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MotoGP, Zarco: "I dati di Marquez? Ho visto qualcosa che terrò per me"

"Osservando la telemetria, capisci subito per quale motivo Marc è il migliore: lui ha un controllo naturale della moto. Proverò a mettere in pratica a Sepang quello che ho imparato"

MotoGP: Zarco: "I dati di Marquez? Ho visto qualcosa che terrò per me"

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Johann Zarco si prepara ad affrontare a Sepang il secondo Gran Premio della stagione in sella alla Honda del Team LCR. Dopo una positiva esperienza in Australia, dove ha chiuso il weekend senza mai cadere e non troppo lontano dalla top ten, il francese è giunto sul tracciato malese con ambizioni ben precise e di alto livello.

Zarco è perfettamente consapevole di avere l'assoluta necessità di stupire con una prestazione in pista di altissimo livello e non fa nulla per nascondere questa consapevolezza. Con tutta la griglia MotoGP già al completo per il 2020, in questo momento le ambizioni per il francese sono affidate ad un possibile ritiro anticipato di Jorge Lorenzo (leggi QUI) per trovare posto in HRC al fianco di Marquez. E proprio dai dati di Marc a cui ha potuto dare una sbirciatina a Phillip Island, Johann spera di aver appreso il segreto per spingere al massimo la RCV.

"Se ho visto i dati di Marquez in Australia? Il fatto è che tutto si svolge molto velocemente durante il fine settimana di gara, il tempo è poco. Però - ha dichiarato Zarco -  ho potuto osservare qualche particolare dei suoi dati ed è stato interessante. Di certo devo cercare di imparare da quei dati. Non posso dire cosa ho notato di diverso, lo tengo per me e questo fine settimana ci lavorerò".

Qualcosa potrai dirci di quanto appreso da quei dati.

"Quello che capisci ed è oggettivo sui dati di Marc, è che lui ha questo controllo assolutamente naturale della moto e questo gli permette di spingere in ogni singolo momento al massimo. Questo è il motivo per cui da tanti anni ormai è il migliore. Sto cercando di imparare anche questo da lui, e so di avere bisogno di recuperare un po’ di confidenza.  Sento di aver perso un minimo di confidenza in sella nel periodo di stop, che mi servirebbe per portare la moto al limite. Appena la ritroverò, sarò veloce". 

Hai chiesto qualcosa di particolare per Sepang per quanto riguarda l'assetto della moto?

"La squadra ha tanta esperienza con questa moto ed io ho sentito subito una grande confidenza con l’assetto predefinito. Quando sono entrato in curva le prime volte, sentivo sempre di poter spingere ancora un po’. Quando riuscirò a spingere al massimo con questo pacchetto, penso che sorriderò nel mio casco perché vuol dire che in quel momento mi sento a posto sulla moto e sarò veloce. Qualche volta mi sono sentito così in Australia e qualche altra volta no. Queste sensazioni devono diventare automatiche e quando succederà sono certo che mi ritroverò automaticamente tra i primi dieci, magari anche tra i primi sette".

Puntare a stare nei primi sette nella moderna MotoGP al secondo GP sulla Honda. Non pensi di metterti troppa pressione addosso?

"Non si tratta di mettersi pressione addosso, è solo la realtà delle cose. Se lavoro bene, se riesco a controllare tutte le cose, devo essere lì. Si tratta di essere onesto con me stesso. Devo cercare di stare nei primi sette per dimostrare a tutti che sono un pilota forte in gara e che posso stare con quelli davanti. Se riesco a restare così in alto in classifica, penso che potrò essere soddisfatto di me e contento per la squadra. Voglio assolutamente tornare davanti".

A posteriori, come definiresti il tuo debutto sulla Honda?

"Il weekend di Phillip Island è stato importante, non sono caduto e questo è un altro aspetto importante. Non ho fatto ancora cose incredibili sulla Honda, ma non sono neanche stato poi così lontano. La definirei una situazione metà e metà se devo giudicarla dal mio punto di vista. Chiaramente per avere un ritmo migliore e fare una bella gara domenica in Malesia, devo iniziare meglio da venerdì. Qui dovremmo trovare condizioni meteo migliori, o almeno costanti. Adesso so cosa aspettarmi dalla moto, quindi penso di poter iniziare con un ritmo migliore. La lotta con Pol è stata molto divertente in Australia, magari sarei potuto essere un po’ più veloce di lui, ma non sono riuscito a sfruttare il mio potenziale per cercare di staccarlo". 

Tu sentivi Phillip Island come una grande possibilità per te, una pista su cui pensavi di poter andare molto forte?

"In realtà io mi sono sentito veloce a Phillip Island solo quando ci ho corso con la mia Yamaha M1. Anche ripensando ai tempi in cui ero in Moto2, avevo difficoltà su quella pista. Difficile capire perché, magari riuscivo ad essere più veloce in curva, sfruttando il massimo angolo di piega consentito dalla moto. In Australia ci sono curve da fare ad oltre 200 km/h, con vento forte che arriva dai lati del tracciato. Non è facile salire su una moto nuova in queste condizioni ed andare forte. L’ultima volta che ero salito su una MotoGP è stato a Misano, per questo ho avuto non dico qualche problema, ma mi sono reso conto di aver bisogno di tempo. Mi sono però sentito sempre meglio, ho capito quale possa essere il limite su questa moto ed ora sto andando nella direzione necessaria per raggiungerlo". 

A Sepang nei test di Febraio hai fatto tantissimi giri, sei stato in pista anche nei giorni dedicati ai tester. Per la prima volta proverai una Honda su un pista su cui hai già girato con la KTM. Sarà naturale fare dei paragoni

"Devo restare quanto più neutrale possibile nelle mie valutazioni. Questa è una pista completamente diversa rispetto all’Australia e di certo i tanti giri che ho fatto qui in inverno con la KTM mi potranno aiutare, ma solo per quanto riguarda la mia conoscenza della pista. Non mi preoccupo molto di ciò che ho fatto a Febbraio qui, sono solo concentrato sul preparare al meglio questo fine settimana".

Audio raccolto da Matteo Aglio 

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