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MotoGP, Yamaha fa dietrofront: "Il test team europeo sarà tutto giapponese"

Parla Massimo Meregalli: "i nostri piani sono cambiati. I collaudatori saranno Nozane e Nakasuga, ma sarà presente Silvano Galbusera"

MotoGP: Yamaha fa dietrofront: "Il test team europeo sarà tutto giapponese"

La Yamaha ha fatto dietrofront. L’anno scorso era partito il progetto di un test team con base in Europa, con Jonas Folger come collaudatore. Una strada battuta già dalle altre sorelle giapponesi (con Honda che si affida a Bradl e Suzuki a Guintoli) e benedetta da Valentino Rossi, che a più riprese l’ha descritta come una necessità.

Fino a poche settimane fa, anche nel 2020 il test team sembrava confermato con il pilota tedesco, dopo che Zarco aveva preferito correre con la Honda nelle ultime 3 gare dell’anno invece di legarsi alla Casa di Iwata. Oggi la doccia fredda, a mezzo di un comunicato di Folger, con cui ha annunciato il licenziamento da parte di Yamaha dopo avere ricevuto la sua parola per il rinnovo della collaborazione.

Mi dispiace molto per quello che è successo con Jonas, ma i nostri piani sono cambiati - ci spiega Massimo Meregalli, team manager di Yamaha, che non smentisce le parole di Folger - A Sepang abbiamo avuto una riunione con i vertici giapponesi di Yamaha e di comune accordo abbiamo deciso di modificare l’impostazione del test team”.

In altre parole, per il prossimo anno, saranno direttamente i giapponesi a gestirlo, anche per quanto riguarda l’Europa.

“Logicamente continueremo a provare in Europa, ma lo faremo in modo diverso - continua Maio - Ci affideremo ai nostri due tester giapponesi, Kohta Nozane e Katsuyuki Nakasuga. Anche la squadra sarà interamente composta da tecnici giapponesi, con l’eccezione di Silvano Galbusera, e di alcuni ingegneri elettronici provenienti dalla sede italiana quando ce ne sarà la necessità”.

La scelta sembra molto strana, perché significa andare controcorrente in un momento in cui i test per i piloti ufficiali sono sempre meno e servono collaudatori veloci per deliberare le novità. In questo senso, Valentino spesso si era lamentato delle prestazioni dei tester giapponesi, non sempre in grado di portare al limite la M1 e quindi avere un’idea chiara sul materiale provato.

Come ho detto, inizieremo con questa struttura ma non escludo dei cambiamenti in corso d’opera - sottolinea Meregalli - Non chiudo nessuna porta, durante l’anno potrebbero esserci delle modifiche ai nostri piani”.

Resta da capire con chi, perché non sono molti i piloti sul mercato capaci di portare al limite una MotoGP. Folger era una dei pochi, gli altri sono praticamente già tutti occupati. Almeno che Zarco non possa cambiare idea.

Questo dovreste chiederlo a lui - osserva il team manager - Ha preferito l’opportunità di correre con Honda sperando che si liberi il posto di Lorenzo. Vedremo cosa succederà, per ora non chiudo nessuna porta.


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