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MotoGP, Ezpeleta: "Se necessario, correremo anche a Natale. Vogliamo 19 gare"

ll CEO di Dorna ha partecipato alla conferenza che precede il GP per incontrare i giornalisti e fare il punto sull'emergenza creata dal Coronavirus

MotoGP: Ezpeleta: "Se necessario, correremo anche a Natale. Vogliamo 19 gare"

Carmelo Ezpeleta ha deciso di participare alla tradizionale conferenza stampa che precede il Gran Premio. La tappa di Losail aprirà il mondiale, ma la mancanza dei piloti MotoGP in pista rende questo debutto stagionale leggermente agrodolce per il motomondiale. Il CEO di Dorna ha deciso di intervenire in conferenza prima di lasciare il microfono a quelli che saranno i veri protagonisti del fine settimana di gara, ovvero i piloti delle combattutissime Moto2 e Moto3. 

Ezpeleta ha voluto fare il punto della situazione con i giornalisti presenti in Qatar, che sono purtroppo in numero molto inferiore rispetto al normale, parlando del nuovo calendario MotoGP e delle varie ipotesi sul tavolo. La volontà è di disputare tutto il mondiale, un concetto ribadito a più riprese dal CEO di Dorna. 

"Il minimo regolamentare sono 13 gare, ma noi puntiamo a farne 19 - ha dichiarato Ezpeleta -  siamo pronti a tutto, anche a correre in paesi dove fa caldo a Natale. Abbiamo la testa dura, il nostro dovere è fare le corse e le faremo. Viegas, il Presidente FIM,  viene qui domani e potremmo anche decidere di posticipare la cerimonia di fine anno della Federazione. La cosa più importante resterà fare le gare".

Ezpeleta: "Abbiamo la testa dura, siamo pronti a tutto, anche a correre a Natale"

Il gran capo di Dorna ha spiegato da cosa sia derivata la volontà di partecipare a questa conferenza. 

“Abbiamo ricevuto tantissime domande dai giornalisti nei giorni che hanno preceduto questo fine settimana - ha aperto Ezpeleta -  per questo ho deciso di partecipare a questa conferenza, per rispondere a queste domande e spiegare a che punto siamo in questo momento, cosa stiamo facendo e come ci stiamo preparando per arrivare a fine stagione. Per prima cosa è importante chiarire che la collaborazione con le Autorità del Qatar è stata davvero ottima e quando le cose hanno iniziato a cambiare, e sapete che sono cambiate di giorno in giorno, hanno fatto il possibile per aiutarci, con l'accordo di tutte le persone nel Paddock. Durante la giornata di sabato abbiamo iniziato a capire che ci sarebbero stati problemi per  tornare in Qatar per persone provenienti da alcuni stati, quindi abbiamo iniziato a ragionare, su tutto. Siamo anche stati molto fortunati ad avere già qui i team Moto2 e Moto3 per i test. Questo ha reso davvero molto semplice organizzare almeno le loro due gare". 

Ezpeleta ha specificato che non è mai stato in dubbio il regolare svolgimento delle categorie Moto3 e Moto2. 

"Questa decisione l’abbiamo presa sin dall’inizio, con l’organizzatore del Gran Premio e con la Federazione del Qatar. E' stato immediato l’accordo di correre sia con la Moto2, la Moto3 ed ovviamente la Asian Talent Cup. Giorno dopo giorno abbiamo continuato a parlare e sabato  ci sono stati molti confronti con le diverse autorità del Qatar. Abbiamo valutato diverse possibilità e domenica mattina sembrava che la situazione volgesse al meglio tanto che molte persone provenienti dall’Italia stavano già arrivando a Doha, senza alcun problema. Poi purtroppo, in brevissimo tempo, la situazione in alcuni stati europei è cambiata, e la stessa cosa è avvenuta qui, in modo repentino. Si è deciso di costringere le persone provenienti dall’Italia, ed anche da altri stati a sottoporsi ad una quarantena. Ovviamente sarebbe stato un problema insormontabile, quindi abbiamo iniziato a pensare ad un’altra possibilità". 

Ezpeleta: "Avevamo organizzato un volo charter da Nizza per portare gli italiani del paddock MotoGP"

Tante le ipotesi affrontate pur di garantire il regolare svolgimento del GP, come quella di organizzare un volo charter da Nizza per far arrivare gli italiani nel Paddock. 

"Tra queste possibilità abbiamo anche pensato di organizzare un volo charter per tutte le persone che vivono in Italia, perché il problema non è per chi è nato in Italia, ma ovviamente per chi vive in Italia. Abbiamo cercato di organizzare un charter da Nizza per cercare di portare il minimo numero di persone indispensabili per disputare il GP. Avevamo considerato circa 150 persone e con questo numero sarebbe stato possibile fare la gara. Dobbiamo anche sottolineare che qui il problema sarebbe stato solo per le persone impegnate in MotoGP, mentre dal prossimo GP il problema riguarderebbe l’intero Paddock. Avevamo anche parlato della possibilità di avere un tetto massimo di persone nei box per tutti i team MotoGP.

Ci abbiamo provato e sabato pomeriggio eravamo quasi d’accordo su tutto. Avevamo chiesto a tutti di venire il prima possibile perché  in quel momento era ancora possibile entrare in Qatar. Ma come ho già detto, nel primo pomeriggio di domenica, un volo proveniente da Roma è stato bloccato ed è stata data ai passeggeri la possibilità di tornare in Italia oppure di restare qui in quarantena di 14 giorni.Nessuna delle possibilità andava ovviamente bene per noi, quindi abbiamo cercato di organizzare il volo da Nizza, individuando poi un posto in cui tutti i meccanici, i manager ed i piloti sarebbero avrebbero soggiornato, facendo solo avanti e dietro dal circuito". 

Un'ipotesi che purtroppo è rimasta tale. 

"Non è stato possibile organizzare tutto, ma devo ribadire che la collaborazione con le autorità in Qatar è stata perfetta. Abbiamo cercato fino all’ultimo di correre, ma questa è la situazione adesso.  Non sappiamo cosa accadrà in futuro, sono decisioni che prenderemo giorno dopo giorno, secondo come andranno le cose. Quello che posso dire è che noi proveremo a fare tutto il possibile per correre: posticiperemo le gare, cambieremo le date. Faremo tutto il possibile. Il nostro obiettivo è cercare di disputare il mondiale intero nelle migliori condizioni possibili ed ovviamente cercando di fare più Gran Premi possibili. Non eravamo preparati a tutto questo. Il prossimo GP dovrebbe essere quello degli Stati Uniti, ma non sappiamo ancora nulla. Ancora non abbiamo spedito tutti i materiali ed aspetteremo l’ultimo momento per farlo. Se la situazione dovesse cambiare, prenderemo una decisione. Abbiamo anche cercato di spostare il GP di Austin verso fine anno, al posto di una delle tappe spagnole, ma non è stato possibile perché non sarebbe stato possibile per nessuna pista spagnola prenderne il posto adesso, in meno di un mese". 

Ezpeleta: "Il calendario è stato modificato, ma siamo pronti a tutto. Le cose cambiano ogni giorno"

Dorna ha comunicato da poco il cambiamento al calendario, con lo spostamento di Aragon e l'inserimento ad ottobre della Thailandia. 

"Oggi abbiamo comunicato il cambiamento di date per il GP della Thailandia, e devo ringraziare il governo della regione di Aragona per aver permesso di anticipare il fine settimana di gara al Motorland. Abbiamo molte possibilità e dobbiamo prenderle tutte in considerazione, ma l’obiettivo principale di FIM, IRTA e Dorna è mantenere il campionato completo, chiedendo a tutta la community della MotoGP di non prestare attenzione alle chiacchiere che ci sono in giro. Sento persone dire in giro 'questo è proibito, questo non lo è' , ma noi siamo tutti uniti, stiamo parlando con tutti e cercheremo di correre il campionato. Siamo abbastanza forti da cercare di correrlo tutto". 

Ezpeleta ha anche chiarito che di fronte a certe decisioni, la Dorna non ha potuto fare nulla. 

"Il primo articolo che abbiamo in ogni accordo da promotore è che noi siamo tenuti a rispettare le leggi del luogo. Se c’è una legge in un Paese, non possiamo certo ignorarla. Se la legge ci permette di andare ovunque noi lo facciamo, ma se certe leggi in certi paese creano dei blocchi, dobbiamo pensare ad alternative. Il nostro obiettivo è mantenere il campionato con il massimo numero di gare. Abbiamo anche parlato della possibilità dei problemi con il pubblico e della possibilità che ci sia qualche caso all’interno della community della MotoGP, perché è una ipotesi plausibile. Adesso abbiamo delle attrezzature specifiche, se dovessero verificarsi episodi del genere. Abbiamo anche preso delle misure, in accordo con le squadre presenti qui di Moto2 e Moto3 per fare in modo che la situazione volga al meglio. Siamo in stretto contatto con tutte le autorità locali, per fare il massimo". 

Ezpeleta: "Quando torneremo in Europa dopo Austin e Argentina, potrebbero esserci nuovi problemi"

Secondo il CEO di Dorna, il campionato si svolgerà regolarmente. 

"Abbiamo la forza per correre tutto il campionato, anche se sappiamo che non sarà un campionato normale. Forse faremo delle modifiche ma di alcune cose siamo certi. Vogliamo che le cose siano uguali dal punto di vista sportivo per tutti e vogliamo adattarci ad ogni situazione, questo è chiaro. Al momento Austin e Argentina sono a posto, ma non so come evolverà la situazione nei prossimi giorni. Devo anche dire che se dovessero esserci problemi ad andare lì, abbiamo alcune chance di risolvere il problema diversamente. Per me il punto è che dopo aver corso in USA ed Argentina, si dovrà tornare in Europa e sarà allora che dovremo valutare la situazione , e questo secondo me è il vero punto critico. Alcune autorità locali stanno bloccando la manifestazioni con molti spettatori. Stiamo pensando ad eventuali soluzioni perché quando arriveranno delle restrizioni, vogliamo farci trovare pronti con delle soluzioni per questi provvedimenti".

Ezpeleta è anche tornato sulla possibilità di disputare qualche GP a porte chiuse e in questo caso è sembrato possibilista. 

"Tutto è possibile, la cosa importante è che ogni soluzione sia concordata con tutti. Diciamo sempre che Dorna è un’azienda che fa le corse e questo è il nostro compito, indipendentemente da ogni situazione collaterale. Per noi la cosa più importante, anche più dell’aspetto economico, è fare le gare. Applicheremo ogni soluzione possibile per correre le gare che sono in calendario, tutte e 19". 

Ezpeleta: "Recuperare il Qatar MotoGP? Ci ragioneremo verso fine anno"

L'ipotesi di recuperare la tappa MotoGP in Qatar è remota, ma non eccessivamente. 

"La gara MotoGP in Qatar è cancellata e questo è chiaro. Ora in Qatar saranno molto concentrati sui lavori che stanno affrontando in vista dei mondiali di calcio. Se per la fine della stagione dovesse nascere qualche possibilità, ci ragioneremo. Dovremmo eventualmente trovare l’accordo con tutti, ma in base alle mie discussioni con i team, ho capito che tutti vogliono fare quante più gare è possibile. Le condizioni sarebbero le stesse per tutti i partecipanti. La SBK è stata cancellata per le stesse ragioni, ci sono molti membri italiani anche nei team SBK". 

Ezpeleta è anche ben consapevole che questo fine settimana offrirà una grande chance di visibilità aggiuntiva a Moto2 e Moto3. 

"Cerchiamo di promuovere sempre sia la Moto2 che la Moto3. Sono categorie molto importanti per noi. Questo weekend il focus sarà su di loro e questo non è un male. Le squadre erano qui, quindi questo ci permetterà di avere un GP.  Con il Corona virus la situazione cambia ogni giorno e serve moltissima immaginazione per pensare a cosa potrà accadere da qui a qualche giorno. Per noi sarà fondamentale fare il massimo numero di gare dando le stesse possibilità sportive a tutti".
 

 


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