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MotoGP, Lorenzo: "Biaggi più triste di me per il mio ritiro"

"Max è sempre stato non un tifoso, ma un vero supporto per me. Ora andrò in vacanza, poi penserò al futuro. Una wild card? Mai dire mai"

MotoGP: Lorenzo: "Biaggi più triste di me per il mio ritiro"

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Jorge Lorenzo sta affrontando l'ultimo weekend da pilota in attività ed ovviamente ogni incontro con la stampa diventa un'occasione per parlare della sua decisione, del presente ed anche del futuro. Tanti sono ancora affamati di comprendere il processo che ha portato Jorge a questa decisione, ma lo spagnolo è anche consapevole che il lavoro non è ancora finito in pista. Honda vuole conquistare la tripla corona ed a Valencia non potrà distrarsi troppo, ma anzi dovrà cercare di trovare la concentrazione per fare una gara da protagonista aiutando Marquez nell'impresa.

Le MotoGP moderne sono moto da oltre 300 cv, richiedono grande concentrazione e non è consentito alcun momento di distrazione mentre si è in sella. Eppure è naturale chiedersi ed anche chiedere al diretto interessato cosa gli stia passando per la testa in queste ore. Momenti in cui ovviamente Jorge sta ricevendo messaggi da parte di tifosi, di campioni di questo e di altri sport. Ed anche da un certo Max Biaggi, un vero amico per Lorenzo che dopo aver tifato per lui quando era bambino ha vissuto una vera inversione di ruoli con l'italiano che dopo aver appeso il casco al chiodo è diventato uno dei grandi sostenitori dello spagnolo.

Max Biaggi è stato spesso al tuo fianco in questi anni. Come ha reagito alla tua decisione?

"L’ho chiamato ieri. Secondo me era più triste lui di quanto fossi io. Da quando si è ritirato è sempre stato il mio primo sostenitore, ci siamo sentiti tante volte al telefono, abbiamo parlato tante volte di persona, passato del tempo assieme. Lui è stato non un tifoso qualsiasi, ma un vero supporto per me. Secondo me era un po’ triste, però era contento per me come amico, per il fatto che adesso potrò godermi le altre cose della vita".

Da un certo punto di vista adesso dovrai anche pensare al futuro. Ti stuzzicherebbe l'idea di correre magari per una singola gara, come fece Stoner alla 8 Ore di Suzuka?

"Non ci ho ancora pensato onestamente. Sono concentrato su questa gara, perché è importante restare sempre concentrati. Stamattina è stato molto difficile per me dimenticare le emozioni di ieri. Ho ricevuto tantissimi messaggi ed è stato difficile restare concentrati. Quando finirà questo weekend di gara, voglio solo godermi una lunga vacanza e poi si vedrà. Mai dire mai. Al momento non penso, ma vediamo cosa porta il futuro. Vedo più probabile una wild card poi, piuttosto che una partecipazione alla 8 Ore di Suzuka".

Un grande turbinio di emozioni da ieri a oggi. Come ti sei sentito in moto?

"Ieri ero un pochino triste, certo, ma stamattina avevo solo bisogno di mettere il casco in testa e trovare la concentrazione. Qui corriamo con moto che hanno quasi 300 cavalli, le gomme hanno tantissimo grip e correre senza concentrazione può essere pericoloso. Ma in ogni caso in generale mi sento felice, sono curioso riguardo la mia nuova vita. Però adesso sono qui e noi stiamo lottando come Honda per l’ultimo traguardo importante della stagione. Non credo oggi di aver guidato male, anche considerando le circostanze. Mi sono sentito meglio rispetto alle ultime gare, penso di aver fatto un passo in avanti. Magari potrà essere difficile passare la Q1, ma credo che potrei puntare a stare almeno nei primi 15 e domenica tentare di raccogliere quanti più punti possibile".

Senti che il pericolo possa essere maggiore adesso che hai deciso di fermarti?

"Il pericolo è lo stesso di sempre, io sono concentrato esattamente come tutte le altre volte. L’unica cosa che penso quando sono in pista è di essere il più veloce possibile. Mi è successo oggi e so che sarà lo stesso domani. Domenica quando scatteremo nel gruppo tutti assieme, so che quando la gara e le posizioni si stabilizzeranno, ognuno prenderà il proprio ritmo e secondo me in quel momento cambierà qualcosa anche dentro di me". 

Come hai passato la notte, è stata più tranquilla o più nervosa di altre?

"Come ho detto in conferenza, ieri è stato secondo me il mio quarto giorno più importante nella mia carriera di pilota. Una giornata lunghissima, visto che ho finito di rispondere a tutti i messaggi che ho ricevuto solo alle due di notte. Sono stato contento ieri di vedere tutte quelle persone alla mia conferenza, non lo immaginavo. Sono stato felice per i messaggi e l’affetto che ho sentito da parte degli altri piloti, dei team manager e di tutti i tifosi. Ho dormito bene!". 

Resta l'obiettivo della tripla corona. Pensi di poter aiutare Marc qui?

"Qui come squadra non siamo messi affatto male. Marc come sempre è fortissimo. Io sono alla mia ultima gara, quindi la situazione magari è un po’ particolare, perché è anche vero che le Ducati sembrano leggermente in difficoltà. Secondo me sarà possibile conquistare questa triplice corona, un risultato che tutti vogliamo. Spero di poter aiutare la squadra per raggiungere questo risultato".

Qui a Valencia di corre anche l'ultima tappa del campionato MotoGP eSport. Tu sei un grande appassionato di videogiochi, magari un domani potresti diventare un professionista anche lì? 

"Secondo me per lottare con quelli che praticano eSport ad alto livello devi stare talmente tanto tempo davanti alla Playstation che alla fine potresti aver bisogno degli occhiali. Io amo la Playstation, gioco a tantissimi giochi anche di guida. Sono un fan entusiasta, lo sapete, ma restare 7 o anche 8 ore al giorno a giocare per essere il migliore penso sia davvero molto difficile. Mi piace di più la spiaggia! Posso restare a giocare con la Playstation per un’ora, un’ora e mezza, ma assolutamente non per 8 ore come un professionista. Ma chi lo sa, tutto è possibile secondo me ed io ho voglia di fare tantissime cose ancora nella mia vita. Intanto dico che sarò presente durante la finale del campionato di Valencia".

Audio raccolto da Paolo Scalera

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