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SBK, Locatelli: "Il motomondiale ormai ruota solo intorno alla MotoGP"

"Sembra che le categorie leggere siano buttate lì a caso e sono sempre più costose. Sono contento di aver cambiato aria ed essere in Supersport con Evan Bros. Il 2020 della MotoGP? Sempre in mano a Marquez, ma Quartararo sta arrivando"

SBK: Locatelli: "Il motomondiale ormai ruota solo intorno alla MotoGP"

Il 2020 è appena iniziato ma ciò di cui siamo sicuri è che sarà un anno importantissimo per molti piloti italiani. Dalla MotoGP alla SBK, dalla Moto2 alla Supersport, fino ai campionati di Endurance sono in tanti a dover dare delle risposte e tra questi c’è sicuramente Andrea Locatelli. Il giovane talento bergamasco ha concluso la sua esperienza nel motomondiale dopo 6 stagioni e quest’anno correrà in Supersport nel team Evan Bros, campione del mondo ma orfano dei suoi due alfieri Krummenacher, passato alla MV Agusta e Caricasulo che nel 2020 correrà in SBK con il team GRT di Yamaha. 

“Volevo cambiare aria - ha detto Locatelli - il motomondiale è molto complicato e la Moto2 è sicuramente una categoria difficile. Stare a metà classifica non ha di certo aumentato le mie possibilità di permanenza perchè è un mondo costoso e si fanno delle scelte. Rimanere nel motomondiale avrebbe comportato investimenti troppo importanti”. 

Sembra che le categorie leggere stiano diventando trampolino di lancio per pochi e rullo demolitore per molti. Un esempio può essere Can Oncu, meteora dello scorso anno e già costretto a lasciare il paddock nel motomondiale in favore di quello SBK, correrà proprio nella tua categoria nel team Puccetti sotto l’ala protettrice di Sofoglu. 

“Io non conosco le situazioni di tutti, ma in questi anni mi è sembrato che nel motomondiale ruoti solo intorno alla MotoGP, il resto è buttato lì a caso. La Moto2 costa tanti soldi ed è impensabile credere che tutti i team riescano ad andare avanti e a valorizzare i giovani. Lo dico a malincuore ma a molta gente il fatto che ci siano o meno le categorie leggere non cambia molto. Per tutti questi motivi tanti giovani si trovano a cambiare strade”. 

Non so se sei d’accordo ma vedere, di questi tempi, un pilota con il tuo accento è sempre più difficile

E’ quasi impossibile ormai, Bergamo non è esattamente una città di moto, abbiamo avuto tanti campioni di sci, tanti calciatori e molti enduristi ma non c’è una grande tradizione di velocità anche se abbiamo Giacomo Agostini, il pilota con più mondiali della storia. Io ho voluto fare una rivoluzione, è nato tutto per scherzo quando avevo 5 anni, poi arrivarono i risultati, il campionato italiano del 2005, l’opportunità con Honda Italia e poi la vittoria nel CIV nel 2013. Ora c’è. Farioli, arriva da un altro mondo, il minicorss, ma negli ultimi anni si è buttato sulla velocità sta crescendo bene”. 

Ora porterai l’accento bergamasco anche nel paddock della Superbike, nel team Evan Bros campione del mondo con Krummenacher nel 2019. Come ti stai preparando a questa nuova esperienza?

“Sono molto carico, come ho detto prima avevo voglia di cambiare aria. I test di Jerez sono stati davvero importanti anche se difficili. Ho fatto il miglior tempo ma nel secondo giorno sono stato molto rallentato e nel pomeriggio non ho praticamente girato a causa di un incidente dovuto ad una scivolata su una chiazza d’olio lasciata da Van Der Mark. Ho demolito la moto che è anche andata in fiamme, non una bella scena”. 

Hai dato da fare ai tuoi nuovi meccanici, già dal secondo giorno?

“Si, ma il team era preparato. E’ una squadra che ha vinto e quando si vince c’è poco da dire. I meccanici hanno passione e cuore e lavorano moltissimo. Mi sono piaciuti molto, hanno la passione che servirebbe nel motomondiale. Mi piacerebbe che anche a quei livelli si torni a “mangiar benzina” come una volta, a lavorare nel box fino a tardi. Devo dire che nel box di Evan Bros ho visto tutto questo, e mi è piaciuto”. 

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2020 e per il futuro?

“L’obiettivo principale è provare a vincere le prime gare perchè sono importanti e su piste che conosco, lì non mi manca niente se non la conoscenza della categoria. Voglio giocarmela da subito e rilanciarmi. Io non conosco il futuro e certe volte mi è difficile anche pensarlo, sicuramente mi piacerebbe tornare nel motomondiale perchè è il top del livello ma se dovesse piacermi il paddock e dovessi avere la possibilità di entrare in SBK potrebbe essere comunque molto bello”. 

Questo 2020 sarà anche un anno importante per la MotoGP, come vedi la top-class?

“Vedo un Marquez che ormai sa come vincere. Sicuramente Quartararo sarà molto competitivo e si potrà avvicinare, sta arrivando, io lo conosco bene e mi rimarrà sempre nel cuore l’anno passato con lui in Moto3. Il problema è che ma non ha mai vinto ed è esuberante, potrà sbagliare qualcosa. Vedo anche Morbidelli e Vinales in crescita, a quanto ne so il motore Yamaha 2020 è migliorato e probabilmente potranno giocarsela ad armi pari con Marquez”.


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