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SBK, Dosoli, Yamaha: “Sapevamo di potercela giocare con Rea. Ora è certo”

"Razgatlıoğlu bravissimo a gestire le gomme, Van Der Mark ha raccolto meno di quello che meritava. La squadra è matura ed ora sfrutta al 100% la Yamaha R1"

SBK: Dosoli, Yamaha: “Sapevamo di potercela giocare con Rea. Ora è certo”

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La prima gara del mondiale SBK 2020 ha offerto alcune sorprese e tante conferme. La vittoria di Toprak Razgatlıoğlu non era di certo una delle ipotesi più accreditate alla vigilia della gara, perché il turco, al debutto sulla Yamaha R1, non ha mai gradito troppo il tracciato australiano e per quanto ci fossero pochi dubbi sulla sua velocità, magari non era altrettanto certo il suo ritmo in gara. 

Razgatlıoğlu ha però stupito, regalando ad Andrea Dosoli ed alla Yamaha la prima grande soddisfazione di una stagione che si preannuncia molto combattuta. Non si è infatti trattato di un dominio e non ci si deve dimenticare che all'appello è mancato Jonathan Rea, il pilota che probabilmente avrebbe potuto recitare il ruolo di lepre in gara. Tuttavia secondo il manager Yamaha, i test svolti a Phillip Island avevano già dimostrato alla squadra di poter puntare in alto. 

"Quando abbiamo fatto le simulazioni avevamo già visto di essere sullo stesso livello di Rea - ha dichiarato Dosoli - non è stata una sorpresa. Non posso dire che se lui fosse rimasto in gara ce la saremmo giocati alla pari anche con lui, ma sono certo che ci eravamo preparati alla grande. Lunedì e martedì hanno lavorato solo per la gara. Pochi hanno fatto simulazioni come le nostre e questo lavoro paga".

Anche il vostro tallone d'Achille, ovvero la velocità massima, non sembra essere stato un problema oggi. 

"Fino a che le gomme hanno tenuto avevamo una buona accelerazione fuori dalle curve. Negli ultimi giri abbiamo sofferto parecchio, la moto scivolava tanto ed è una spetto su cui lavoreremo stanotte per migliorare in vista di domani. Però comunque siamo contentissimi della grande gara fatta da entrambi i piloti, è un buon modo di iniziare il campionato. Dispiace per Van Der Mark che ha raccolto meno di quanto meritava, però ci sta. Con un ultimo giro così può succedere di tutto. Penso che domani starà più attento".

Il passo in avanti c'è stato anche grazie alla nuova R1?

"Ci sono state tante piccole evoluzioni che aiutano tra la vecchia e la nuova R1. Penso che il vero salto in avanti sia arrivato perché abbiamo maturato l’esperienza raccolta. Parlo della squadra ed anche di quanto imparato da Michael sulla moto. Riusciamo a sfruttare questi piccoli vantaggi al 100%. Il team sta lavorando meglio ed abbiamo due piloti che sono entrambi molto veloci che si stimolano a vicenda. C’è da dire che siamo alla prima gara e come si è visto tutti i Costruttori presenti sono in grado di vincere. Si prospetta un campionato molto interessante dove tanti piloti sembrano in grado di vincere. Sarà davvero bello".

Ti saresti aspettato un Razgatlıoğlu così efficace su questa pista?

"La cosa che mi ha stupito di Toprak (QUI le dichiarazioni del pilota) è che è stato capace di adeguare il proprio stile di guida alle condizioni della pista, che richiede tantissimo alla gomma. Sebbene Toprak fosse in difficoltà per la durata delle gomme durante le prove, in gara ha cambiato atteggiamento ed ha salvato la gomma. E’ stato bravissimo perché ha fatto un’ottima strategia nell’utilizzo della gomma in gara. Noi siamo riusciti a fare un passo in avanti rispetto a ieri".

Avete apportato una modifica in particolare che si è rivelata molto indovinata?

"Tante volte i piloti cercano certe sensazioni e basta una piccola modifica per essere in grado di dargliele. Si sentono più a proprio agio sulla moto e ricorda che alla fine sono sempre i piloti a fare la differenza. Le geometrie della moto, gli assetti, servono solo per mettere a proprio agio i piloti. Non sono modifiche che ti danno da sole mezzo secondo o anche diversi decimi. Il lavoro che si deve fare è mettere il pilota in grado di spingere al massimo, ed è in quel momento che fai la differenza. Il lavoro che hanno fatto i ragazzi l’ha probabilmente aiutato, però ripeto. Oggi c’è stato un gruppo di piloti in gara e tutti potevano vincere, quindi c’è tanto da lavorare ancora". 

Adesso si va in Qatar. I rettilinei di Losail possono essere un problema?

"Ci sarà il Qatar con i suoi rettilinei, ma ci saranno anche piste dove le caratteristiche di una moto prevarranno rispetto ad altre. Il campionato sarà lungo, ci sono piste diverse fra loro e credo che noi possiamo essere competitivi dappertutto. La velocità aiuta ma non è tutto". 

Intervista di Riccardo Guglielmetti

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