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SBK, Superbike: Dorna, altro grattacapo! Il calendario spacca il paddock

L’INCHIESTA - Per qualche team è impossibile con il rischio addirittura della bancarotta, per altri invece l’opportunità del rilancio. E allora, dove si va?

SBK: Superbike: Dorna, altro grattacapo! Il calendario spacca il paddock

La settimana che ci ha lasciato alle spalle la Pasqua si è aperta con la notizia della cancellazione della tappa di Imola e il rinvio dei round di Aragon e Misano. L’appuntamento spagnolo del Motorland si disputerà a fine agosto, mentre ad inizio novembre quello della Riviera.

Tre novità non da poco per gli appassionati e soprattutto per gli addetti ai lavori, che si ritrovano un calendario super concentrato,  in particolare dalla seconda metà di agosto ad inizio settembre. Già, perché in occasione del weekend del 23 agosto c’è in programma Assen, mentre la settimana successiva Aragon e quella dopo ancora Portimao.

Come mai accaduto prima, la Superbike sarà in azione per ben tre weekend consecutivi. Un qualcosa di veramente inedito per la derivate, le quali si stanno avvicinando sempre più alla MotoGP sotto questo punto di vista. Ovvio che siamo di fronte a una situazione eccezionale, dovuta alla diffusione di un virus le cui dinamiche sono in continua evoluzione.

In merito al nuovo calendario abbiamo quindi deciso di parlare con i manager delle squadre, in particolare quelle indipendenti, chiamate a fare i conti con un copione inedito. Ricordiamo infatti che già lo scorso anno alcuni team privati chiesero di evitare alla Dorna la doppia gara consecutiva. Il primo a rilasciare un giudizio è stato Manuel Puccetti:Questo è senza dubbio uno dei problemi – ha dichiarato - molti team avranno problemi logistici e, più in generale, alla ripresa del campionato sarà molto difficile per tutte le squadre, soprattutto quelle indipendenti, far tornare i conti visto che molti sponsor non stanno lavorando e quindi non possono pagare”. E pensare che nel paddock c’è chi tira addirittura fuori la parola bancarotta: “Quello è un termine forte ma fare gare consecutive è un rischio, fosse per me le abolirei, danno anche un problema di immagine e di organizzazione alla Superbike”. 

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Dennis Sacchetti:Ho diversi dubbi riguardo la disputa di queste tre gare consecutive – ha commentato il team manager di Go Eleven – dico così perché prima di pensare a fare le gare, dobbiamo capire quanto sarà grande l’impatto di eventuali mancate sponsorizzazioni. La questione è molto delicata e non nego che possa essere un rischio troppo grande da sostenere in termini di costi fare queste tre gare di fila. Penso ad esempio ai meccanici. Qua non siamo nella MotoGP dove ogni team ha gli stessi meccanici per tutta la stagione, in Superbike il discorso è diverso, dato che qualora un meccanico avesse già degli impegni programmati, ci sarebbe da riorganizzare il lavoro”.

C’è poi un altro aspetto su cui Sacchetti si sofferma: “Con questo calendario alla fine dei conti rimani fuori casa un mese – ha aggiunto – non parlo per i piloti, ma per tutti coloro che lavorano nelle hospitality. A metà agosto bisogna partire per andare in Olanda e dopo la gara di Portimao devi andare subito in Spagna ad allestire il tutto per il round di Barcellona. Già lo scorso anno, con due gare ravvicinate, abbiamo visto quanto sia complicato mettere in piedi tutto ciò. Adesso che diventano addirittura tre sono perplesso”.

Di opinione opposta Marco Barnabò: “Per me le tre gare consecutive non sono un problema, anzi – ha commentato il numero uno del team Barni – le nostre aziende investono per vedere il proprio brand in pista e di conseguenza più gare facciamo meglio è. Anche perché io ho investito nel materiale e di conseguenza non posso permettermi di tenerlo fermo. Pertanto, dal mio punto di vista, questo calendario non presenta problemi”.

Chi scegli la via di mezzo è Lucio Pedercini: “Di sicuro questo calendario, con ben tre gare ravvicinate, sarà un sacrificio – ha detto l’ex pilota SBK – credo sia una cosa evidente. Resta però il fatto che è meglio correre piuttosto che rimanere a casa. Personalmente so che non sarà una passeggiata di salute, ma in un momento del genere non possiamo permetterci di rimanere fermi”.


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