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TECNICA - Coronavirus e pneumatici: perché le gomme ferme si rovinano?

Gli pneumatici con il tempo si induriscono, possono ovalizzarsi... Due dritte per salvaguardali il più possibile dallo stop forzato e perché accade tutto questo

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Ad un motociclista toccategli tutto, ma non la sua moto. Stando ferma, come capita in questi giorni di Covid-19, la nostra amata, oseremo dire, “si rovina”. Abbiamo già visto che la prima a soffrire di questo stop è la batteria (clicca qui per scoprire come fare a mantenere la tua batteria in salute!). Chi altro teme i lunghi stop? Ovviamente gli pneumatici. Vediamo come fare per cercare di limitare i danni.

Perché si rovinano?

Mettetevelo bene in testa. Gli pneumatici, invecchiano. Si induriscono e con questa operazione, non assicurano più la corretta aderenza, particolare a dir poco fondamentale per le due ruote. Iniziamo con il dire che l’invecchiamento degli pneumatici è stato analizzato da diverse autorità, come l’americana NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), la tedesca ADAC (Allgemeiner Deutscher Automobil-Club) e la svizzera TCS (Touring Club Svizzero). Queste, hanno mostrato come l’invecchiamento dei pneumatici avvenga dall’interno verso l’esterno. Non parlano di usura, ma di ossidazione. Sì perché l’interno delle gomme è messo a contatto diretto con l’ossigeno che, in pressione, porta la gomma ad indurirsi. Dopo l'indurimento, il pneumatico va a lesionarsi.

I tre fattori principali

Perché il pneumatico invecchia? Questo fenomeno lo si deve principalmente a tre fattori: la mescola, la concentrazione di ossigeno ed il calore. Iniziamo con la mescola dei pneumatici. E' da lei che dipende la quantità d’aria che riesce ad attraversala in un determinato arco temporale o meno. A seconda dei materiali utilizzati, varia poi la velocità ed il tempo durante cui la struttura interna dei pneumatici resta in contatto con l’ossigeno. Quanto al secondo fattore, l’ossidazione è maggiore, quanto maggiore è la concentrazione di ossigeno all’interno dei pneumatici. Questo significa che la gomma che viene utilizzata e “riempita” con aria compressa, invecchierà molto più velocemente di un pneumatico conservato in un deposito. Infine, abbiamo il calore. I pneumatici si ossidano più velocemente quando sottoposti a sbalzi di calore. Temperature elevate vanno infatti ad aumentare la permeabilità della gomma e l’ossigeno riesce ad attraversarla più facilmente. L’attrito con l’asfalto durante l’utilizzo sviluppa calore.

Olio volatile, l'aggiunta che fa la differenza

I costruttori di gomme, aggiungono alla mescola componenti naturali e chimici. Ad esempio, vengono aggiunti gli oli volatili. Il loro scopo è quello di aumentare la durata e ridurne l’invecchiamento dello pneumatico. Quando le gomme invecchiano, perdono gli oli volatili che, nella loro parte gassosa, riescono ad attraversare lo strato esterno della gomma, evento che si verifica più gravemente quando non vengono sfruttati. Perché? Perché durante l’utilizzo il movimento continuo delle ruote permette una continua ed omogenea distribuzione degli oli all’interno delle stesse. Così facendo, diminuisce la perdita per osmosi.

Quindi, con la perdita degli oli, si verifica non solo un irrigidimento della gomma stessa, ma anche una possibile rottura (per perdita di elasticità). Per capire di cosa parliamo, è quando si verificano screpolature e distacco di piccoli pezzi di pneumatico, cosa che peggiora le prestazioni della gomma stessa.

Prevenire? I cavalletti

Come abbiamo visto, le gomme, “invecchiano”. Se poi vengono lasciate ferme, si ovalizzano; ecco perché l'ideale è mettere la moto sui cavalletti. Se non disponete di cavalletti, mettete dei cartoni sotto le gomme ed ogni tanto giratele, così da evitare che si ovalizzino e che il freddo del pavimento rovini la mescola. Ne esistono di tutti i tipi e tutti prezzi. Pensiamo ai Lightech, Bike Lift, ma basta spulciare online per trovarne di ogni. Lo ricordiamo ancora una volta: esattamente come dopo l'inverno, stando fermi, gli pneumatici vedono un indurimento della mescola. Attenzione nei primi chilometri dunque, poca confidenza in piega, non esagerate con le frenate e non date troppo gas piegati. Deve essere una cosa progressiva, così da “aiutare” la mescola a riacquisire un minimo di morbidezza. 

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