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SBK, Pedercini: “Non ho dormito la notte pur di essere in questo Mondiale”

ESCLUSIVA – Lucio: “Ho trascorso intere nottate in piedi pur di far quadrare i conti. È da 23 anni che sono nella Superbike e non ho mai pensato di rimanere a casa”

SBK: Pedercini: “Non ho dormito la notte pur di essere in questo Mondiale”

Pedercini-Global Service Solutions, ovvero la vicenda che ho condizionato l’inverno della Superbike. Si parlava di un grande progetto in Superbike che legava le due realtà, invece alla fine tutto si è concluso in una bolla di sapone. Già, perché poco prima di Natale le strade di Lucio e della Global Service Solutions si sono improvvisamente separate.

Per Pedercini sembrava una vera e propria beffa, a tal punto che la sua presenza nel Mondiale Superbike rischiasse di essere segnata. Alla fine però l’ex pilota si è rimboccato le maniche, trovando un nuovo sponsor che gli ha consentito di essere al via della stagione con Sandro Cortese a cavalcare la Kawasaki.

“Essere qua a Phillip Island è un qualcosa di veramente speciale – ha esordito Lucio – dico così perché a dicembre rischiavo di guardare il Mondiale Superbike dal divano di casa. Non sono stati mesi semplici, ma alla fine siamo riusciti a trovare il modo per essere qua e questa è la cosa che conta di più”.

Lucio, a dicembre avevamo anticipato della separazione con il tuo ex main sponsor. Puoi spiegarci cosa è successo?

“Non posso dire più di tanto in merito a questa vicenda. L’unica cosa è che nel momento in cui c’era da ordinare il materiale, non si è fatto nulla. Abbiamo rimandato l’ordine più volte, aspettando quello che era il nostro sponsor, ma alla fine nulla di che. Come detto, non posso entrare di più nel merito di questa vicenda. Ci tengo però a dire che mi dispiace molto per Torres e Savadori che sono stati trascinati a loro volta in questo turbinio”. 

Come è stato ripartire da solo?

“Non è stato per niente facile, dal momento che il rischio era quello di non partecipare al Mondiale. Io però non ho mai voluto pensare a questa cosa, dato che le moto rappresentano il mio mondo da quando ho 19 anni. Ho quindi dovuto rimboccarmi le mani, trascorrendo intere nottate in piedi con Luca pur di dedicarmi a al progetto legato al 2020 tra numeri e contattare i fornitori che tutto fosse a posto secondo le giuste tempistiche. A tal proposito voglio ringraziare tutti coloro che sono stati al mio fianco”.

La si potrebbe definire una corsa contro il tempo?

“Certo! Per me è stato come ripartire da zero, dovendo cercare nuovi sponsor che potessero aiutarmi, ma alla fine ce l’ho fatta. Giusto per fare un esempio, il motore 2020 della Kawasaki è arrivato soltanto questa settimana”.

Tutto è bene quel che finisce bene, quindi.

“Direi di sì. Il mio obiettivo era quello di partecipare al Mondiale con un progetto solido e come team prenderemo parte a tutte le gare del Campionato, come ho sempre fatto. La prima gara, questa di Phillip Island, sarà un po’ particolare, dato che non abbiamo svolto test in precedenza e quello di lunedì e martedì sarà l’unico che affronteremo. Confido però in Sandro che è un ottimo professionista, così come nella squadra, che sapranno dare il massimo per portare a casa un buon risultato”.

Un’ultima battuta: in questa corsa contro il tempo sei riuscito a mettere sotto contratto Cortese.

“Esatto. Con Sandro ci siamo sentiti, mi sono recato in Germania, e alla fine in meno di un’ora abbiamo trovato l’accordo per essere presenti in questo Mondiale. Sono contento anche per lui, dato che si è ritrovato una situazione non proprio semplice da affrontare”.

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