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MotoGP, ULTIM'ORA - Iannone: giudizio rimandato, le prove spiazzano l'accusa

La difesa del pilota ha presentato un esame del capello che dimostrerebbe l'assenza totale di steroidi anabolizzanti da settembre 2019. Altri dieci giorni per il giudizio, non sarà a Sepang

MotoGP: ULTIM'ORA - Iannone: giudizio rimandato, le prove spiazzano l'accusa

Andrea Iannone non sarà a Sepang per i test MotoGP, perché il giudizio ha subito un ritardo. Quella che potrebbe sembrare una brutta notizia potrebbe esserne in realtà una positiva, perché la motivazione che ha portato a rinviare il giudizio è basata anche sul materiale prodotto dalla difesa del pilota.

Per testimoniare la buona fede di Iannone e l'estraneità alle accuse di doping, i legali del pilota Aprilia hanno infatti portato all'attenzione dei giudici di Mies un esame del capello svolto dal Centro Antidoping regionale A.Bertinaria di Torino. Un tipo di esame molto approfondito, molto noto tra i criminologi per la sua capacità di riconoscere con estrema precisione qualsiasi sostanza assunta dall'organismo nei mesi precedenti all'esame stesso.

Il risultato dell'esame ha spiazzato sia i giudici che l'accusa, ovvero il rappresentate della FIM. Gli esami in questione avrebbero infatti dimostrato la totale mancanza di steroidi anabolizzanti nell'organismo di Iannone già da settembre 2019. Il campione con cui è stato svolto l'esame è stato ovviamente prelevato a gennaio, ma per la particolare tipologia dell'esame è possibile porre la finestra temporale di questo risultato in uno spazio che parte da ben prima del prelievo a cui è stato sottoposto Iannone in Malesia. 

Il dibattimento, durato circa quattro ore, ha portato i giudici alla decisione di rinviare il giudizio ed è da sottolineare che mentre l'accusa aveva chiesto dodici giorni per poter esaminare e poi replicare alla documentazione esposta dalla difesa, gli stessi giudici hanno più che dimezzato questa richiesta. Il materiale prodotto dalla difesa era già in possesso dell'accusa dal 31 gennaio. Saranno infatti solo cinque i giorni a disposizione dell'accusa per meglio verificare i risultati dell'esame, mentre altri cinque giorni li avrà la difesa del pilota per replicare a sua volta alle deduzione dell'accusa.

La decisione non è stata dunque presa, ma appare chiaro che lo scenario sia oggi migliore rispetto a quanto si potesse temere. Iannone salterà Sepang, ma è possibile che, in caso di innocenza definitivamente dimostrata, il pilota possa essere in pista in Qatar, se non per gli ultimi test ufficiali, almeno per il primo Gran Premio della stagione.

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