderne gli introiti.

Naturalmente quel che sfugge al controllo del Supremo è la possibilità di dare un calendario (ne abbiamo parlato qui), e questo perché le date sono nelle mani dei vari governi.

Ezpeleta: "Ordinati 10.000 test per i controlli giornalieri"

Per questo come dicevamo sopra a questo punto la Dorna accetterà qualsiasi compromesso.

“Stiamo preparando un protocollo insieme alle autorità competenti. Ad esempio, in Spagna stiamo parlando con il Consiglio Superiore dello Sport e in Italia con il Comitato Olimpico Italiano, oltre a diversi laboratori per questioni mediche, per preparare un protocollo per controllare l'intero paddock del Gran Premio. Abbiamo già ordinato attraverso una società di Bridgepoint la possibilità di avere 10.000 test di coronavirus, per testare tutta la famiglia MotoGP prima e dopo ogni giorno", ha detto Ezpeleta ad AS.

Mamma, mi si è ristretto il paddock! 40 persone team ufficiali, 25 team satellite

Al momento il ‘solo personale necessario’ sarebbero 40 persone per i team ufficiali e 25 per i satellite. Ma stiamo sempre e solo parlando della MotoGP. Il motomondiale però è fatto anche da Moto2 e Moto3, 30 piloti a categoria. Così qualcuno ha paventato una ripartenza della sola MotoGP.

“Non ci ho mai pensato - ha detto Jorge Viegas, Presidente della FIM rispondendo alla collega Niki Kovacs - penso che il motomondiale ripartirà nella sua interezza, anche se ovviamente a porte chiuse e con tutte le cautele sanitarie possibili”.

Parole rassicuranti, ma sulle quali non possiamo mettere la mano sul fuoco appunto perché la decisione di quante persone far muovere in giro per l’Europa e per il mondo dipenderà esclusivamente dalle nazioni, non dalle federazioni o dalle società appaltatrici dei campionati.

La domanda però è un altra: è veramente necessario fa ripartire lo sport? E soprattuto è giusto far ripartire solo qualche sport a scapito di altri?

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha detto che non si faranno figli e figliastri, ma è anche vero che ogni attività ha la sua peculiarità e che se è facile far spostare una intera squadra di calcio in un pullman e cosa un po’ più complicata far muovere una squadra.

Charter per far spostare le squadre insieme e minimizzare i contatti

Proprio per questo motivo il motomondiale sta pensando di organizzare dei charter, anche perché c’è da considerare che la crisi sta coinvolgendo tutte le compagnie aeree, non tutti i voli sono disponibili, ma soprattutto l’organizzazione di una ‘logistica di massa’ premia per quanto riguarda la prevenzione. Un fatto importantissimo per ottenere i permessi dalle autorità.

Intanto si attende la rinuncia del Sachsenring con il GP di Germania in programma il 21 giugno e quello dell’Olanda, con il GP di Assen fissato per il 28 giugno, mentre per la Finlandia il problema nemmeno si pone visto che il Kymiring, in programma il 12 luglio, come ci ha confermato Franco Uncini, non è stato nemmeno ancora omologato.

Il tempo comunque scorre veloce e nessuno oggi ha una risposta alle molte domande. Bisognerà solo tenere conto che al momento del pronti via sarà necessario almeno un mese e mezzo per organizzare il tutto, quindi diciamo che la data di non ritorno per una ripartenza fra fine luglio e metà agosto  scatterà a fine maggio.

 

 

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