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MotoGP, Marquez: "Ho studiato la partenza durante la notte rivedendo i filmati"

"Sapevo che scattare all'interno mi avrebbe aiutato. Sono felice per Alex, non è facile essere "il fratello di" e vincere in Moto2 la dice lunga su un pilota"

MotoGP: Marquez: "Ho studiato la partenza durante la notte rivedendo i filmati"

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Non ha vinto l’ennesima gara Marc Marquez, ma in pochi sarebbero riusciti a chiudere secondi dopo essere scattati dalla casella numero undici. Lo spagnolo era pronto alla rimonta, tanto da essersi studiato la partenza durante la notte di sabato.

“Sapevo che partire dall’interno della pista mi avrebbe portato vantaggio, l’ho capito riguardando ieri notte tutte le partenze degli ultimi anni non solo su questa pista. Non pensavo di recuperare così tanto sinceramente, ho cercato di superare subito anche Miller ma ho fatto un po’ fatica, così Vinales è riuscito a scappare”.

"Non dobbiamo adagiarci, dobbiamo lavorare questo inverno per contrastare la Yamaha"

Un risultato che conferma la sua incredibile striscia di risultati, costruita raccogliendo soltanto prime e seconde posizioni dall’inizio dell’anno, cadute ovviamente escluse. “Il risultato peggiore resta secondo, oggi tra l’altro ottenuto partendo dietro e su una pista favorevole a Yamaha. Non dobbiamo comunque adagiarci, dato che ci aspetta un inverno di lavoro per contrastare la crescita delle Yamaha”.

Marc pensa già all’anno prossimo, ma la grande prova di oggi merita di essere analizzata. Ad esempio per quanto riguarda la scelta delle gomme, o il fatto che Marc sia sceso in pista ancora acciaccato dalla caduta di ieri.

"Le gomme? Ho fatto decidere il team perché l'unico titolo che ci manca è quello a squadre"

Prima della gara ero indeciso. Durante il meeting pre corsa la squadra mi aveva consigliato la morbida davanti mentre io volevo la media: alla fine ho pensato che l’unico campionato da vincere era quello dei team, quindi ho fatto decidere al team e credo che la scelta sia stata giusta. Il fisico? Sono umano e quindi un po’ di dolore lo sento, specie nel polso destro, e la cosa mi rendeva difficile lo spalancare completamente il gas sul dritto. Tutto ciò comunque non mi ha condizionato in gara in termini di velocità”.

"Per mio fratello Alex vincere in Moto2 era importante: qui conta il pilota"

Ad ogni modo la domenica malese ha sorriso anche e soprattutto al più piccolo dei Marquez, ossia Alex. “Era un titolo importante per lui perché vincere in Moto3 è una cosa, in Moto2 un’altra. Devi essere costante e il pilota conta davvero, anche perché le moto sono uguali. Quest’anno ha cambiato mentalità ed alcune persone nel box, tutti ingredienti che lo hanno portato a vincere. Nel finale di stagione ha gestito la pressione seguendo anche l’istinto”.

Marc è apparso giustamente sfrenato nei festeggiamenti, capendo meglio di chiunque altro cosa significa un risultato di questo tipo.

"Per Alex non è facile essere 'il fratello di': ha sopportato la pressione e vinto da campione"

“Ho festeggiato tanto perché da fuori non riesci a capire fino in fondo la pressione a cui è sottoposto il pilota, e la gara in sé è stata molto testa visto che Luthi gli è rimasto vicino sino alla fine. Sono stato indeciso sino all’ultimo se andare o meno a festeggiare in pista, a Valencia nel 2014 non ci sono riuscito quindi è stato emozionante farlo. Non è facile essere “Il fratello di” quindi sono davvero felice per lui, ha vinto anche in Moto2 sopportando la pressione e vincendo da campione”.

Infine il 93 ricorda Munandar, scomparso tragicamente ieri ed ovviamente nei pensieri di tutti. Voglio ricordare Munandar. Lo conoscevo avendo partecipato ad un evento insieme: quando corriamo ci divertiamo ma ci prendiamo per inseguire il nostro sogno, e certamente va ricordato per la passione che come tutti noi aveva per questo sport”.

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