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SBK, Caricasulo: "Capire la R1? E' come conquistare una ragazza"

"Le do ancora un po' del lei, cerco di imparare senza fare danni. Non sento la pressione, la stagione scorsa mi ha aiutato a crearmi una corazza più dura da scalfire"

SBK: Caricasulo: "Capire la R1? E' come conquistare una ragazza"

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Tra i tanti volti nuovi di questo campionato Superbike 2020 c’è anche quello di Federico Caricasulo, chiamato (insieme a Michael Rinaldi) a difendere i colori azzurri in categoria. Il ravennate si è guadagnato il passaggio alla classe regina sul campo, sfiorando il titolo in Supersport, ed ora si gode questa nuova avventura nel team GRT Yamaha, che già lo aveva avuto come portacolori nel 2017 e nel 2018 in Supersport.

Federico come procedono i tuoi primi passi in classe regina?

“Ieri è andata bene, considerando che era il mio primo giorno sul bagnato con una Superbike, sono rimasto nei primi dieci con un distacco tutto sommato contenuto”.

Come ti stai trovando con la Superbike? Rispecchia l’idea che ti eri fatto prima di salire in sella?

“E’ molto simile a come me la immaginavo, mi aspettavo però di trovare una differenza maggiore in termini di motore e minore su tutto il resto rispetto alle moto che ho guidato in precedenza. Ci sono tante cose su cui poter lavorare, ad esempio le tante regolazioni possibili della ciclistica e l’elettronica. Anche le gomme sono diverse, e devo capirle”.

Dai già del tu alla tua R1? O la stai ancora scoprendo?

“Per il momento le do ancora un po’ del lei, non la sento del tutto mia, ci vuole tempo. Nel frattempo cerco di imparare senza fare troppo danni. La conoscenza della moto si può paragonare un po’ al conquistare una ragazza, devi cominciare piano e acquisire feeling piano piano (ride ndr)”.

Guardando la lista dei partenti di quest’anno, pare proprio che l’eredità di Melandri in categoria sia in gran parte tua.

“Ho la sua moto quindi in qualche modo è la mia. Credo comunque che Marco sia Marco, io sono felice di essere salito in Superbike, ed essere sulla moto di un amico come lui certamente è un qualcosa in più di bello. Ad ogni modo non sento pressione, in questo momento vivo altre sensazioni”.

Ti ha dato già qualche consiglio Marco?

“Non mi ha mai parlato male della moto, mi ha dato vari consigli su come sfruttare al meglio il pacchetto".

Siete in tanti a guidare la Yamaha, da chi può prendere spunto?

“Difficile dirlo, di solito si guarda chi va più forte. Toprak può essere un riferimento, è giovane come me e abbiamo avuto un passato insieme. In generale comunque voglio imparare da tutti, devo farlo per crescere”.

Quali sono le tue prime impressioni sul tuo compagno Garretti Gerloff?

“E’ andato forte sin dall’inizio, quindi può già essere considerato un pilota da cui prendere spunto. Mi piace anche umanamente, è un ragazzo molto tranquillo con cui mi trovo bene”.

Tornando su di te, può averti aiutato a crescere tutto ciò che è successo l’anno scorso in Supersport?

“Sono cresciuto tanto l’anno scorso anche se non ho conquistato il mio obiettivo, specie sul lato umano. E’ stata una stagione molto formativa in vista del passaggio in Superbike, mi sono creato una corazza più difficile da scalfire rispetto al passato”.

Audio raccolto da Riccardo Guglielmetti

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