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SBK, Savadori, Rinaldi, Caricasulo: l'Italia cerca gloria in Superbike

Lorenzo è pronto al rientro sponsor permettendo, Michael cerca conferme e rivalsa, Federico vuole stupire da debuttante. Tre storie, una stagione da conquistare

SBK: Savadori, Rinaldi, Caricasulo: l'Italia cerca gloria in Superbike

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Un tridente all’assalto della Superbike. In una stagione densa di contenuti come quella che scatterà tra meno di due mesi in Australia, l’Italia non poteva restare senza rappresentanti, ed infatti saranno tre i portacolori azzurri sulla griglia di partenza. Michael Rinaldi, Lorenzo Savadori e Federico Caricasulo hanno storie diverse alle spalle e diversi gradi di esperienza, ma questo 2020 rischia di essere per tutti pressochè cruciale.

Lorenzo Savadori – Il rientrante (in pericolo)

Dei tre alfieri azzurri pronti a farsi notare nel mondiale 2020, Lorenzo Savadori è certamente il più esperto. Del resto tre anni completi di permanenza tra le derivate di serie (dal 2016 al 2018) ed un titolo in Superstock1000 (2015) sono un biglietto da visita non da poco per la categoria, ma quello che urge al romagnolo è innanzitutto tranquillità.

Già perché dopo una stagione passata tra MotoE, dove non sono arrivati i risultati sperati e CIV SBK, dove ha ben figurato con una RSV4 ormai datata, rientrare nel mondiale non è stato affatto facile. Diverse erano le voci di mercato sul suo conto, ma alla fine l’unica struttura davvero in grado di accogliere Savadori è stata quella di Lucio Pedercini, almeno sulla carta.

A scuotere la serenità di Savadori e del team è stata la recente inchiesta per bancarotta che ha riguardato (tra gli altri) anche il presidente del main sponsor della struttura, cosa che ha ovviamente messo in allarme il cesenate: lo sponsor ha parlato di “Fase di stallo” e di “Difficoltà nata tra le parti”, ma ha assicurato la presenza in pista sia di Savadori che di Torres.

Prendendo per fondate le dichiarazioni di cui sopra, toccherà poi a Lorenzo dimostrare di aver meritato il rientro nel mondiale. Ad aiutarlo in questa missione potrebbe essere la Kawasaki, che il numero 32 avrà a disposizione per la prima volta in categoria dopo i tre anni in sella all’Aprilia, ed ovviamente il suo talento, su cui è difficile avere dubbi.

Federico Caricasulo – Il debuttante

Se ne parlava da almeno due stagioni, ed ora è realtà. Federico Caricasulo ha ottenuto il tanto agognato passaggio in Superbike per mano di Yamaha, che da alcune stagioni crede fortemente in lui, e deve ora dimostrare di averlo meritato.

Il 2019 è stato per Federico l’anno della maturazione in Supersport, con una costanza di risultati mai avuta prima ed un titolo sfumato solo all’ultima gara per soli sei punti, ma ora viene probabilmente il difficile. Già perché il passaggio in classe regina è stato per molti difficile da assimilare negli ultimi anni, ma “Carica” potrà contare su una Yamaha in netta crescita, che non vuole accontentarsi di essere la terza forza del mondiale.

Per Caricasulo sarà inoltre interessante il duello in famiglia con il compagno di team Garrett Gerloff, anch’egli alla prima stagione in Superbike ma proveniente dalla classe SBK del MotoAmerica. Nei primi test (complice anche una maggiore conoscenza del mezzo) lo statunitense ha preceduto il ravennate, e chissà che questo non possa essere una extra motivazione per il “Carica” in vista dei prossimi test e del campionato.

MICHAEL RINALDI – In cerca di conferme

Una cosa probabilmente accomuna Michael Rinaldi ed il team Go Eleven, la nuova casa del romagnolo, ossia la voglia di rivalsa. Michael infatti non ha vissuto una stagione all’altezza delle aspettative in sella alla Ducati del team Barni, dovendo far posto a Leon Camier (non senza qualche piccolo rimpianto) e trovando una nuova chance nell’altro team satellite Ducati. Un team che a sua volta non ha raccolto quanto sperato con Eugene Laverty, complici diversi problemi tecnici e non, e che spera di dimostrare il proprio valore insieme a Rinaldi.

Rispetto ai due connazionali Rinaldi avrà il vantaggio di una maggiore conoscenza della moto, essendo alle prese per il secondo anno con la Panigale V4, ma non ha ancora avuto modo di trarre info dalla pista dato che ha saltato sia i test di Aragon che quelli di Jerez.

Quello che appare chiaro ad ogni modo è come questo 2020 possa essere cruciale per Rinaldi, che dopo l’opaca stagione scorsa ha bisogno di risultati di rilievo per ribadire il proprio diritto ad una sella di rilievo tra le derivate di serie.

Tanti interrogativi dunque aspettano di avere un risposta, che solo i prossimi test ed il primo appuntamento stagionale potranno regalarci.

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