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MotoGP, Il simulatore di Crivillé per aiutare i piloti della VR46 ad allenarsi

VIDEO - Alex Crivillé ha dato vita già da qualche anno ad un progetto teso a creare il simulatore definitivo per allenarsi a casa come se si stesse in moto. Perfetto per questo periodo di stop forzato

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Uno dei problemi più grandi che derivano dallo stop forzato per i piloti è quello di mantenere l'attitudine richiesta per portare al limite una MotoGP. L'allenamento dal punto di vista fisico può essere portato avanti in tanti modi, magari con meno strumenti a disposizione del normale, ma in ogni caso con risultati di ottimo livello. Quello che invece in questo momento non può essere fatto, ovvero allenarsi in moto tra i cordoli della pista, non può essere sostituito da nessun allenamento.

Questo almeno fino a che non si decida di ricorrere ai simulatori di guida. Non stiamo parlando dei videogiochi, come il MotoGP 2019 utilizzato dai piloti nella virtual race di domenica al Red Bull Ring. Ci riferiamo piuttosto a quelle strutture che servono per simulare gli sforzi fisici che si devono sostenere mentre si è in sella. Perché il punto è proprio questo, ovvero che quando un pilota è in sella mette sotto sforzo muscoli in un modo che nessun allenamento è in grado di replicare perfettamente. 

In Italia abbiamo l'ormai celebre Moto Trainer (guarda QUI il video) mentre in Spagna una iniziativa simile è stata portata avanti, con anche il benestare di Dorna, da parte di Alex Crivillé, campione del mondo in 500 nell'ormai lontano 1999. Lo spagnolo ha dato vita al CKU 28, un progetto che è stato sfruttato anche dai ragazzi della VR46 Academy e di cui ha parlato con i colleghi spagnoli di Mundo Deportivo. 

"Grazie a questa tecnologia, i piloti della MotoGP possono allenarsi per mantenere la propria agilità sulla moto, simulando anche tutti i circuiti presenti nel calendario del campionato. Il simulatore permette di raggiungere i 60 gradi di inclinazione, permette di lavorare sulla forma fisica, sulle braccia, sulle gambe, consentendo al pilota di adottare sotto sforzo le stesse posizioni che assume quando è in moto. Inoltre è un ottimo allenamento anche per l'aspetto visivo". 

L'attuale stop può avere un peso molto importante a lungo termine, perché restare fermi senza nessun modo di salire in sella può costituire a medio termine un grosso problema per i piloti. 

"L'allenamento in moto è la parte più importante per un pilota. Spesso girano con il cross o con un Supermotard, ma stare fermi troppo a lungo può essere un problema. Tutti stanno lavorando molto in questo periodo proprio sull'agilità, seguendo magari i programmi di un personal trainer. I piloti della VR46 Riders Academy hanno lavorato con due dei nostri simulatori. Ci sono le immagini reali di tutte le piste del campionato".

Crivillè è convinto che il valore aggiunto del simulatore sia proprio data dall'opportunità di non perdere familiarità con la moto, una cosa più che plausibile visto lo stop forzato. 

"È un modo molto utile per allenarsi senza uscire di casa, nonostante il fatto che la sensazione di velocità che si prova sopra una MotoGP non abbia nulla a che fare con l'esperienza del simulatore, anche se stiamo lavorando su diverse evoluzioni per essere in grado di collegare il simulatore a un gioco virtuale e quindi avvicinarsi ancora di più all'esperienza di guidare una moto senza uscire di casa ”.

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