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MotoGP, Ezpeleta: Iannone? Prima si deve dimostrare la colpa e poi sospendere

Il Ceo Dorna ribadisce la propria posizione: "Vorrei che fosse istituita una lista di sostanze proibite dalla FIM e non usare la stessa degli altri sport. Il Coronavirus? Stiamo gestendo gara per gara"

MotoGP: Ezpeleta: Iannone? Prima si deve dimostrare la colpa e poi sospendere

Carmelo Ezpeleta ha rilasciato una serie di dichiarazioni alla vigilia dell'inizio delle stagioni MotoGP e SBK, in partenza rispettivamente in Qatar ed a Phillip Island, affrontando una serie di argomenti la cui gran parte aveva esplorato nel corso della lunga intervista rilasciata al nostro Paolo Scalera, che abbiamo pubblicato in due parti (leggi QUI la 1a parte e QUI la 2a parte dell'intervista).

Il CEO di Dorna ha nuovamente parlato della situazione di Andrea Iannone, ancora in bilico ed in attesa di una decisione che tarda ad arrivare e che lo sta mettendo fuori gioco in vista dell'inizio del mondiale in Qatar. 

"Dorna come sempre, e non potrebbe essere diversamente, rispetta la legge - ha spiegato Ezpeleta -  per me è stato un peccato per Andrea e per l’Aprilia trovarsi in tribunale. Stiamo aspettando in ogni caso le risposte, ma siamo stati tranquillizzati dalle prove presentate in difesa di Iannone. Ma ripeto, dobbiamo aspettare le decisioni dei giudici. L’unica cosa che posso dire è che secondo me i piloti devono essere penalizzati quando la colpevolezza è chiara".

Secondo lo spagnolo, l'attuale regolamentazione dovrebbe essere modificata, inserendo dei parametri più consoni al Motorsport, piuttosto che applicare gli stessi parametri di qualsiasi altro sport. 

"Da CEO di Dorna, ne ho parlato con gli organi della FIM ed una delle proposte che ho fatto è che la MotoGP abbia una propria lista di sostanze proibite. In questo momento stiamo utilizzando la lista delle sostanze proibite in tutti gli sport, ma il Motorsport in generale e la MotoGP sono qualcosa di specifico e il mio desiderio, per quanto possibile, è stato di chiedere alla FIM di redarre una lista di sostanze proibite compilata da loro per il nostro sport. Ma questo è solo un desiderio, è un qualcosa che non rientra nel nostro controllo".

Ezpeleta: "Coronavirus? Sono decisioni governative, stiamo controllando la situaizone"

Un altro tema affrontato è ovviamente di grande attualità e ci riferiamo all'emergenza relativa al Coronavirus. Al momento non ci sono comunicazioni ufficiali, ma la situazione è in continua evoluzione e c'è il rischio concreto che qualche GP venga rimandato o addirittura cancellato, come avvenuto per il GP della Cina in F1. 

"In Thailandia o in qualsiasi altro paese colpito dal problema del Coronavirus - ha sottolineato Ezpeleta -  stiamo parlando con le autorità locali per aiutarci a capire se i circuiti e gli stessi paesi siano sicuri. Parliamo con tutti i paesi che devono ospitare le nostre gare, l’abbiamo fatto con la Thailandia, lo faremo con il Qatar ed anche con gli Stati Uniti e così via. Lo faremo per tutte le tappe previste. Sono decisioni che sfuggono al nostro controllo, si tratta di decisioni governative".

Nel 2020 esordirà in calendario la tappa del Kymi Ring, ed i lavori stanno procedendo a gran ritmo per fare in modo che tutto sia pronto con in vista della prima tappa in Finlandia del motomondiale dai tempi della gloriosa Imatra.

"In Finlandia stanno lavorando molto duramente. Ovunque si corra per la prima volta un Gran Premio non è per niente una cosa facile da organizzare. Ma ci sono persone molto serie che si stanno dedicando moltissimo per riuscire a far bene e noi stiamo aiutando in tutto. E’ importante che la MotoGP torni in Finlandia, un posto in cui il motociclismo è stato ed è molto importante, basta ricordare Saarinen. Credo che tornare ad avere una tappa del mondiale lì sia un’ottima cosa. Spero che sia una tappa che possa consolidarsi in futuro per restare stabilmente in calendario". 

Ezpeleta: "Tanti vogliono una tappa del mondiale, 5 gare in penisola iberica sono troppe"

Ezpeleta ha anche spiegato nuovamente il concetto relativo alla rotazione delle tappe della penisola iberica, che saliranno a cinque con l'arrivo della tappa di Portimao in calendario. 

"Visto l’interesse crescente di tanti paesi che vogliono avere la MotoGP, non possiamo continuare con cinque gran premi nella penisola iberica. Abbiamo stretto un accordo con Valencia garantendo almeno 3 gran premi in 5 anni. Ci saranno altri accordi di questo tipo, in totale ci sono 24 accordi che devono essere siglati e se qualche volta una delle tappe predefinite dovesse saltare, magari ci potranno essere 4 gran premi invece di 3 a Valencia nei cinque anni. L’accordo garantisce almeno 3 GP ma c’è dunque la possibilità di averne 4. E’ chiaro che Valencia resterà il teatro dell’ultima tappa del mondiale. Siamo sempre stati d’accordo che dal primo anni della rotazione Valencia avrebbe continuato ad occupare il ruolo di gran premio di chiusura della stagione. Potrebbe cambiare qualcosa, magari potremmo decidere di chiudere il mondiale fuori dal’Europa. Dipende da molti fattori". 

Dopo aver definito la SBK un campionato di Serie B (leggi la risposta di Jonathan Rea QUI) ed aver dichiarato di aver respinto al mittente la richiesta di Kawasaki di disputare una wild card, Ezpeleta ha chiarito di non aver mai ricevuto una richiesta ufficiale dalla Casa di Akashi. 

"Devo chiarire che la Kawasaki non ha ufficialmente richiesto di partecipare ad una wild card nel mondiale MotoGP. La questione è che è impossibile per Kawasaki o qualsiasi altro costruttore avere una wild card se non si è iscritti al mondiale, le uniche wild card sono concesse ai Costruttori già impegnati, ma se Kawasaki vorrà partecipare ad una tappa, così come qualsiasi altro Costruttore non impegnato, può farlo seguendo le regole ed attraverso uno dei team indipendenti". 

In chiusura, Ezpeleta ha commentato l'esito della stagione invernale di test MotoGP, che sembrano aver palesato una situazione di grande equilibrio generale alla vigilia della stagione 2020. 

"La situazione vista nei test non è detto che rifletta la reale situazione alla prima gara. Ma in ogni caso è stato impressionante vedere in Qatar 18 piloti in meno di un secondo. Abbiamo avuto anche tutti i sei costruttori molto vicini e questo è un aspetto molto importante. Grazie alla regola sulle concessioni tecniche sia KTM che Aprilia sono migliorate molto per me è un’ottimo scenario. certo, ribadisco che si tratta solo di test, ma è in ogni caso un buon segno iniziare la stagione con tanto equilibrio". 

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