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SBK, Argentina: il Bello, il Brutto e il Cattivo

A San Juan la Superbike fa flop per la terza volta in questa stagione, tra dissidenti e traditori, ma c’è qualcuno che non racconta la verità  

SBK: Argentina: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Con la lotta per il titolo Mondiale ormai chiusa, sembrava essere un normale weekend senza troppi spunti quello del Villicum, invece è bastato poco scatenare l’ennesimo colpo di scena che ha fatto sprofondare la Superbike nel caos. Dopo la neve di Assen e l’acqua di Imola, ecco arrivare l’olio sulla pista a scatenare l’inferno in quel di San Juan.

Piloti che si ribellano per poi tornare sulle proprie posizioni, altri che vengono identificati come dissidenti e infine Dorna e FIM che corrono ai ripari, lavandosene le mani con un semplice comunicato. Ne esce fuori l’ennesima figuraccia di una Superbike che non merita certo questo spettacolo indecoroso. Di sicuro, in questo show, qualcuno non ci sta dicendo come sono andate realmente le cose e i dubbi e le polemiche non apprestano a finire.     

IL BELLO – Per fortuna che oltre al caos e alle polemiche in Argentina c’è spazio per il calore del pubblico locale, rivolto soprattutto a Tati Mercado. Sul 2020 del sudamericano aleggia ancora un grosso punto interrogativo, ma la rimonta di Gara 2, dall’ultimo all’ottavo posto, è sicuramente uno dei momenti da incorniciare di questa stagione. Una menzione la merita anche Alvaro Bautista, che alla prima apparizione sul tracciato di San Juan ha fatto subito centro. Peccato poi, per lo spagnolo, ci si sia messo di mezzo il solito Rea.

IL BRUTTO – Qualcosa non ha funzionato a El Villicum, tra una pista omologata soltanto il giovedì e i lavori di asfaltatura terminati addirittura il mercoledì. Pensatela un po’ come volete, a prescindere dal fatto che i sei siano dissidenti o meno, sta di fatto che non ci si può ridurre all’ultimo momento per preparare un tracciato che ospita una tappa del Mondiale e questo lo si sapeva addirittura con un anno d’anticipo. Chi aveva la responsabilità di tutto ciò dove era?

IL CATTIVO – Oltre alla classe regina, anche la SuperSport ha voluto far parlare di sé. Ci ha pensato Randy Krummenacher, sparando a zero nei confronti della sua squadra, arrivando al punto di affermare di volere favorire Caricasulo nella volata per il titolo. Arrivati a una sola gara dalla conclusione, non vogliamo essere nei panni di Fabio Evangelista per gestire una patata così bollente.

LA DELUSIONE – Era la prima volta in Argentina per la BMW ed è bastato poco per capirlo. Un fine settimana da incubo per Tom Sykes, costantemente lontano dalle posizioni che contano, tanto da guardare i migliori col binocolo. Non vogliamo scomodare Markus Reiterberger, che non è nemmeno riuscito a garantirsi un piazzamento nella top ten.

LA CONFERMA – Che dire di fronte alla costanza e velocità di Johnny Rea. C’è solo da inchinarsi. Già, perché dal round di Donington fino a quello di El Villicum, il Cannibale non è mai andato oltre il secondo posto. Sembra quasi di rivedere un certo Marc Marquez in MotoGP.

L’ERRORE – La neve di Assen, l’acqua di Imola e infine l’asfalto del Villicum. Non siamo certo qua per fare i giudici, ma di sicuro anche un cieco capirebbe che qualcosa alla base non sta funzionando in Superbike. La domanda è la seguente: chi paga, o meglio, chi è il responsabile di tutto ciò? Se qualcuno lo sa, ce lo faccia sapere, anche se noi un mezzo sospetto lo abbiamo.  

LA SORPRESA – Tutti si aspettavano il testa a testa tra Caricasulo e Krummenacher, invece è stato Jules Cluzel a prendersi la scena. Come a dire, tra i due litiganti il terzo gode. Il successo di El Villicum consente al francese di tenere aperte le proprie ambizioni iridate, anche se per portare a casa il titolo servirà un mezzo miracolo.

IL SORPASSO – Tati Mercado è sceso in pista con il coltello tra i denti, rimontando dall’ultima fino all’ottava piazza. Lasciamo a voi la scelta riguardo quale sia il suo sorpasso più entusiasmante del weekend.

LA CURIOSITA’ – Da Gara 1 dello scorso anno a Laguna Seca, a quella di domenica a San Juan, Johnny Rea è sempre andato a punti, senza mai rimanere una sola volta fermo per strada. Si tratta della striscia più lunga ottenuta per un pilota nella storia del Mondiale Superbike.

IO L’AVEVO DETTO – “Andrò in Argentina con l’obiettivo di arrivare sul podio”. Si dice che la speranza sia  l’ultima a morire, ma in questo caso non per Leon Haslam, autore di un fine settimana anonimo.

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