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MotoGP, Rossi: "In rettilineo non tengo neanche la scia della Ducati di Zarco"

"Conosceremo la realtà solo quando partiremo tutti assieme per fare la gara, ma al momento abbiamo un gap di velocità massima importante. Munoz? Sono felice"

MotoGP: Rossi: "In rettilineo non tengo neanche la scia della Ducati di Zarco"

Valentino Rossi non è particolarmente soddisfatto al termine della seconda giornata di test a Losail. Mentre nella prima sessione Rossi era riuscito con una certa facilità a stare costantemente nelle zone nobili della classifica, oggi il pilota Yamaha non è riuscito a ripetere quelle prestazioni e si è dovuto accontentare del nono posto in classifica generale, mettendo assieme una simulazione di gara su un passo non entusiasmante. 

Oggi Valentino ha anche fatto i conti con la realtà per quanto riguarda la potenza del motore Yamaha, che per quanto sia cresciuta non è ancora al livello dei migliori concorrenti. Un problema non da poco quando mancano meno di due settimane all'inizio del mondiale.

Si parla tanto del dispositivo Ducati per abbassare la moto. Tu hai seguito qualche Desmosedici notando qualcosa in particolare?

"Oggi non ho seguito alcuna Ducati ufficiale, ma già da fine 2019 ci eravamo accorti che usano questo dispositivo per tenere la moto bassa dietro. Non ho capito bene quanto vantaggio possono avere da questa cosa, ma se lo usano evidentemente un pochino ne hanno. Ma il punto è un altro".

A cosa ti riferisci?

"Il problema è che sono stato con Zarco, l’unico pilota Ducati che ho seguito, ed ho capito che per noi è ancora difficile in accelerazione ed in rettilineo. In quel momento stavo girando abbastanza bene ma ero alle sue spalle e non riuscivo a superarlo. Facciamo ancora fatica a stare in scia e questo è un po’ un problema, ma ormai questa è la situazione".

 Non c'è stato quello step di potenza che ti aspettavi insomma?

"Per quello che ho visto oggi, facciamo comunque fatica. Ci sono una decina di km di velocità di differenza, che sono abbastanza. C’è anche da dire che questi sono i test e la realtà la capiremo solo in gara anche per via dei consumi. Per conoscere la verità, si deve partire tutti assieme per fare i 22 giri di gara, perché magari oggi qualcuno ha spinto di più con la benzina ed altri meno. Vedremo in gara come andranno le cose". 

Cercando potenza è anche cambiato il carattere del motore, magari peggiorando?

"Di solito quando si aumenta la potenza del motore, si rischia di farli diventare più difficili da gestire in basso. Yamaha ha cercato di avere più velocità massima senza perdere troppo la dolcezza di questo motore. Un pochino è cambiata, ma non moltissimo".

Il pacchetto è definito in vista della gara o devi effettuare ancora altre prove?

"Cerchiamo di mettere tutto assieme domani, di definire tutto il lavoro svolto e comporre il pacchetto definitivo. Domani è importante perché dovremo tirare le somme anche perché sarà l’ultima giornata di test prima della gara. Ma ormai siamo a posto, anche perché penso che in gara le cose cambieranno. Ci saranno tante gare, ed anche dei test ancora. Adesso è il momento di fare sul serio".

Hai provato il dispositivo Holeshot Yamaha. Lo trovi efficace?

"Il nostro dispositivo Holeshot non è un passo in avanti enorme, ma è senza dubbio un aiuto. Ma il punto è che lo avranno probabilmente tutti per la prima gara, quindi vuol dire che tutti partiranno un pochino meglio e non cambierà molto. Sarebbe ottimo se solo la Yamaha potesse usarlo da regolamento, perché siamo lenti in rettilineo. Ne parlerò con Carmelo (ride, ndr)!".

Ormai lo conosci bene, come sta procedendo l'affiatamento con David Munoz, il tuo nuovo capotecnico?

"Nella mia carriera non ho mai cambiato molto, né il mio capotecnico né l’intera squadra. Ma alla fine del 2019 avevamo bisogno di qualcosa di diverso, dovevamo cambiare qualcosa. Abbiamo preso questa decisione perché conoscevamo molto bene David che lavorare nel nostro Team Moto2. Avevamo bisogno di una persona giovane e fresca ed è stato un rischio perché non ha esperienza in MotoGP. Ma lo conoscevamo molto bene, aveva vinto il mondiale con Pecco e mi è sempre piaciuto il suo modo di lavoro con pecco, perché è sempre stato molto tranquillo. Sembra che questa sia la nuova generazione di tecnici, se guardi nei box ci sono tanti giovani in questo ruolo. Io sono felice, l’atmosfera è ottima nel team e penso che potremo essere più competitivi". 

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