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Una Porsche molto speciale per Walter Röhrl: una 356/930 Turbo

L’ambasciatore della casa della cavallina si regala una 356 dal cuore moderno e performante, un motore turbo tre litri proveniente da una Porsche 911 del 1977 (930), ribattezzata 356 3000 RR

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Questa è una storia di quelle che fanno quasi emozionare noi appassionati di motori, che nasce per caso e finisce sulle pagine delle principali testate giornalistiche di settore, soprattutto per il protagonista della conclusione di questa vicenda. Lui è infatti Walter Röhrl, ambasciatore del brand Porsche, ma soprattutto “manico” epico, ex pilota di Rally (Campione del Mondo nel 1980 con la Fiat 131 Abarth e nel 1982 su Opel Ascona) che ha corso con vetture come Lancia 037, le Audi Quattro (prime vetture a trazione integrale nei Rally), ma anche con le mitiche Gruppo B. La sua seconda vita lo ha visto invece legato al marchio Porsche, con cui inizia a collaborare negli anni ’90, diventando test driver e sviluppando tantissimi modelli, in gran parte sul mitico tracciato del Nurburgring.

Fatta questa doverosa parentesi, torniamo indietro al 1996 ed alla 356 protagonista di questa storia. Viktor Grahser, 56 anni, è un ex pilota della Trans-Australia Airlines, rimasto vedovo e con qualche acciacco. Decide così di tornare a vivere nella sua patria nativa, l’Austria, nella cittadina di Klein-Neusiedl. Dopo 31 anni vissuti in Australia, il suo “bagaglio” è ingombrante e comprende anche tre Porsche 356, di cui una Speedster (con guida a destra) che decide di parcheggiare in salotto, abbattendo una parete per farcela entrare. Le altre due rimangono in un container, in attesa di un restauro che però non arriva.

 

La prima è una Porsche 356 A chiusa, ma parzialmente convertita in Speedster, con pezzi di una 911 (incluso il motore da 2,7 litri ad iniezione meccanica). L’altra è la sua preferita, una 356 B aperta del 1959, abbinata ad un propulsore turbo da tre litri, proveniente da una Porsche 911/930 del 1977. Lui l’ha ribattezzata così 356/930, proprio per questo suo essere una ibrida tra i due modelli. Il suo sogno è creare una sorta di museo, ma le tre vetture richiederebbero un ingente sforzo per essere restaurate e restano quindi allo stato in cui si trovano fino alla sua morte, avvenuta nel 2008.

In questi anni Grahser ha però fatto amicizia con il figlio del proprietario della locanda del paese, Rudolf Schmied, che delle sue tre Porsche 356 ha fatto l'argomento per la sua tesi di laurea in fotografia. Le vetture vengono inizialmente acquistate da un concessionario di Stephanskirchen (nella Baviera tedesca) direttamente dall'esecutore del testamento. Poi nel 2012 Rafael Diez, che aveva letto della storia di Viktor Grahser, le acquista e decide di portare a compimento il suo progetto. Sposta il volante a sinistra, e completa la trasformazione ed il restauro della “preferita”, la 356/930, completando l’opera con una fascia cromata tra parte anteriore del telaio ed il lunotto.

RESTOMOD

Il concetto di restaurare auto d’epoca modificandole con parti moderne prende il nome di Restomod, ad alcuni non piace, perché si perde l’originalità di vetture anche di interesse storico, per altri è il modo di godersi l’essenza di modelli iconici con le prestazioni e la comodità di un tocco di modernità. Nel 2018 Diez racconta della sua Porsche 356 B Roadster ad un suo conoscente a noi noto, il mitico Walter Röhrl e gli chiede di fare alcuni test di questa 356/930. All’inizio lui è titubante riguardo al giudizio sul lavoro fatto. Sembra che le modifiche siano state troppo eccessive, potenzialmente con impatti negativi sull’equilibrio della vettura. Ed invece si deve ricredere guidandola. Malgrado il motore pesante da 260 cavali, la guida è fluida e precisa ed è molto divertente.

Poi entra in gioco la sua passione per le auto vintage che, come afferma il due volte campione del Mondo: “Ti danno la sensazione che devi essere ancora in grado di fare qualcosa”, a differenza delle vetture più moderne, che sono alla portata di tutti. La vettura finisce così per diventare di sua proprietà e Diez la battezza la “Porsche 356 3000 RR”: 3000 si riferisce alla cilindrata del motore, RR sta per Röhrl Roadster. Ha carrozzeria grigio ardesia e interni rossi. La copertura del motore sfoggia i quattro fregi di vittoria di Röhrl nel Rally di Monte Carlo. È un mix tra dettagli ed elementi della 911 (serie 930) e della 356, inclusi il volante e la strumentazione, in parte mutuata dal modello più recente tra i due. Per Viktor Grahser questa 356 con parti 911 doveva essere la sua "Super Porsche” e così sembra essere diventata. La vista posteriore, con quei parafanghi allargati è semplicemente spettacolare.

LA DEGNA CONCLUSIONE DI UNA BELLISSIMA STORIA

Alla fine di tutto il fotografo Rudolf Schmied ha incontrato il nuovo proprietario della Porsche 356 Roadster e ha raccontato a Walter Röhrl l’affascinante storia di Viktor Grahser e del suo inimitabile progetto 356/930.

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